Il Dottor Giorgio Postrioti: “Il grosso della città era situata ad est del Teatro Romano. Il ritrovamento è importante perché in questa zona del centro storico di Gubbio, non avevamo fino ad oggi attestazioni di presenze romane. Oggi invece sappiamo che vi era una frequentazione urbana e una destinazione a scopi funerari”

Scavi in via Cairoli, con la sepoltura romana rinvenuta il 10 ottobre scorso
GUBBIO – Il 10 ottobre scorso in via Cairoli, è stata rinvenuta una sepoltura romana con all’interno i resti di uno scheletro di un uomo o di una donna (questo non lo si è ancora stabilito) disteso, con una monetina di bronzo di corredo.
La sepoltura romana è probabilmente databile tra il I e II secolo dopo Cristo, e al momento è conservata nei magazzini della Soprintendenza a disposizione di studiosi qualificati o di laureandi. La sepoltura romana ritrovata in via Cairoli è importante perché permette di capire quale fosse, in età romana, il rapporto tra area urbana e area extra urbana.
In quel periodo storico imperiale, le sepolture erano situate fuori della mura di cinta delle città. Quindi l’attuale zona di via Cairoli e del centro storico alto di Gubbio, si trovavano fuori della cinta muraria dell’area urbana.

Teatro Romano di Gubbio
Il Dottor Giorgio Postrioti, funzionario archeologo della Soprintendenza Abap responsabile scientifico dello scavo di via Cairoli, raggiunto telefonicamente da Cronaca Eugubina ha spiegato: “Il grosso della città era situata ad est del Teatro Romano. I romani seppellivano all’esterno dei centri abitati.
Il ritrovamento è importante perché in questa zona del centro storico di Gubbio, non avevamo fino ad oggi attestazioni di presenze romane. Oggi invece sappiamo che vi era una frequentazione urbana e una destinazione a scopi funerari, ma non sappiamo se c’era una necropoli.
Per lo scheletro ritrovato non c’è datazione precisa. Si potrebbe trattare del primo o secondo secolo dopo Cristo. La tomba è molto danneggiata, la copertura è in tegoloni di terracotta piatte di cm 60×40, che costituivano la struttura della tomba, una sorta di cassa.
All’interno, in buona parte distrutto, si trova lo scheletro di un uomo o di una donna (questo non sappiamo dirlo) disteso, con una monetina di bronzo di corredo. La monetina simboleggia il pagamento per il passaggio dalla vita alla morte. Anche l’esame della monetina permetterà di capire la cronologia della tomba“.
Di Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina