Se ne è parlato al Park Hotel Ai Cappuccini nel corso di un incontro a cui hanno partecipato i titolari delle Cantine Arnaldo Caprai e Semonte, la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il vice presidente Roberto Morroni, Massimiliano Giansanti presidente di Confagricoltura, Gabriele Cola e Chiara Mazzocchi dell’Università di Milano.
L’appennino umbro marchigiano come distretto dello spumante in un progetto che mira a valutare la salvaguardia e sostenibilità sia ambientale che socio economica, che derivano dalla coltivazione della vite di qualità, in un’area ancora vergine, ma di lunga tradizione.
In modo particolare la vigna di San Marco (a circa 700 metri sul livello del mare), si pone come primo momento e base di un progetto che porta ad un nuovo valore imprenditoriale.
La Dottoressa Carmela Colaiacovo: “Un’avventura nata 15 anni fa, frutto della caparbietà di famiglia e grazie ai preziosi consigli di Marco Caprai, che crede in questo nostro territorio”
GUBBIO – L’appennino umbro marchigiano come distretto dello spumante in un progetto che mira a valutare la salvaguardia e sostenibilità sia ambientale che socio economica, che derivano dalla coltivazione della vite di qualità, in un’area ancora vergine, ma di lunga tradizione.
Un record che rilancia il settore vinicolo e soprattutto quello della spumantistica di qualità superiore, non solo per le altitudini e le quote, ma per una vera e propria attitudine per caratteristiche geografiche, pedoclimatiche e di escursioni termiche, che portano ad una prospettiva economica crescente e di rapporti tra le due regioni in tempo di cambiamento climatico.
E’ ciò che è emerso da Spum.e (Spumantistica Eugubina), il convegno seguito da una tavola rotonda istituzionale, che si sono appena conclusi al Park Hotel Ai Cappuccini grazie alla sinergia tra le cantine “Arnaldo Caprai” e “Cantina Semonte”, attraverso gli studi dell’Università di Milano su quella che è oggi la viticoltura 4.0.
In evidenza le nuove prospettive e opportunità che valorizzano le zone marginali attraverso una viticoltura di qualità ma anche soprattutto sostenibile.
L’uomo al centro in questa che a Gubbio si caratterizza come una viticoltura eroica, con l’uomo al centro di scelte ben precise che mantengono l’identità di un territorio con una visione del futuro, grazie alla lungimiranza e sinergia di “Arnaldo Caprai” e “Cantina Semonte” (con Carmela e Ubaldo Colaiacovo, e il giovane Presidente Giovanni Colaiacovo).
Sul tavolo dati scientifici ben precisi che hanno valutato gli impatti ambientali del delicato ecosistema appenninico e una nuova prospettiva.
In questo la fascia dell’appennino e Gubbio, in modo particolare con la vigna di San Marco (a circa 700 metri sul livello del mare), si pone come primo momento e base di un progetto che porta ad un nuovo valore imprenditoriale.
Tante le presenze all’incontro al Park Hotel Ai Cappuccini: dalle autorità cittadine (erano presenti il sindaco Vittorio Fiorucci e l’assessore Micaela Parlagreco) a quelle regionali (il vice presidente della regione Umbria Roberto Morroni e la Presidente Donatella Tesei), di settore (Massimiliano Giansanti presidente di Confagricoltura), passando per il mondo scientifico (Gabriele Cola e Chiara Mazzocchi dell’Università di Milano), che hanno illustrato i dati della sperimentazione.
“Un’avventura nata 15 anni fa – ha spiegato Carmela Colaiacovo – frutto della caparbietà di famiglia e grazie ai preziosi consigli di Marco Caprai, che crede in questo nostro territorio” insomma, una grande avventura.
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Isabella Ceccarelli – Fotografie Cronaca Eugubina