L’Avv. Ubaldo Minelli: “Le ragioni della costituzione di parte civile dei familiari di Samuel Cuffaro, non sono di carattere economico perchè fin dall’inizio sappiamo che tutti gli imputati sono nullatenenti e non hanno nulla da perdere. La costituzione è stata dettata dal fine di rendere giustizia a Samuel morto 19enne in giovanissima età”.
L’avvocato Ubaldo Minelli ha parlato della tragica mattina del 7 maggio 2021 e del fatto che Samuel dopo mesi di completa inattività, avrebbe dovuto riprendere il lavoro proprio quella mattina, ma non nel cosiddetto laboratorio di morte, ma nei terreni in località Ferratelle.
E ha concluso chiedendo la condanna di tutti gli imputati in ordine a tutti i capi di imputazione contestati, sollecitando il risarcimento dei danni patiti dai familiari di Samuel, in oltre 1 milione di euro.
L’Avv. Francesca Pieri: “Ricordiamo che è un Processo prima di tutto alla colpevolezza, lo ricorda il Pubblico Ministero, qui non parliamo di colpevoli e innocenti, ma di quanto e come queste persone sono colpevoli…

Sopralluogo a Sette Strade mercoledì 19 Maggio 2021

Siamo di fronte a una tragedia umana prima ancora che giuridica, ne siamo tutti consapevoli, avete tutte le prove per arrivare a una sentenza severa ma giusta, questo è quello che chiedono le famiglie delle vittime, Alessio Cacciapuoti sopravvissuto, e tutte le parti civili che si sono costituite per chiedere giustizia.
Dal laboratorio nessuno poteva salvarsi se fosse stato vicino a Elisabetta D’Innocenti, Alessio è sopravvissuto per una fatalità. Vive oggi con questo grandissimo senso di colpa. Ricorda tutto di quel 7 maggio 2021, l’urlo di Elisabetta, la voce di Samuel che non c’è più. Chiediamo una sentenza severa ma giusta”.
Il Processo prosegue il 10 aprile 2025 con la discussione e le conclusioni delle difese degli imputati. La Corte ha fissato un’ultima udienza per il 29 maggio 2025 per eventuali repliche di tutte le parti processuali, poi lo stesso giorno la Camera di consiglio e la formulazione della sentenza di primo grado.

PERUGIA – Questa mattina (lunedì 31 marzo), è ripreso in Tribunale a Perugia il Processo per l’esplosione del 7 maggio 2021 al laboratorio di lavorazione della cannabis light a “Canne Greche” di Gubbio, in cui persero la vita Elisabetta D’Innocenti e Samuel Cuffaro, con due feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che riportarono lesioni gravissime.

La giornata è iniziata alle ore 9:00, con la discussione e le arringhe delle parti civili, vale a dire dell’Avvocato Ubaldo Minelli per la Famiglia Alonge Cuffaro, dell’Avvocato Francesca Pieri difensore di Alessio Cacciapuoti, e dell’Avvocato Marco Marchetti per gli eredi di Elisabetta D’Innocenti.

Arringhe parti civili 

L’Avvocato Ubaldo Minelli

L’Avvocato Ubaldo Minelli ha parlato per due ore e mezza. Ha ricostruito lo stato dei luoghi prima della tragedia, l’attività svolta dai titolari e dalle vittime, l’esplosione, i ruoli degli imputati nelle due società Greenvest e GreenGenetics, l’attività di abbattimento del TCH (principio attivo della cannabis light), le ragioni tecniche dell’esplosione.

L’avvocato Minelli ha approfondito la problematica della qualificazione giuridica dei delitti di omicidio, lesioni personali e incendio, concludendo per la configurazione del dolo sotto forma del dolo eventuale. Specificatamente ha parlato di evento doloso maturato in un contesto di totale illegalità.

Non dobbiamo chiederci il perchè la tragedia sia successa il 7 maggio 2021, ma dobbiamo chiederci perchè la tragedia non sia successa prima. Perchè le vittime sono state inserite in un contesto totalmente illecito, definibile come accrocco di morte.

Le ragioni della costituzione di parte civile dei familiari di Samuel Cuffaro, non sono di carattere economico perchè fin dall’inizio sappiamo che tutti gli imputati sono nullatenenti e non hanno nulla da perdere. La costituzione è stata dettata dal fine di rendere giustizia a Samuel morto 19enne in giovanissima età”.

L’avvocato Ubaldo Minelli ha parlato della tragica mattina del 7 maggio 2021 e del fatto che Samuel dopo mesi di completa inattività, avrebbe dovuto riprendere il lavoro proprio quella mattina, ma non nel cosiddetto laboratorio di morte, ma nei terreni in località Ferratelle.

Era stato assunto come bracciante agricolo e proprio la mattina del 7 maggio 2021, per la prima volta, Samuel ha lavorato all’interno dei locali saltati in aria per la violenta deflagrazione.

