Portate in Processione le statue del Cristo e della Madonna Addolorata

GUBBIO – Le vie del centro storico di Gubbio sono tornate ad illuminarsi per la Processione del Cristo morto del venerdì Santo, partita alle ore 19 dalla Chiesa di San Domenico a San Martino. Fino a quel momento i fedeli avevano potuto adorare il Cristo morto, poco prima dell’inizio della Processione c’è stato invece il saluto al Cristo da parte delle Pie Donne (avvolte nel tradizionale scialle nero).

Subito dopo è iniziata la Processione (organizzata dalla Confraternita di Santa Croce) per le vie di Gubbio, accompagnata dal suono struggente delle “battistrangole” e dai canti delle Laudi e del Miserere. Portate in Processione le statue del Cristo e della Madonna Addolorata, prima sosta al Pietrone simbolo cristiano. Presenti i tre Capodieci per la Festa dei Ceri 2016 e Monsignor Mario Ceccobelli.

La Processione è caratterizzata dalla sfilata delle diverse Confraternite (in primo luogo quella dei Bianchi e dei Disciplinati) nei tipici costumi con il cappuccio (Sacconi) che portano le grandi croci e tengono in mano i simboli della Passione. Tra gli elementi più caratteristici si possono notare l’antico “rosario” in legno a 33 grani (con esso si colpivano in segno di penitenza per ottenere la remissione dei propri peccati). (ndr. fonte Associazione Eugubini nel Mondo).

I canti religiosi e il percorso della Processione

Emozionanti, come ogni anno, i canti religiosi dei coristi: circa 70 persone per ciascuno dei due cori. Numeri importanti che fanno della Processione del Cristo morto di Gubbio, uno degli appuntamenti religiosi più significativi del Venerdì santo in Umbria.

La Processione è partita dalla Chiesa di San Domenico a San Martino, ha raggiunto il “pietrone” a Santa Croce, ha sterzato verso Santa Lucia, ha fatto ingresso in piazza Quaranta Martiri, ha raggiunto il Mausoleo dei Quaranta Martiri (novità introdotta due anni fa in occasione dei 70 anni dall’eccidio).

Da qui è risalita ai Ferranti, a San Pietro, in via Cairoli, Corso Garibaldi, Sant’Agostino, Piazza Grande, per ridiscendere da via dei Consoli fino a San Martino. Particolarmente toccante la sosta della Processione all’Astenotrofio Mosca, dove gli anziani ospitati hanno potuto baciare il Cristo.

La Processione del Cristo morto ha toccato come tappe conclusive San Domenico e Santa Croce della Foce con il “battifondo“, canto del Miserere e Cori. Di seguito le fotografie dei tre Capodieci in Processione.

Francesco CaparrucciFotografie Simone Grilli