In questo periodo di forte crisi economico-sociale sarebbe opportuno promuovere una riforma orientata alla vera e concreta applicazione dell’articolo 1 della Costituzione “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”

PERUGIA – E’ stato presentato a Perugia il Comitato dei Socialisti Umbri per il NO. A tale evento il compagno Siro Centofanti ha esposto le motivazioni politiche per le quali una parte dei Socialisti Umbri ha costituito, in netta contrapposizione politica con il Partito Socialista Italiano, il Comitato dei Socialisti Umbri per il NO. ‘

All’incontro, oltre alla partecipazione di numerosi esponenti del mondo culturale, politico e sindacale regionale, ha partecipato come relatore il Presidente dei Comitati Dossetti per la Costituzione Dott. Raniero La Valle (intellettuale cattolico già collaboratore di Aldo Moro).

La proposta di “riforma” costituzionale insieme alla legge elettorale detta Italicum (Legge n.52 del 06/05/2015), al di là di quello che lasciano passare i mass-media nazionali traendoci in inganno, non solo sovverte in modo anti-democratico l’organizzazione dello Stato, ma viola anche i Principi Fondamentali della nostra Costituzione, senza dimenticarci, anzi ci dovrebbe far riflettere, la forte analogia con la tristemente nota Legge Acerbo (Legge fascista del 18/11/1923) la quale attribuiva alla lista che avrebbe ottenuto il 25% dei voti, i due terzi dei seggi alla Camera.

Quello che mi domando è perché si promuovono sempre delle “riforme”, o come vengono chiamate da molti “schiforme”, orientate non tanto alla tutela ed alla salvaguardia della dignità del popolo ma tese esclusivamente e sfacciatamente ad una sempre maggiore gestione del potere in modo autoritario, quasi dittatoriale?

Vorrei ricordare, a tutte quelle forze e movimenti politici che si richiamo ai grandi ideali Progressisti, Riformisti, Socialisti e Liberali che in questa battaglia si sono schierate a favore di tale “riforma”, le parole di una grande leader socialista Sandro Pertini: “Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero.”  

In questo periodo di forte crisi economico-sociale sarebbe opportuno promuovere una riforma orientata alla vera e concreta applicazione dell’articolo 1 della Costituzione “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. La situazione occupazionale di molti giovani unitamente alle difficoltà delle imprese italiane, mi fa pensare che ancora oggi dobbiamo impegnarci e lavorare tutti insieme, non per modificare la nostra Costituzione, ma per garantirne la piena applicazione a tutti ed ha ciascuno.

Daniele Cavaleiro