L’avvocato Minelli ha ricordato le conseguenze psicologiche derivate ai familiari di Samuel e ai genitori e sorelle dalla tragedia. E ha sottolineato le qualità caratteriali e gli interessi artistici e culturali di Samuel Cuffaro.

L’avvocato ha riportato una dichiarazione significativa della madre di Samuel (Alonge Fiorella), che alla Corte ha dichiarato: ‘Mentre mio figlio bruciava vivo, io stavo facendo un corso proprio sulla sicurezza sul lavoro presso la Scuola dove lavoro come collaboratrice scolastica’.

L’avvocato Minelli ha parlato di perdita incommensurabile, che non potrà mai essere metabolizzata dalla famiglia. E ha concluso chiedendo la condanna di tutti gli imputati in ordine a tutti i capi di imputazione contestati, sollecitando il risarcimento dei danni patiti dai familiari di Samuel, in oltre 1 milione di euro.

Avvocato Francesca Pieri

Avvocato Francesca Pieri: “E’ stato sviscerato tutto di questo Processo. Ricordiamo che è un Processo prima di tutto alla colpevolezza, lo ricorda il Pubblico Ministero, qui non parliamo di colpevoli e innocenti, ma di quanto e come queste persone sono colpevoli.

Siamo di fronte a una tragedia umana prima ancora che giuridica, ne siamo tutti consapevoli, avete tutte le prove per arrivare a una sentenza severa ma giusta, questo è quello che chiedono le famiglie delle vittime, Alessio Cacciapuoti sopravvissuto, e tutte le parti civili che si sono costituite per chiedere giustizia.

Alessio, all’epoca dei fatti aveva 17 anni, un ragazzo con una vita normale, andava a scuola e viveva la sua gioventù. Dopo quel 7 maggio 2021, Alessio è un ragazzo con il 75% del corpo ustionato, con una protesi alla gamba installata dopo l’amputazione dell’arto, e con il sacchetto intestinale che non verrà più tolto, che con una grandissima dignità cerca di tornare a una vita normale che non sarà più tale.

Il guadagno, la fretta di questo guadagno, la presunzione di saper fare, l’arroganza di mettere in pericolo le persone. Chiediamo perchè, ad un certo punto, Alessio è stato dichiarato il responsabile di questo laboratorio. Perchè Alessio Cacciapuoti? La persona meno indicata.

Alessio Cacciapuoti non era scaltro, come si vuole far credere, era un ragazzo affidabile, e viene chiamato a lavorare lì da suo Zio, cioè dal cugino di sua madre, che bene lo conosce. Un ragazzo pacato, timido, riservato.

Lo zio lo descrive come un lavoro di dopo scuola, tutto legale anche se parliamo di cananbis, garantisco io dice. Così Alessio si affida allo zio, e aveva rispetto dei suoi datori di lavoro, era quindi manipolabile.

A 17 anni, dice Alessio, ‘facevo quello che mi dicevano di fare’. Un ragazzo affidabile. Alessio era diventato l’esecutore fidato per eccellenza. Alessio è stato vittima della sua giovane età, è stato subdolamente manipolato dai suoi datori di lavoro attraverso la gratificazione dell’essere responsabile del laboratorio, mentre lo rendevano una pedina di un più ampio progetto di morte.

I genitori di Alessio non sapevano nulla del laboratorio. Dal laboratorio nessuno poteva salvarsi se fosse stato vicino a Elisabetta D’Innocenti, Alessio è sopravvissuto per una fatalità.

Nell’immediatezza dei fatti, alla famiglia di Alessio, non è arrivata nessuna telefonata per sapere come stesse, per chiedere se fosse vivo o morto: lo zio che lo aveva inserito nell’accrocco di morte non si è mai interessato delle condizioni di Alessio.

Alessio è stato in coma farmacologico per oltre tre mesi e la madre non sapeva se fosse sopravvissuto. Operato prima due, poi tre volte, amputata la gamba destra. Mai nessuna telefonata dagli imputati. In tutto otto interventi chirurgici tutti in pericolo di vita.

Vive oggi con questo grandissimo senso di colpa. Ricorda tutto di quel 7 maggio 2021, l’urlo di Elisabetta, la voce di Samuel che non c’è più. Chiediamo una sentenza severa ma giusta”.

Calendario Processuale 

Il Processo per l’esplosione del laboratorio di lavorazione della cannabis light a “Canne Greche” di Gubbio, il 7 maggio 2021, prosegue il 10 aprile 2025 con la discussione e le conclusioni delle difese degli imputati.

La Corte ha fissato un’ultima udienza per il 29 maggio 2025 per eventuali repliche di tutte le parti processuali, poi lo stesso giorno la Camera di consiglio e la formulazione della sentenza di primo grado.

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