Nel 2025 ricorre il 100° anniversario del primo scatto fotografico della Passione cantianese. Per l’occasione, gli organizzatori della sacra rappresentazione hanno ideato un allestimento davanti alla Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista.
La Turba, trae origine da quei movimenti popolari di invocazione alla pace sostenuti dagli ordini mendicanti (francescanesimo) che si diffusero fra le regioni Marche ed Umbria intorno alla metà del sec. XIII. Anche Cantiano, posto a cavaliere della via Flaminia, accolse la “turba” di penitenti che, accompagnati dai canti del “miserere”, procedevano nella sofferenza e nella redenzione flagellandosi e implorando la pace.

La Turba (foto Maurizio Tansini)
Nel 1938, con il dissolvimento della Compagnia del Buon Gesù e la costituzione della Società Turba, si ebbe l’innesto di elementi teatrali sull’originaria processione, trasformando l’intero nucleo abitativo in un’enorme scena all’aperto. La parola sostituì la mimica e la recitazione dei passi salienti del Vangelo rese più immediata la comprensione dei fatti narrati.
CANTIANO – Tutto il paese di Cantiano vive l’effervescenza dell’attesa de “La Turba“, rievocazione della passione di Gesù prevista come da tradizione storica venerdì santo (18 aprile 2025).
Le costumiste rispolverano il prezioso materiale di scena e passano le loro serate a preparare il costume di ogni soldato, cavaliere o sacerdote. Le sarte hanno ormai dato gli ultimi ritocchi ai nuovi costumi confezionati.
La regia e i personaggi passano le fresche serate “a fare le prove sui palchi”, mentre tutto un piccolo mondo cantianese ha il coraggio di uscire di casa dopo cena per aver un avangusto di quello che è il momento più importante della comunità, la Turba.
E non mancano all’appello i ragazzi che si attivano a scuola con laboratori didattici sul tema “Turba”. Nell’attesa di celebrare la passione, morte e resurrezione di Gesù, un paese si trasforma in una piccola Gerusalemme

Resurrezione di Augusto Rosati
Nei pressi dei giardini pubblici è stato allestito il Cenacolo, luogo deputato all’istituzione dell’Eucaristia, ma anche del tradimento e della cattura del Cristo.
Nell’ampia Piazza Luceoli sono state innalzate le strutture che rappresentano il Tempio dei Sacerdoti, il Pretorio romano e la Reggia di Erode: il palcoscenico sul quale centinaia di persone faranno la loro comparsa e interpreteranno le scene del processo e della condanna.
L’ultima scena, la salita al Golgota, sfrutterà al meglio la morfologia della collina sopra il paese con i ruderi della rocca medievale. Qui avverrà la fiaccolata finale, l’epilogo scandito da una processione di figuranti illuminata da centinaia di torce che rischieranno il buio della notte.
L’annuncio della risurrezione e l’omaggio al Gesù morto da parte dei personaggi e dei fedeli che a essi si sono aggiunti, all’interno della chiesa Collegiata, concluderanno la serata.
La storia

Sinedrio e Corte di Erode di Dino Ruzziconi
La Turba, trae origine da quei movimenti popolari di invocazione alla pace sostenuti dagli ordini mendicanti (francescanesimo) che si diffusero fra le regioni Marche ed Umbria intorno alla metà del sec. XIII.
Anche Cantiano, posto a cavaliere della via Flaminia, accolse la “turba” di penitenti che, accompagnati dai canti del “miserere”, procedevano nella sofferenza e nella redenzione flagellandosi e implorando la pace.
Si formò così in paese la Compagnia dei Disciplinati di Santa Croce che, al fine di tramandare la devozione, si rifece al supremo esempio di penitenza e sacrificio: la Passione e Morte del Cristo. Divenuta nel 1427 per volontà di San Bernardino da Siena Compagnia del Buon Gesù, ogni anno eleggeva “mazzieri e soprastanti la processione del Venerdì Santo” il cui compito era quello di organizzare una imponente processione con personaggi del vecchio e nuovo testamento.
La Processione del Venerdì Santo con Turba si sviluppò e attraversò i secoli mutando l’ordine e la composizione dei personaggi che ne facevano parte, ma sempre mantenne quel carattere di religiosità popolare dalla quale aveva avuto origine.
Nel 1938, con il dissolvimento della Compagnia del Buon Gesù e la costituzione della Società Turba, si ebbe l’innesto di elementi teatrali sull’originaria processione, trasformando l’intero nucleo abitativo in un’enorme scena all’aperto. La parola sostituì la mimica e la recitazione dei passi salienti del Vangelo rese più immediata la comprensione dei fatti narrati.
Il programma
Ore 05:00 – Centro storico, risveglio al suono delle “battistrangole”. Ore 05:30 – Chiesa Collegiata, inizio della “Visita delle Sette Chiese”. Ore 15:30 – Cappella laterale Chiesa Collegiata S.G. Battista, Azione liturgica della Passione del Signore.
Ore 16:30 – Cappella laterale Chiesa, Suono dei “33 rintocchi” Processione del Cristo Morto e Collegiata S.G. Battista della Madonna Addolorata
Ore 20:00 – Centro storico, l’attesa con laudi e canti tradizionali. Ore 20:45 – Piazza Luceoli, cospirazione e tradimento di Giuda. Ore 21:00 – Parco della Rimembranza, Ultima Cena Piazza Luceoli. Ore 21:45 – Piazza Luceoli, processo e condanna.
Ore 22:30 – Da Piazza Luceoli, ascesa al Calvario. Ore 23:00 – Colle Sant’Ubaldo, la Resurrezione. Ore 23:30 – Dal Calvario, Sfilata finale.

Turba Ultima Cena di Nazareno Simoncelli
foto e comunicato stampa