Il pubblico ministero antimafia ha ringraziato la giovane associazione eugubina per l’impegno e si è detto grato a Gubbio per il conferimento della cittadinanza onoraria

GUBBIO – L’Associazione Dal Cielo alla Terra Gubbio, attiva da anni nella divulgazione culturale, nell’impegno sociale e nella lotta alla mafia, si è recata a Palermo con una delegazione di otto rappresentanti per partecipare all’importante conferenza “Oltre la mafia. Quando Falcone diceva: ‘Il dialogo Stato-mafia dimostra chiaramente che Cosa Nostra non è un anti Stato’ “.

Foto Giuseppe Lombardo

Giuseppe Lombardo con i ragazzi eugubini

L’incontro, organizzato dalla redazione di AntimafiaDuemila, dall’Ass.ne Falcone & Borsellino e dall’Ass.ne ContrariaMente per ricordare la figura e il lavoro svolto dal Giudice Giovanni Falcone ucciso dalla mafia il 23 maggio del 1992, ha avuto luogo presso l’Università di Giurisprudenza del Capoluogo siciliano, dove lo stesso Falcone studiò per diventare Magistrato.

Nel corso dell’evento sono intervenuti il Sostituto Procuratore di Palermo Nino Di Matteo, il PM della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, il Direttore della rivista AntimafiaDuemila Giorgio Bongiovanni, il giornalista Giuseppe Lo Bianco, la giornalista Anna Petrozzi che ha moderato l’incontro, Brizio Montinaro, fratello di Antonio Montinaro ucciso a Capaci insieme a Giovanni Falcone, e l’attore Maurizio Bologna.

Partendo dalle profetiche parole di Giovanni Falcone: “Cosa Nostra non è un anti Stato, ma piuttosto un’organizzazione parallela che vuole approfittare delle storture dello sviluppo economico”, sono stati trattati molti temi.

I relatori hanno tracciato il quadro odierno delle organizzazioni criminali e di come lo Stato fin troppe volte ha collaborato e dialogato con esse per ragioni di potere economico, politico ed istituzionale. Riferendosi ai rapporti tra organi dello Stato ed esponenti di Cosa Nostra, il PM Nino Di Matteo ha affermato: “Non possiamo accontentarci di una verità, anche se importante, parziale rispetto ai mandanti e ai moventi della strage di Capaci perché una verità parziale resta pur sempre una verità negata”.

Falcone – ha ricordato il PM Giuseppe Lombardo parlava delle storture dello sviluppo economico e il problema è lì. È su questo che dobbiamo interrogarci. Il problema è che le mafie oggi elargiscono sistemi economici ed è per questo che oggi sono un problema politico. Perché è la politica ad incidere su ognuno di noi e non è più condizionata dall’ideologia ma dalla necessità di garantire un determinato mercato mondiale.

La ‘Ndrangheta, che detiene miliardi e miliardi di euro, diventa quindi indispensabile in determinati momenti di crisi come questo che viviamo. Perché questo è il potere delle mafie, quello della liquidità. All’interno di quel sistema criminale, considerato il sistema economico mondiale che condiziona le scelte politiche, ecco che vediamo il sistema criminale integrato e circolare”.

Ha affermato Di Matteo: “C’erano delle complicità che avevano legittimato a mettere la bomba a Capaci che non dovevano essere conosciute da tutti i capi di Cosa nostra. Questo dovrebbe indurre tutti voi a pretendere di non chiudere quella pagina di storia”.

Come cittadini abbiamo quindi il dovere di chiedere la verità sulle stragi che portarono alla morte di Falcone e di Borsellino e sulla complicità e il dialogo che tutt’ora prosegue tra rappresentanti dello Stato e della Mafia. È fondamentale l’impegno della cittadinanza nel sensibilizzare le coscienze alla memoria.

“Per dare senso alle commemorazioni dobbiamo avere il rispetto, il desiderio e la passione per la verità senza inganno e opportunismo che invece alimentano solo manifestazioni sterili e offensive per i famigliari delle vittime”, ha detto Di Matteo.

Il Magistrato palermitano si è quindi rivolto agli studenti di giurisprudenza presenti in sala con parole molto intense e coinvolgenti: “Ogni studente dovrebbe sempre ricordare che non ci si forma solo per applicare la legge ma anche per cercare di avvicinare l’applicazione a qualcosa di più importante: la verità e la giustizia”.

Momenti forti e partecipati da numerosi cittadini e studenti giunti a Palermo da ogni parte d’Italia. Al termine del convegno la delegazione dell’Ass.ne Culturale Dal Cielo alla Terra Gubbio ha incontrato il PM Nino Di Matteo il quale ha ringraziato commosso per l’impegno dimostrato da questa giovane Associazione, esprimendo la sua più sentita gratitudine per il conferimento della Cittadinanza Onoraria della Città di Gubbio, città a cui il Magistrato è legato anche dal punto di vista affettivo, come lui stesso ha tenuto a sottolineare.

Durante il breve dialogo con i responsabili dell’Associazione Dal Cielo alla Terra, il PM Di Matteo ha espresso la forte volontà di recarsi a Gubbio per un’importante conferenza sulla legalità. Anche il Magistrato Giuseppe Lombardo ha accettato il nostro invito a Gubbio.

“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno” diceva Giovanni Falcone.

Per questa ragione la nostra Associazione è impegnata a difendere uomini che da anni rischiano la loro vita per la ricerca della verità su fatti di fondamentale importanza per la storia del nostro Paese; Magistrati che, nonostante il silenzio dei politici e delle televisioni, sono impegnati in un lavoro inestimabile, lontano dal compromesso morale e dalla corruzione di chi tratta e ha trattato con la mafia, di chi ritiene che con le organizzazioni criminali possa esserci dialogo, di chi ritiene che la vita di pochi uomini valga meno del mantenimento del sistema criminale che attanaglia la Nazione e il mondo intero.

Come diceva Giovanni Falcone La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”.

Noi crediamo profondamente a queste parole e ci auguriamo che anche nei nostri territori, tra giovani studenti e cittadini, vi sia una presa di coscienza sempre maggiore e un impegno civile appassionato, condiviso e serio.