Questa mattina a Morena di Gubbio, l’Associazione Nazionale Partigiani (ANPI), ha ricordato i tragici fatti del rastrellamento tedesco di 81 anni fa durante la Seconda Guerra Mondiale, don Marino Ceccarelli (alla storia “il prete partigiano“) e Primo Ciabatti fucilato dai tedeschi il 7 maggio 1944.
Erano presenti i comitati provinciali ANPI di Perugia, Pesaro, San Giustino, Citerna, Gubbio, Città di Castello, Umbertide, Montone, Pietralunga e Cagli. Alessandro Piergentili (Cgil): “Le persone che si sono battute lo hanno fatto per la democrazia e la libertà“. 
Su questo tratto di Appennino Umbro Marchigiano si scrissero pagine storiche della Resistenza ai Tedeschi e ai Fascisti. Un esempio ne fu il rastrellamento di Morena di 81 anni fa: i Tedeschi in ritirata volevano questa parte dell’Appennino centrale libera dai partigiani per non incorrere in imboscate e scontri a fuoco, visto che i ponti sul Tevere erano tutti stati fatti saltare.

La vice presidente nazionale ANPI Mari Franceschini

Il 7 maggio 1944 Morena venne attaccata dai Tedeschi e dalla Guardia Nazionale Repubblicana, che cercavano i partigiani nella zona a cavallo tra Umbria e Marche, con la conseguente distruzione delle case, della canonica e violenze sulla popolazione.

GUBBIO – L’Associazione Nazionale Partigiani (ANPI), con uomini e donne delle sezioni di Umbertide, Città di Castello, Gubbio, Cagli, San Giustino e Pesaro, ha ricordato questa mattina a Morena, il rastrellamento dei soldati tedeschi di 81 anni fa durante la Seconda Guerra Mondiale, don Marino Ceccarelli (alla storia “il prete partigiano”) e Primo Ciabatti fucilato dai tedeschi il 7 maggio 1944.

La cerimonia semplicissima, senza rappresentanze istituzionali, si è tenuta alla Chiesa parrocchiale di Morena, con una vista bellissima sul monte Petrano, teatro di tanti scontri a fuoco nel 1944 tra partigiani e tedeschi in ritirata.

Erano presenti Mari Franceschini vice presidente nazionale di ANPI, Ellis Gulli Presidente della sezione eugubina ANPI “Walkiria Terradura”, Alessandro Piergentili sindacalista della Spi Cgil, oltre ai comitati provinciali di Perugia, Pesaro, San Giustino, Citerna, Gubbio, Città di Castello, Umbertide, Montone, Pietralunga e Cagli.

Don Marino Ceccarelli (opera in ceramica presente nella Chiesa di Morena)

La storia 

A Morena, dopo l’8 settembre 1943, trovarono riparo tanti giovani di Gubbio e Città di Castello che non risposero alla chiamata alle armi della Rsi (Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò per via del fatto che i Ministeri principali avevano sede in riva al lago).

Inizialmente questi ragazzi, che erano soprattutto mezzadri poverissimi, avevano soltanto un sentimento antifascista, successivamente presero coscienza dell’importanza della Resistenza, cioè di resistere alle truppe di occupazione Tedesche.

Su questo tratto di Appennino Umbro Marchigiano si scrissero pagine storiche della Resistenza ai Tedeschi e ai Fascisti. Un esempio ne fu il rastrellamento di Morena di 81 anni fa: i Tedeschi in ritirata volevano questa parte dell’Appennino centrale libera dai partigiani per non incorrere in imboscate e scontri a fuoco, visto che i ponti sul Tevere erano tutti stati fatti saltare.

La Chiesa di Morena

Il 7 maggio 1944 Morena venne attaccata dai Tedeschi e dalla Guardia Nazionale Repubblicana, che cercavano i partigiani nella zona a cavallo tra Umbria e Marche, con la conseguente distruzione delle case, della canonica e violenze sulla popolazione.

La ricostruzione dell’episodio viene fatta dagli studiosi di storia contemporanea Giancarlo Pellegrini e Tommaso Rossi, secondo i quali obiettivo principale del rastrellamento erano i partigiani tra Morena e Pietralunga.

L’operazione si svolse anche nel territorio tra Gubbio, Pietralunga, Cantiano, Scheggia, Montone, Apecchio. Tra i più ricercati c’era il parroco di Morena, don Marino Ceccarelli, alla storia il “prete partigiano”, ritenuto dai Tedeschi l’organizzatore del gruppo partigiano di Morena.

Con il rastrellamento, durato una settimana, furono presi (secondo i dati della GNR) 126 giovani, catturati 8 ribelli, di cui 5 fucilati, mentre i partigiani riuscirono a sganciarsi verso Serra Maggio per poi ricomporsi, una volta terminato il rastrellamento.

L’ANPI a Morena

Poiché uno degli obiettivi era trovare don Marino, i Tedeschi, non essendo riusciti a catturarlo, si accanirono sulla chiesa, incendiandola insieme a cinque case adiacenti.

“Don Marino Ceccarelli nascondeva a Morena tutti coloro che fuggivano dai campi di prigionia Tedeschi, e qui si costituì il primo nucleo partigiano Gruppo Morena (Brigata San Faustino).

Don Marino era il capo, il punto di riferimento della Resistenza in queste zone. Una mattina di maggio, prima di andare in Chiesa per la Messa, vide dalla finestra dei gruppi salire, fece sparare un colpo in aria e vide che si nascondevano nel bosco, capì che erano Tedeschi.

Prese due pistole e fuggì dalla Chiesa, nel frattempo i Tedeschi sparavano sulla Casa parrocchiale. Sul sagrato scaricò un caricatore su un Tedesco che si trovò davanti e fuggì nel bosco. Don Marino disse ‘una guancia la porgo, l’altra no’. E’ stato un prete del popolo e lo ricordiamo con tantissimo affetto“.

Gli interventi

Delegazioni ANPI a Morena con Alessandro Piergentili

Il sindacalista della Cgil Alessandro Piergentili: “Portiamo onore in questo luogo. Qui c’è stato un prete combattente, don Marino Ceccarelli, che ha messo a repentaglio la propria vita, come del resto hanno fatto anche le famiglie del posto, per aiutare i partigiani contro i tedeschi. 

Siamo qui per la memoria storica, ma soprattutto per guardare all’oggi e al futuro. Il presente è difficile e pieno di nuvole nere. Le persone che si sono battute lo hanno fatto per la democrazia e la libertà. Ora e sempre resistenza“.

La vice presidente nazionale di ANPI Mari Franceschini: “Il nome di Morena è in tutti i racconti della Resistenza“. Ellis Gulli ha detto che per lei è stato un onore e una grande emozione deporre la corona di alloro sulla lapide che ricorda i tragici fatti del maggio 1944 a Morena.

Nel pomeriggio è previsto l’intervento dello storico Dino Renato Nardelli, e un omaggio musicale con canti e letture.

-RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagini video Pagina Instagram Cronaca Eugubina: https://www.instagram.com/cronaca_eugubina/

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina