L’evento era stato deciso dalla Federazione Pugilistica Italiana, che non a caso scelse come luogo per l’importante disputa la città di Sant’Ubaldo, eletto protettore dei pugili nel 1955, in omaggio ad un episodio storico che potrebbe rappresentare l’atto di nascita del pugilato
GUBBIO – Da un articolo pubblicato sul giornale “L’Eugubino” datato agosto 1956 si legge di un’importante incontro internazionale di boxe tra le nazionali olimpiche italiana e yugoslava avvenuto il 15 agosto del 1956 all’interno del Teatro Romano. L’evento era stato deciso dalla Federazione Pugilistica Italiana, che non a caso scelse come luogo per l’importante disputa la città di Sant’Ubaldo, eletto protettore dei pugili nel 1955, in omaggio ad un episodio storico che potrebbe rappresentare l’atto di nascita del pugilato.
Dall’articolo del 1956 Patrizio Pauselli, autore del libro “Storie di aviotruppa (1956-64)” e “Come in un volo di Icaro (Vittorio Mungiguerra)“, ha ideato una mattonella in ceramica commissionata all’artista eugubina Maria Assunta Albini. La mattonella realizzata nel maggio del 2016 nasce per commemorare l’ascesa del nome di Sant’Ubaldo a titolo di Protector Pugilarum ed il 60° anniversario del confronto internazionale, al Teatro Romano di Gubbio, delle nazionali di boxe olimpica Italiana e Yugoslava.
Inoltre la mattonella vuole rendere omaggio all’entrata nei combattimenti del miglior pugile eugubino della seconda metà degli anni ’50, Natale Pauselli, in arte “Frank“, che ha conseguito numerosi record all’estero e durante il periodo militare mentre faceva parte degli Incursionisti Paracadutisti.
La mattonella realizzata da Maria Assunta Albini rappresenta in primo piano Sant’Ubaldo in atto di preghiera, in alto a sinistra l’episodio storico del vescovo che si finge morto circondato dai cittadini in lotta tra loro ed in alto a destra l’incontro di pugilato moderno. Intensità e brillantezza di toni, virtuosismi cromatici nei chiaroscuri e nell’evocazione di un gusto classico con preziosismi rinascimentali, esaltano la splendida arte pittorica di Maria Assunta Albini. Nei soggetti di tema sacro risalta un’eleganza formale carica di suggestioni particolari.
Il critico d’arte Carla d’Aquino Mineo parla di una pittura che diventa poesia ed evoca un senso ricco nel caldo cromatismo che segue la tradizione dell’arte del Rinascimento italiano, da Lippi al Botticelli, senza tralasciare uno studio formale e cromatico di Michelangelo. Il fascino dell’arte di Maria Assunta Albini risiede nell’abile capacità esecutiva in diverse modalità stilistiche che rendono le sue opere d’arte di rara bellezza per fermare il tempo nella sua storia.
Germana Rondelli – Fotografia di copertina di Gian Franco Gavirati