Un’attrazione, quella per il volo, che l’Ingegnere eugubino canadese Luca Morelli, progettista del NEXTH, coltivava sin da giovanissimo, quando guardava con curiosità dall’aeroporto di Vancouver, sua città natale, decollare gli aerei, affascinato dall’idea di come riuscissero ad avvicinare paesi lontanissimi.
L’Ingegnere si è subito prefissato l’obiettivo di curare contemporaneamente alla stesura del progetto anche il processo d’industrializzazione, anticipandolo, così il design si è sviluppato con caratteristiche insite tali da ottimizzare i tempi di produzione e abbattere il più possibile i costi.
Nello sviluppo del progetto è stata sempre messa al primo posto la sicurezza senza compromessi, sia nelle fasi progettuali come nelle attività di test di volo poi seguite, raggiungendo con impegno e dedizione i fattori di carico più elevati della sua categoria fino a +9 G, inserendo un serbatoio antiscoppio derivato dalla Formula 1.

Cronaca Eugubina n.283

Un sorprendente risultato tecnico, dalle forme assolutamente innovative, mai viste prime, che hanno solleticato l’attenzione del mercato negli Stati Uniti e in Cina. 
Gli obiettivi: realizzare in velocità una struttura per ospitare l’officina di produzione a Gubbio, collaborazione con gli Istituti Professionali del territorio, riqualificazione della pista di volo a Cipolleto. 

GUBBIO (F.C.) – “Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare“.

Così scriveva Leonardo da Vinci pensando all’esperienza del volo, che regala un’impareggiabile sensazione di libertà perché da lontano si perde il senso della reale contingenza delle cose che, diventando sempre più piccole, rientrano pian piano al loro posto.

E’ così quando voli. Un’attrazione, quella per il volo, che l’Ingegnere Luca Morelli, progettista del NEXTH, coltivava sin da giovanissimo, quando guardava con curiosità dall’aeroporto di Vancouver, sua città natale, decollare gli aerei, affascinato dall’idea di come riuscissero ad avvicinare paesi lontanissimi.

Perché se un chilometro di strada non porta da nessuna parte, è pur vero che invece un chilometro di pista può portare ovunque, ragione per la quale il volo sarà la mobilità del domani, ancora tutto da sviluppare e da conquistare e per tale ragione decide oggi con coraggio di dedicarsi sul tema in Umbria, con la stessa determinazione e lo stesso spirito innovativo adoperati oltre 15 anni fa nel credere tra i primi nel rinnovabile sostenendo energeticamente le sue aziende con energia green al 100%.

La passione per il volo mai sopita, supportata dell’esperienza imprenditoriale e tecnica negli anni acquisita, lo conducono alla progettazione del nuovo velivolo Nexth, che nasce così dalla sua matita. Nella stesura del progetto, le specifiche caratteristiche del velivolo sono state visitate prima dal punto di vista del pilota e poi interpretate in chiave progettuale e tecnica.

NEXTH – Partner cinesi

Inoltre si è subito prefissato l’obiettivo di curare contemporaneamente alla stesura del progetto anche il processo d’industrializzazione, anticipandolo, così il design si è sviluppato con caratteristiche insite tali da ottimizzare i tempi di produzione e abbattere il più possibile i costi.

Un sorprendente risultato tecnico, dalle forme assolutamente innovative, mai viste prime, lontane dalle consuete ed  ‘imposte’ forme arrotondate, sostituite nel Nexth da tratti poligonali netti e decisi, ma soprattutto pensati con un loro perché ben studiato, che hanno solleticato l’attenzione del mercato negli Stati Uniti e in Cina.

Il design innovativo dalle forme aerodinamiche è stato giudicato dai tecnici del settore “inaspettatamente” perfette e fluide.

Nello sviluppo del progetto è stata sempre messa al primo posto la sicurezza senza compromessi, sia nelle fasi progettuali come nelle attività di test di volo poi seguite, raggiungendo con impegno e dedizione i fattori di carico più elevati della sua categoria fino a +9 G, inserendo un serbatoio antiscoppio derivato dalla Formula 1.

Oltre che una struttura protettiva per il pilota e passeggero costituita da una cellula di sicurezza reticolare in lega speciale di titanio, e introducendo per la prima volta nel settore ultraleggero meccaniche lavorate dal pieno in lega aeronautica verificata ad ultrasuoni.

