L’avvocato Francesca Pieri: “Quest’associazione è nata dall’esperienza tragica di Anna Maria Petri, vittima di violenza che ha deciso di mettere a disposizione la propria esperienza in aiuto a tutte quelle persone che hanno paura di denunciare questi episodi

Foto Coraggio della Paura

Il convegno al Gattapone

GUBBIO (F.C.) – Oggi pomeriggio (lunedì 10 aprile), nell’aula magna dell’Istituto Matteo Gattapone, si è tenuto un incontro con tema “La violenza contro la donna, nell’era di internet e dei social network“.

Anna Maria Petri, presidente dell’associazione “Il coraggio della paura“: “Sono stata vittima di un tentato omicidio, mi ha salvato un maresciallo in borghese. Dico a tutte le donne che bisogna parlare a chi volete e soprattutto ribellatevi, il famoso coraggio della paura. Io ho combattuto e mi è andata bene“.

L’avvocato Francesca Pieri, membro dell’associazione “Il coraggio della paura“: “L’associazione, pur avendo sede a Perugia, lavora anche sul territorio comunale, nasce quattro anni fa e si occupa della violenza sulle donne, ma anche delle persone più deboli vittime di violenza. Siamo convinti che questo nostro lavoro, anche sul tema del cyber bullismo, dia una maggiore consapevolezza dell’utilizzo delle tecnologie.

Quest’associazione è nata dall’esperienza tragica di Anna Maria Petri, vittima di violenza che ha deciso di mettere a disposizione la propria esperienza in aiuto a tutte quelle persone che hanno paura di denunciare questi episodi. Partiamo dalla cosa più semplice, tutti voi ragazzi siete iscritti ai social network, la cosa fondamentale è che questo social non sono un passatempo, ma un’opportunità di farsi conoscere e magari di trovare un’importante occupazione.

Spesso l’utilizzo diventa distorto e quindi ci sono delle conseguenze perché, ad esempio, vi fa del male per il futuro di cui parlavamo prima. Quando si fa un profilo Facebook si stipula un contratto con una società a cui date diritto di utilizzare tutto ciò che postate e voi non ci potete fare nulla. Ci sono dei casi nei quali i ragazzi subiscono delle conseguenze irreparabili a causa del cyber bullismo, ci sono molti ragazzi che si sono autolesionati o tolti la vita per queste cose o sono in cura da psicologi.

Quando prendete in giro un ragazzo, non saprete mai quali possano essere le conseguenze di questo gesto perché non le potete mai sapere e quindi state attenti“.

Foto Il Coraggio della Paura

“Il Coraggio della Paura”

L’avvocato Francesca Pieri ha anche raccontato di alcune storie, che hanno coinvolto ragazzi del nostro Paese, di cyber bullismo che sono purtroppo finite in tragedia.

All’incontro ha partecipato anche il Maresciallo Nicola D’Alò, Comandante della sezione Radiomobile dei Carabinieri, e il Dott. Massimiliano Cappelletti, psicoterapeuta: “Bullismo deriva dall’inglese bulling che significa comportamento prepotente, non è quindi un eroe. Il bullo agisce intenzionalmente dal punto di vista fisico e psicologico con lo scopo preciso di nuocere la persona prescelta. Il cyber bullo è colui che agisce utilizzando gli apparecchi tecnologici. La vittima è sempre la persona più debole o la persona diversa o inferiore.

Il bullo non si confronterà mai con il suo pari. Il bullo è quindi un vigliacco, quello che da forza al bullo spesso è la complicità diretta o indiretta degli altri, che fanno solidarietà con lui non con la vittima. Quello che può nascere come una semplice presa in giro, può avere degli effetti controproducenti perché poi il mezzo non lo comandate più.

Foto Il Coraggio della Paura

Incontri nelle scuole di Gubbio e allOspedale di Branca

Provate a mettervi nei panni della vittima, bisogna usare in maniera consapevole questi strumenti. Non diventate complici, se siete vittima direttamente o indirettamente di bullismo, ma parlatene perché noi abbiamo gli strumenti per combattere quella che sta diventando un’emergenza sociale“.

Durante l’incontro è stato trattato anche l’aspetto penale legato al tema. Infatti il cyber bullismo non viene considerato un vero e proprio reato, ma comunque può portare ad una serie di reati come la diffamazione, l’istigazione al suicidio, la frode informatica, il reato di molestia e la cessione o diffusione di materiale pedopornografico.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina