Tanto tempo fa ‘il Pacio’ in un suo articolo, si era chiesto che fine avesse fatto la foto, nella chiesa di Sant’Ubaldo. Caro maestro l’abbiamo ritrovata dopo quarant’anni, ora è tornata alla visibilità dei ceraioli e della gente di Gubbio

GUBBIO – E’ la solita foto dei Ceri, una “callata”, del 1976, una delle prime a colori scattata dal fotografo Gianfranco Gavirati, una con la sua storia. Quest’anno sono quarant’anni, è stata la prima foto dei Ceri esposta nella Basilica di Sant’Ubaldo.

Foto Luciano Casagrande

Luciano Casagrande

Già prima della Festa dei Ceri, le Famiglie Ceraiole, l’Università dei Muratori, avevano sentito la necessità di mettere una foto in chiesa, vicino ai Ceri, per far capire meglio, quei tre ”legni nudi”. I presidenti di comune accordo avevano deciso di contribuire al pagamento della foto.

In data 24 ottobre, alla presenza dei Capitani, Capodieci, rappresentanti delle Famiglie e altre persone; fu messa su una colonna davanti ai Ceri. Quella volta la chiesa era buia, umida, l’illuminazione scarsa, luci fioche, se si voleva vedere bene la foto e i Ceri, si doveva chiamare i frati.

Per qualche anno restò lì, poi per dei lavori all’interno della chiesa, ci pioveva, venne tolta. Dopo finiti i lavori, la foto non venne ricollocata al suo posto.

Gli fu trovata un’altra collocazione, uno stanzino adiacente alla chiesa, dove si vendevano oggetti sacri, oggettini, e altro. Vennero aggiunte poi, altre due foto in bianco e nero, più piccole dei Ceri, una “callata” del 1974 e un’altra più piccola rettangolare, un particolare di un ceraiolo sotto il Cero, con un espressione del viso affaticata.

Foto "Callata" 1976

“Callata” 1976

Anche quello stanzino dove si vendevano oggetti sacri venne restaurato per far spazio ad una bella e piccola cappella. Così sparirono le foto. Con calma ho cercato di capire dove erano finite.

Un undici settembre di qualche anno fa in una stanza adiacente al chiostro, vidi la foto, per terra appoggiata, era quella a colori, le altre non c’erano più. Ne parlai a monsignor Vescovo della foto, dicendo che prima era in chiesa davanti ai Ceri, rispose che si poteva mettere nel Museo Ubaldiano.

Da quel momento si era passati dall’anonimato all’ufficialità, così la cosa era rallentata, ma la foto era arrivata a Gubbio in una stanza chiusa. Nel frattempo seppi la notizia che per il Museo non andava bene, perché non poteva essere restaurata. La foto era sbiadita dal tempo e aveva qualche riga. Si vedevano i segni del tempo, pensavo che meritasse più attenzione, ma in questo caso non era così.

Foto Callata 1976

Luciano Casagrande era Capodieci di Sant’Ubaldo nella “Callata” del 1976

Non abbandonai la cosa, sarebbe finita in un magazzino. Feci una proposta, di prenderla in custodia, aspettando una degna collocazione, nel frattempo fecero la proposta alla Famiglia dei Santubaldari, che accettò. Così trovò posto nella loro taverna.

Tanto tempo fa “il Pacio” in un suo articolo, si era chiesto che fine avesse fatto la foto, nella chiesa di Sant’Ubaldo. Caro maestro l’abbiamo ritrovata dopo quarant’anni, ora è tornata alla visibilità dei ceraioli e della gente di Gubbio.

Luciano Casagrande