I due indagati sono riconducibili alla famiglia ‘ndranghetista Giglio operante in Strongoli
PERUGIA – I militari del Comando Provinciale di Perugia hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Perugia, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due soggetti di origine calabrese, entrambi domiciliati a Perugia, indagati in concorso per tentata estorsione aggravata dalle modalità previste dal reato di associazione di tipo mafioso, commessa in due distinti episodi, nei confronti di un noto professionista del capoluogo, nonché per aver, al fine di commettere tale delitto, portato in luogo pubblico una pistola.
L’attività d’indagine, condotta da personale del dipendente Nucleo Investigativo è stata avviata nel luglio dello scorso anno, allorquando i due indagati, riconducibili alla famiglia ‘ndranghetista Giglio operante in Strongoli (KR), presenti in questa provincia in quanto attivi nel settore dell’edilizia, hanno avanzato, presso lo studio professionale della vittima, una richiesta estorsiva di imprecisate somme di denaro “per i carcerati” e, mostrando al professionista una pistola lo hanno ammonito e minacciato di stare “molto attento” .
Entrambi gli indagati sono stati tradotti in un primo momento presso il carcere di Perugia Capanne a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria e successivamente presso il carcere di Terni dove è presente la sezione Alta Sorveglianza.