Giuseppe ha un sogno grande e ambizioso che vuole uscire dal suo cassetto: quello di creare insieme all’Università dei Muratori Scalpellini e arti congeneri, una Scuola in cui mettere a disposizione delle giovani generazioni l’arte del saper fare con particolare attenzione e cura alla scultura in pietra

Giuseppe Allegrucci

GUBBIO – Giuseppe Allegrucci ci racconta come sia nata la voglia di scolpire, di imprimere qualcosa di se su un materiale così duro e difficile da modellare come la pietra.

Ci parla evidenziando prima di tutto la sua fiera eugubinità ed il suo essere profondamente innamorato della sua Gubbio, della pietra bianca dei suoi palazzi, dei suoi tetti di tegole, dei suoi vicoli silenziosi, dei suoi scorci densi di fascino e storia.

Col suo fare un po’ schivo di chi preferisce essere anziché apparire, ci dice di non amare definirsi un artista, ma con orgoglio ci dice di essere uno scalpellino che ha avuto la possibilità di esercitare questo mestiere quasi perduto grazie al suo ingresso, fin da giovanissimo, presso l’Università dei Muratori e Scalpellini ed Arti Congeneri.

Lo stemma di Sant’Ubaldo su pietra

La frequentazione e il confrontarsi con chi aveva amato prima di lui questo antico mestiere, spesso sottovalutato e bistrattato, lo portano a realizzare opere che trasmettono passione tradizione, storia, memoria….

I vari tipi di scalpelli diventano i vari modi attraverso cui raccontare la vita che è passata su una via, o la delicata precisione di una grata, oppure la maestosità di un palazzo, la caratteristica di una porta.

E perché questi simboli diventino arte è necessario che vengano inflitti alla pietra colpi delicati, decisi, consapevoli, perfettamente misurati. È così che un’opera d’arte diventa lo specchio di chi la realizza, e invita l’osservatore ad entrare in essa per coglierne il significato, per comprenderlo, per lasciarsi incantare dai mille affascinanti dettagli. La tecnica utilizzata prevalentemente da Allegrucci sicuramente agevola questo viaggio nell’opera da parte dell’osservatore.

Giuseppe Allegrucci mentre lavora

La tecnica dello “stiacciato”, infatti, se da un lato presuppone grande abilità e maestria perché risulta essere particolarmente difficile e complessa da applicare, dall’altro permette come nessun’altra di create in pochi centimetri profondità e prospettiva, realizzando un rilievo con variazioni minime rispetto al fondo e fornendo un’illusione di profondità, in cui lo spessore diminuisce in modo graduale rispetto allo sfondo, dando vita alla sensazione, appunto , di addentrarsi nell’opera.

Le tante ore dedicate a questo meraviglioso mestiere dal sapore antico, armato di scalpelli, gradine, subbie e mazzuolo e di infinita pazienza, passione, dedizione e umiltà, finalmente restituiscono ad Allegrucci le meritate soddisfazioni e riconoscimenti.

Dopo le ormai note esperienze che hanno permesso di far conoscere ed apprezzare l’artista scalpellino in ambito locale, diverse gallerie nazionali ed internazionali si interessano alle sue opere.

Lo scorso aprile la storica Galleria d’Arte Mentana, nel cuore del centro storica di Firenze, gli ha conferito un attestato di esposizione per aver presentato le sue opere alla Mostra “Le personali in collettiva”. La prestigiosa Galleria situata nell’omonima Piazza tra il Ponte Vecchio e la Galleria degli Uffizi, ha ospitato artisti di fama mondiale.

“Oltre”

Appena pochi giorni dopo, viene contattato da “The Crypt Gallery “ una delle Gallerie più suggestive e uniche di Londra. La favolosa posizione nel Centro di Londra e l’atmosfera di un luogo denso di un fascino hanno contribuito ad esaltare le opere che Allegrucci ha voluto esporre in un luogo tanto particolare e apprezzato da intenditori.

Attualmente l’Artista sta esponendo presso il Museo MIIT di Torino. In questo periodo la città accoglie in gallerie e musei migliaia di visitatori per il mese del Contemporaneo e del Design,.

Il Museo MIIT ha celebrato questo mese con una grande mostra evento dedicata ai migliori Artisti di oggi, provenienti da Italia, Svizzera, Giappone, Olanda, Stati Uniti e Russia. Giuseppe ha raggiunto obiettivi importanti ma la sua voglia di crescere e il suo entusiasmo non si fermano qui.

Le opere di Giuseppe al MIIT di Torino

Ha un sogno grande e ambizioso che vuole uscire dal suo cassetto:quello di creare insieme all’Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri, una scuola in cui mettere a disposizione delle giovani generazioni l’arte del saper fare con particolare attenzione e cura alla scultura in pietra, ma più in generale volta a valorizzate quei mestieri antichi che sono identificativi della cultura e dell‘artigianato della nostra città, ma che purtroppo, ormai, rischiano di andare perduti.

Foto Marco Menichetti e Andrea Bellucci 

Ampio articolo e foto in Cronaca Eugubina n.130