Il Nexth

Nel tessuto regionale ci potrebbero essere le competenze per fare grandi cose, ma non basta a fronte di una visione a volte miope e anacronistica verso i progetti realmente innovativi, soprattutto sul fattore della rapidità di realizzazione, c’è ancora da comprendere che fare le cose di qualità non basta, serve farle anche  prima degli altri.

I cinesi producono a minor costo, i tedeschi (dicono) fanno tutto bene, noi dobbiamo puntare sulla creatività, sulla versatilità e sull’ingegno che è tutto Italiano, e utilizzare questi asset per essere noi a imporre il passo e il ritmo agli altri, solo così potremmo spuntarla, reinventando subito oggi stesso quello che gli altri copieranno domani ma che ormai noi stessi avremo reso già superato.

Il segreto è quello di non adeguarsi né conformarsi al mercato ma guardare avanti facendoci inseguire e non inseguendo.

Ma in questo il sistema paese non può e non deve distrarsi, perché  se da un lato bisogna avere il coraggio di sperimentare e investire, è pur vero che rimane necessario anche il coraggio, e la responsabilità, del Sistema di supportare tali progetti con spirito collaborativo, agevolando e promuovendoli, pur sempre nel rispetto delle regole, ma evitando inutili burocrazie, a volte più politiche che non nel merito, che da troppi anni soffocano la nostra bell’Italia e il nostro ingegno. 

Progetto Nexth

E il coraggio si rinnova anche grazie alle tante manifestazioni di supporto avute dopo l’ultimo articolo pubblicato, con persone, che in maniera del tutto disinteressata, si sono recate personalmente in azienda per conoscere meglio il progetto e per rappresentare il loro sincero sostegno, per offrire la propria disponibilità lavorativa, solo per rendersi utile al progetto, facendo capire all’azienda ancora una volta che probabilmente si sta facendo qualcosa di buono se il progetto riesce a smuovere spontaneamente anche determinate passioni e slanci di sincera umanità.

Ora il prossimo passo sarà quello di realizzare in velocità una struttura per ospitare l’officina di produzione, che si auspica possa essere autorizzata in tempi brevi perché ci si deve rendere conto che rimane molto difficile giustificare all’estero i tempi della nostra burocrazia, ancora più difficile da comprendere per chi impegna e rischia con sacrificio le proprie risorse e il proprio tempo.

Altrettanto difficile rimane spiegare che per realizzare una struttura ci vogliono oltre 2 anni di iter autorizzativo. Altrove un tempo simile può far decollare un progetto verso il successo, o al contrario farlo naufragare.

Non dimentichiamoci inoltre che l’insediamento dell’attività aiuterà di certo a valorizzare in collaborazione con il Comune di Gubbio la vicina pista di volo, progetti distinti tra loro ma che si compenetrano e completano a vicenda, traendo uno vantaggio dall’altro. 

Nexth 

La riqualificazione della pista di volo, tanto attesa, permetterà inoltre di avere un’area adeguata per le operazioni di Protezione civile in caso di necessità, come anche per il servizio Eliambulanza, far atterrare e decollare in sicurezza chi usa il mezzo aereo per esigenze professionali, oltre che per amplificare le potenzialità turistiche del nostro territorio, e non per ultimo, anche per offrire la possibilità alle nuove generazioni di sperimentare le prime esperienze di volo, aspetto importantissimo nello sviluppo di un nuovo interesse per l’aviazione come base di una possibile formazione lavorativa e per differenziare dunque le competenze lavorative che un territorio può offrire.

In questo, importantissimo ruolo dovrà giocare anche una stretta collaborazione tra il progetto di sviluppo e gli Istituti Professionali del territorio, attraverso i quali preparare, o solleticare quanto meno, l’ interesse dei più giovani nelle loro attitudini di domani, offrendo l’opportunità di potenziarle qualora interessati e funzionali al progetto.

Un campo di volo regala l’opportunità di un’esperienza importante, un seme dal quale potenzialmente potrebbe scaturire un domani una professione, o solo una passione, finanche un progetto inaspettato, d’altra parte l’occasione della prima esperienza di volo su di un velivolo di aviazione leggera venne fatta dall’ Ingegnere Luca Morelli proprio sul campo di volo di Gubbio, oltre 20 anni e oltre 2000 ore di volo fa“.

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