La mostra, giunta alla 23esima edizione, organizzata dal Maggio Eugubino in collaborazione con lo storico dell’arte Ettore Sannipoli, sottolinea il rapporto tra i Ceri e la ceramica d’arte contemporanea. 
Quest’anno, la creazione delle Brocche d’autore, è stata affidata all’eugubina Giulia Rampini (che ha realizzato anche le Brocche del 15 Maggio), al perugino Stefano Bonacci e al cittadellese Giacomo Scapin, secondo lo schema classico che a esporre siano un artista di Gubbio, un artista umbro e un artista italiano o internazionale.
Il curatore della mostra Cesare Coppari: “La passione alimenta gli incontri tra oggetti e persone. Giacomo Scapin si è ispirato a l’incontro tra terra e fuoco. Noi non conosciamo l’origine dei Ceri. Le brocche ricordano la circolarità delle girate.

Cesare Coppari

Le brocce di Stefano Bonacci sono opere della poetica, con un aspetto semplicissimo, una sintesi tra figurativo e astratto. Giulia Rampini quest’anno è anche autrice delle brocche della Festa del 15 Maggio, quelle che verranno lanciate dai Capodieci. Opere che sono un inno alla vita perchè la brocca è femminile“. 

GUBBIO – La mostra Brocche d’autore 2025, giunta alla 23esima edizione, organizzata dal Maggio Eugubino in collaborazione con lo storico dell’arte Ettore Sannipoli, sottolinea il rapporto tra i Ceri e la ceramica d’arte contemporanea. La mostra quest’anno è stata curata da Cesare Coppari.

Le inedite brocche dei Ceri hanno una funzione sul valore simbolico di ‘contenitori rituali’, secondo le interpretazioni fornite dai principali studiosi della Festa dei Ceri dall’Ottocento ai nostri giorni.

Essa rappresenta un terreno di ricerca intorno a uno specifico e caratteristico oggetto e una collezione a testimonianza di un gusto e di una creatività che si intendono stimolare e favorire“.

Quest’anno, la creazione delle Brocche d’autore, è stata affidata all’eugubina Giulia Rampini, al perugino Stefano Bonacci e al cittadellese Giacomo Scapin, secondo lo schema classico che a esporre siano un artista di Gubbio, un artista umbro e un artista italiano o internazionale.

Giulia Rampini

Gli interventi 

Il Presidente del Maggio Eugubino, Marco Cancellotti, ha spiegato il significato della mostra e ha presentato i tre artisti realizzatori delle Brocche d’autore 2025.

Assessore Micaela Parlagreco: “Ringrazio il Maggio Eugubino, Giulia Rampini e Ettore Sannipoli per il Tavolo sulla ceramica eugubina, che è un settore trainante dell’economia locale“.

Sindaco Vittorio Fiorucci: “Il valore simbolico della brocca è enorme, soprattutto perchè legato alla tradizione della ceramica. La sensazione che ho avuto nel 2011 quando ho alzato il Cero di San Giorgio, è stata quella di una brocca sempre più pesante a mano a mano che ci avvicinavamo a Piazza Grande per l’Alzata.

Tutti la toccavano e la baciavano, era un insieme di speranze e sentimenti, e quando la brocca si rompe libera tutto questo, libera qualcosa che è più grande di noi. Le brocce sono dei capolavori“.

Il Cappellano della Festa dei Ceri don Mirko Orsini: “Ringrazio il Maggio Eugubino perchè ci da la possibilità di aprire il cuore attraverso l’arte. Nelle brocche c’è l’anima degli artisti. Le brocche suscitano sentimenti profondi. C’è tutta la sensibilità di chi le ha create“.

Il curatore di Brocche d’autore 2025 Cesare Coppari: “La passione alimenta gli incontri tra oggetti e persone. Giacomo Scapin si è ispirato a l’incontro tra terra e fuoco. Noi non conosciamo l’origine dei Ceri. Le brocche ricordano la circolarità delle girate.

Le brocce di Stefano Bonacci sono opere della poetica, con un aspetto semplicissimo, una sintesi tra figurativo e astratto. Giulia Rampini quest’anno è anche autrice delle brocche della Festa del 15 Maggio, quelle che verranno lanciate dai Capodieci. Opere che sono un inno alla vita perchè la brocca è femminile“.

Lo storico dell’arte Ettore Sannipoli

Lo storico dell’arte Ettore Sannipoli: “Giulia, Stefano e Giacomo, sono tre artisti giovani e preparatissimi, che hanno dimostrato di saper affrontare il tema delle Brocche d’autore in maniera differente tra loro, ma sicuramente in tutti e tre i casi con delle proposte molto accattivanti e molto ben calibrate.

Giacomo Scapin ha fatto delle Brocche che richiamano alla mente l’opposizione tra orizzontale e verticale, e che richiamano la circolarità del percorso dei Ceri, e hanno anche un riferimento agli elementi contrastanti dell’acqua e del fuoco. 

Stefano Bonacci ha realizzato un intervento concettuale minimale, nel quale la brocca diventa quasi un ceraiolo con la sua divisa, con una sottilissima fusciacca rossa, e nello stesso tempo ha anche immaginato una interpretazione delle tre Brocche seguendo la geografia dei Santi relativi.

La fiammella di Sant’Antonio l’ha messa sulla Brocca di Sant’Ubaldo a significare l’incendio di Gubbio avvenuto nel suo Episcopato, ma anche il lume della fede.  Nella Brocca di Sant’Antonio c’è una bella donna dorata sdraiata che allude alle tentazioni del Santo, mentre la Brocca di San Giorgio presenta all’interno l’occhio del drago. 

Giulia Rampini ha conformato in maniera molto singolare le Brocche che ha realizzato, delle introflesisoni che rimandano al contatto con la pancia del Capodieci, e ha arricchito molto festosamente all’esterno la Brocca con una serie di applicazioni dorate che richiamano la vivacità della manifestazione e al tempo stesso sembrano note poste su uno spartito musicale.

Sono tre interventi tutti e tre entusiasmanti e belli. E invito tutti a vederla questa mostra perchè le Brocche d’autore 2025 lo meritano, ma è anche molto bella la rassegna delle Brocche delle edizioni passate che ci sono intorno“.

Il curatore della mostra Cesare Coppari

-RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagini video Pagina Instagram Cronaca Eugubina: https://www.instagram.com/cronaca_eugubina/

Francesco Caparrucci Fotografie Cronaca Eugubina