Il gruppo, formato oggi da 23 danzatori e 25 tra musicisti e cantanti, ha presentato spettacoli in Inghilterra, Francia, Germania, Svizzera, Portogallo, Belgio, Austria, Canada, Australia, Cina
GUBBIO – Nel 2015 l’Armenia ha celebrato il centenario dell’olocausto della propria gente. Negli anni che vanno dal 1909 al 1915-20 circa un milione e mezzo di persone furono trucidate dai soldati ottomani, donne e bambini compresi e negli stessi anni iniziò la diaspora di quel popolo che si sparpagliò in tantissime parti del mondo.

La locandina dell’evento
Oggi l’Armenia (Հայաստան Hayastan, cioè terra di Hayer un discendente di Noè) conta tre milioni di abitanti ma si calcola che sparsi nel mondo ce ne siano quasi il doppio, circa due milioni nei soli Stati Uniti. Il visitatore che si reca in Armenia è colpito soprattutto da due cose: la grande solidarietà, il senso di fratellanza, di aiuto che gli armeni, sparsi nel mondo, nutrono verso la patria di origine; l’altra cosa che fa riflettere è che il monte Ararat, il monte di Noè, simbolo e cuore dell’Armenia, che domina in lontananza Yerevan, la capitale, si trova ancora in territorio turco.
Popolo di antichissime tradizioni, fu il primo al mondo ad aver adottato come religione di stato il cristianesimo. La sua storia risale a tempi antichissimi, basti ricordare l’impero armeno della civiltà Urartu (800 – 600 a. C.), che si estendeva in un’ampissima area che comprendeva parte dell’attuale Turchia, Iran e le zone meridionali del Caucaso.
Nell’ottocento la parte settentrionale venne annessa come area integrante dell’impero zarista divenendo infine una delle 15 repubbliche dell’Urss. Dal 1991 è stato sovrano indipendente. In ambito culturale l’Armenia vanta antichissime tradizioni letterarie, famosa l’Accademia cosidetta “Scuola dei Traduttori” che diffuse il cristianesimo nell’alto medioevo. Tutta la letteratura degli ultimi duecento anni si accentra principalmente sulla narrazione delle vicende drammatiche di quel popolo.
Famoso, a livello internazionale, nel 900 William Saroyan uno scrittore americano, uno dei tanti che subirono la diaspora, al pari del celebre chansonniér francese Charles Azanavour. Anche nella danza e nel canto, l’Armenia, come del resto tutta l’area caucasica, vanta una tradizione antichissima con caratteristiche tutte proprie. Le danze armene si distinguono per grazia ed eleganza dei movimenti, splendore dei costumi e per questo hanno iniziato ad essere molto apprezzate anche all’estero.
La compagnia di ballo Tatul Altunyan di Yerevan è certamente una delle più prestigiose dell’intera area caucasica. Nel 1938 l’Artista del Popolo dell’Urss Professor Tatul Altunyan fondò lo State Ensamble of Armenian National Song-Dance, il primo nel suo genere in tutta l’Unione Sovietica.
Il gruppo, formato oggi da 23 danzatori e 25 tra musicisti e cantanti, ha presentato spettacoli in Inghilterra, Francia, Germania, Svizzera, Portogallo, Belgio, Austria, Canada, Australia, Cina ecc. riscuotendo ovunque un grande successo. Per la prima volta in Italia, durante la sua tournée toccherà importanti città italiane quali Roma, Milano, Venezia, Firenze e Bologna.
Il Festival delle Scuole di Danza “Renato Fiumicelli” (che si terrà dal 15 al 25 aprile), è riuscito ad inserire Gubbio tra queste importanti città ed è orgoglioso di far conoscere anche in Umbria la bellezza e l’armonia del Folklore armeno, un modo particolarmente significativo per celebrare questo popolo e ricordare la sua storia antichissima, difficile ed eroica.
Il 17 aprile il Gruppo di Ballo Folkloristico armeno Tatul Altunyan di Yerevan, si esibirà al Teatro comunale di Gubbio alle ore 21, l’evento è patrocinato dall’Ambasciata Armena e rientra all’interno Festival delle Scuole di Danza “Renato Fiumicelli”
Carla Menichetti