I festeggiamenti sono proseguiti lungo la Calata e Corso Garibaldi, con il Primo Capodieci Mattia Martinelli portato a spalla dai ceraioli fino in Piazza Oderisi, e con i canti della tradizione ceraiola accompagnati dalla Banda Musicale.
In Piazza Oderisi è stato acceso il tradizionale fuoco simbolico di Sant’Antonio. La serata si concluderà con la cena dei Santantoniari sotto gli Arconi di Palazzo dei Consoli.
Momenti emozionanti quelli in cui sono state recitate la “Preghiera a Sant’Antonio Abate” scritta da Pietrangelo Farneti in occasione della visita ad Arles in Francia il 2 novembre 2002, e la “Preghiera del Ceraiolo” composta dall’avvocato Giorgio Gini a Gubbio il 14 settembre 1977.

Primo Capodieci 2025 Mattia Martinelli accompagnato dal Capocetta Matteo Bartolini
Il Vescovo Luciano: “Sant’Antonio è un grande Santo e un fratello“. Poi l’investitura ufficiale del primo Capodieci di Sant’Antonio, con la lettura del verbale di elezione da parte di Alberto Capannelli, e il passaggio dello Stemma del Cero di Sant’Antonio al Capodieci 2025 Mattia Martinelli.
Alberto Capannelli ha sottolineato lo spessore umano del papà di Mattia, Marco Martinelli, presente in Chiesa con tutta la Famiglia e i nipoti, e molto emozionato.
GUBBIO – Una giornata di festa per Sant’Antonio Abate, con la tradizionale Messa alla Chiesa dei Neri e l’investitura del Primo Capodieci 2025 Mattia Martinelli (accompagnato dal Capocetta Matteo Bartolini).
Per l’occasione erano presenti tutti i rappresentanti della Festa dei Ceri 2025, a cominciare dai Capitani Fabio Latini (primo Capitano) e Oliviero Baldelli (secondo Capitano), i Capodieci Giuseppe Piccioloni (Sant’Ubaldo) e Giuliano Baldelli (San Giorgio), oltre ai Presidenti delle Famiglie ceraiole Ubaldo Minelli, Patrick Salciarini e Ubaldo Gini, al Presidente del Maggio Eugubino Marco Cancellotti e dell’Università dei Muratori Giuseppe Allegrucci.

Primo Capodieci 2025 Mattia Martinelli
Hanno concelebrato la Santa Messa per Sant’Antonio Abate, il Vescovo Monsignor Luciano Paolucci Bedini, il vicario generale della Diocesi don Mirko Orsini e il Cappellano dei Santantoniari don Marco Cardoni.
Durante l’Omelia, il Vescovo Luciano ha detto: “Sant’Antonio è un grande Santo e un fratello. Ancora giovanissimo, dopo aver perso i genitori, conobbe il Vangelo e si dedicò alla preghiera nel deserto.
Ma Antonio non esce mai dal mondo, ma al contrario rimane con i piedi per terra. E’ sempre immerso nella volontà di Dio, che ci aiuta nella vita a riconoscere il bisogno che abbiamo di mettere i piedi sul solido“.
Investitura del Primo Capodieci

Le Santantoniare
Momenti emozionanti quelli in cui sono state recitate la “Preghiera a Sant’Antonio Abate” scritta da Pietrangelo Farneti in occasione della visita ad Arles in Francia il 2 novembre 2002, e la “Preghiera del Ceraiolo” composta dall’avvocato Giorgio Gini a Gubbio il 14 settembre 1977.
Poi l’investitura ufficiale del primo Capodieci di Sant’Antonio, con la lettura del verbale di elezione da parte di Alberto Capannelli, e il passaggio dello Stemma del Cero di Sant’Antonio al Capodieci 2025 Mattia Martinelli.
Alberto Capannelli ha sottolineato lo spessore umano del papà di Mattia, Marco Martinelli, presente in Chiesa con tutta la Famiglia e i nipoti, e molto emozionato.
I festeggiamenti sono proseguiti lungo la Calata e Corso Garibaldi, con il Primo Capodieci Mattia Martinelli portato a spalla dai ceraioli fino in Piazza Oderisi, e con i canti della tradizione ceraiola accompagnati dalla Banda Musicale.
In Piazza Oderisi è stato acceso il tradizionale fuoco simbolico di Sant’Antonio. La serata si concluderà con la cena dei Santantoniari sotto gli Arconi di Palazzo dei Consoli.

I Santantoniari alla Chiesetta dei Neri
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Francesco Caparrucci – Fotografie Pietro Biraschi Photostudio Gubbio