L’artista Oscar Piattella: “Io sono nato a Pesaro, ma credo che poca gente possa dire di essere nata due volte, e io sono nato a Gubbio perché quando sono stato a Gubbio per la prima volta è come se il mondo mi fosse cambiato

GUBBIO – Questo pomeriggio (sabato 5 maggio) si sono concluse, presso la Taverna di via Fabiani, le celebrazioni per i cinquant’anni dalla Fondazione della Famiglia dei Santantoniari, alla presenza dei Capodieci della Festa dei Ceri Fabrizio Martini, Giorgio Angeloni e Giovanni Vantaggi.

Dei Capitani 2018, di tutte le autorità ceraiole, del Sindaco Stirati e del vescovo Luciano Paolucci Bedini, del consigliere regionale Andrea Smacchi che ha portato i saluti della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini.

Tutto è iniziato all’esterno della Taverna di via Fabiani dove gli Sbandieratori di Gubbio si sono esibiti davanti alle autorità e ai tanti ceraioli Santantoniari presenti. Poi ci si è spostati all’interno della Taverna dove, dopo i vari saluti istituzionali, è stata presentata la pubblicazione dal titolo “Cinquant’anni” e l’opera realizzata dall’artista Oscar Piattella per questa ricorrenza.

Gli interventi in Taverna Il primo ad intervenire è stato il presidente della Famiglia dei Santantoniari Alfredo Minelli: “Non nascondo un pò di emozione perché non avrei mai immaginato che fossi io il presidente a guidare la Famiglia in due appuntamenti importanti, il quarantesimo e il cinquantesimo anniversario. Questo è un traguardo importante perché arrivare a cinquant’anni significa che l’associazione poggia su basi solide.

Vorrei fare due ringraziamenti sentiti e doverosi a chi fece nascere la Famiglia, a chi l’ha portata avanti. Non tutto sono qui con noi, ma questo non fa differenza noi pensiamo a loro con lo stesso affetto e amicizia e li sentiamo ancora vicini e presenti. Sappiamo che non ci hanno mai abbandonato perché Santantoniari è per sempre.

E’ stato un lavoro collettivo, condiviso, unitario, non ci sono attori di primo piano, abbiamo sempre creduto nel noi come principio del nostro agire non lasciando spazio a personalismi e protagonismi. Ogni risultato è sempre un risultato di squadra, fatto da un collante di convinzione, solidarietà, di unità di visione.

Si dice che la Famiglia sia un’associazione di volontariato, in effetti per alcuni aspetti è vero, anche se abbiamo scopi precisi fissati dal nostro statuto, siamo tutti animati dalla volontà di fare e soprattutto di dare senza mai ricavare altra moneta che la soddisfazione di avere fatto bene“.

E’ un grande piacere essere qui.ha proseguito il Sindaco Stirati E’ un momento molto bello e al tempo stesso vissuto, rappresentato con la giusta serietà, ma anche con la capacità di rappresentare alla città una bella narrazione ricca di sentimenti ed emozioni.

Dobbiamo dedicare questo momento ai ceraioli che non ci sono più, a quelli che hanno scritto questa storia e hanno rappresentato dei momenti fondamentali, a quelli più anziani che certamente hanno rappresentato dei riferimenti per le giovani generazioni. Le Famiglie hanno dato un grande contributo alla Festa dei Ceri e alla vita che la riguarda“.

Anche il Vescovo di Gubbio Monsignor Luciano Paolucci Bedini ha voluto esprimere un pensiero a tutti i presenti: “Spesso cinquant’anni corrispondono alla nozze d’oro e chi ci arriva a questo traguardo ha fatto un bel percorso in cui si cominciano a trovare stabilità, equilibrio, ci si conosce e si impara a stare meglio insieme diventando positivi nei confronti degli altri.

E questo credo che sia un matrimonio con questa meravigliosa città che è la città di Ubaldo, della sua santità, della sua passione per il vivere sociale. La città che Ubaldo ha sempre voluto unita, forte, orgogliosa e soprattutto tanto solidale“.

Le opere e le pubblicazioni

Successivamente sono state mostrate alcune pagine della pubblicazione “Cinquant’anni“, che racconta tanti aspetti della Famiglia dei Santantoniari, impreziosita da foto storiche e foto più recenti.

Infine il presidente Alfredo Minelli ha mostrato l’opera realizzata dall’artista Oscar Piattella che commosso ha affermato: “Io sono nato a Pesaro, ma credo che poca gente possa dire di essere nata due volte, e io sono nato a Gubbio perché quando sono stato a Gubbio per la prima volta è come se il mondo mi fosse cambiato.

I fatti della storia cambiano talmente le persone quando entrano nel loro sangue che è come se dentro di loro ci fosse una rinascita, a me è capitata questa cosa“.

Il Capodieci Giovanni Vantaggi ha dichiarato a Cronaca Eugubina: “Coinvolgere i ceraioli e le persone, questa è la responsabilità che oggi sento di avere. Il Capodieci è il trascinatore di tutti i ceraioli. La Famiglia, di cui oggi ricorrono i 50 anni dalla Fondazione, serve a tramandare nel tempo il nostro essere ceraioli“.

Di Ilaria StiratiFotografie e video Cronaca Eugubina