Con il passaggio dall’Amministrazione Stirati a quella Fiorucci, il nuovo appalto ha comportato un costo superiore per il Comune di Gubbio di 1,15 euro a pasto (da 4,11 + iva a 5,26 + iva).
I nuclei ricadenti nella 1° fascia socio economica equivalente a 0-6.000 euro erano esentati dal pagamento del pasto, ma è necessario segnalare entro le ore 9,30 l’assenza del figlio a scuola. Se ciò non avviene il pasto viene preparato, consegnato e non consumato, e l’intero costo (5,47 euro iva compresa) addebitato al Comune di Gubbio, quindi in pratica all’intera collettività. 
Per evitare sprechi e favorire atteggiamenti responsabili nell’uso delle risorse collettive, la nuova Amministrazione ha deciso di rimodulare le tariffe, e per la fascia di Isee da 0 a 6mila euro la tariffa mensa è pari a 1 euro a pasto, che nel caso di frequenza del minore per 5 giorni a settimana inciderà per massimo 20 euro mensili o per un minimo di 4 euro mensili per i bambini frequentanti una Scuola con un solo rientro settimanale. 

GUBBIO – Nei giorni scorsi, le consigliere di minoranza Alessia Tasso e Simona Minelli (prima firmataria), sono intervenute su un argomento di stretta attualità, che riguarda la cancellazione da parte dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci della fascia di esenzione per la ristorazione scolastica per chi ha un ISEE inferiore a 6.000 euro.

Sull’argomento è intervenuto in Consiglio comunale il sindaco Vittorio Fiorucci, e oggi con una nota scritta chiarisce ogni cosa l’assessore ai servizi sociali Lucia Rughi, di cui riportiamo la risposta scritta integrale.

L’assessore alle politiche sociali Lucia Rughi scrive: “Con atto della precedente Giunta, guidata dal Sindaco Stirati (delibera nr.268 del 20 dicembre 2023), era stata indetta nuova gara per l’appalto del servizio di refezione scolastica, stabilendo la durata dell’affidamento, le modalità di aggiudicazione e il costo pasto a base di gara (soggetto a ribasso) di euro 5,80 più iva. 

Con lo stesso atto non si prevedeva più, per le Scuole dell’infanzia e primarie a tempo pieno, il pasto con spuntino. Il precedente appalto stipulato con Vivenda spa prevedeva un costo pasto senza spuntino di euro 4,11 più iva

Alla vigilia dell’insediamento della Giunta guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci (determina nr. 1438 del 15 luglio 2024), veniva aggiudicato in via definitiva il servizio in oggetto ad Althea srl, con un ribasso percentuale del 9,31% sul costo base di gara di euro 5,80, pertanto il costo pasto risultante è di euro 5,26 più iva.

Si evince, quindi, che l’aumento registrato è pari a euro 1,15 (oltre il 25%). 

A fronte del maggior costo sostenuto dal Comune di Gubbio a seguito dell’affidamento del servizio, si è reso necessario rimodulare le tariffe del servizio Ristorazione Scolastica

I nuclei ricadenti nella 1° fascia socio economica equivalente a 0-6.000 euro erano esentati dal pagamento del pasto, ma se tale misura da un lato era tesa a favorire l’inclusione ed il sostegno dei minori appartenenti a tali nuclei, dall’altro ha creato nel tempo situazioni di deresponsabilizzazione rispetto alla fruizione del sevizio. 

In particolare, con l’informatizzazione del sistema rilevazione presenze a mensa, è necessario segnalare entro le ore 9,30 l’assenza del figlio a scuola. In caso di mancata segnalazione dell’assenza, il pasto viene consegnato ed addebitato alla famiglia tramite borsellino elettronico (in base alla tariffa spettante per fascia di reddito) e pagato per l’intero importo dal Comune.

Nel caso degli utenti ricadenti nella fascia esente si è rilevato il mancato adempimento della segnalazione dell’assenza del figlio a mensa, pertanto il pasto viene preparato, consegnato e non consumato, e l’intero costo (5,47 euro iva compresa) addebitato al Comune di Gubbio, quindi in pratica all’intera collettività. 

Oltre all’aspetto economico, assume maggiore rilevanza lo spreco alimentare generato da tale comportamento e non più tollerabile ad oggi (è di questi giorni la notizia che in un anno in Italia lo spreco alimentare è aumentato del 45% rispetto all’anno precedente). 

Pertanto tali risorse invece di ricevere attenzione adeguata e responsabile, finiscono per essere private di valore da un atteggiamento poco consapevole rispetto alla necessaria salvaguardia dei beni comuni.

In considerazione di quanto sopra evidenziato, si è quindi previsto di stabilire per la fascia 0-6.000 euro la contribuzione per la tariffa mensa pari ad 1 euro a pasto, che nel caso di frequenza del minore per 5 giorni a settimana inciderà per massimo 20 euro mensili o per un minimo di 4 euro mensili per i bambini frequentanti una Scuola con un solo rientro settimanale. 

Considerato che le fasce più deboli sono quelle cui destinare grande attenzione, con politiche inclusive e che garantiscono pari condizioni di accesso a tutti i servizi a partire da quelli scolastici e ad essi correlati, si ricorda che il Servizio Sociale dispone degli strumenti compensativi che ne tutelano la salvaguardia. 

Tale atto è quindi volto, non a penalizzare le fasce di fragilità, ma ad evitare sprechi e a generare atteggiamenti responsabili nell’uso delle risorse collettive“.

L’assessore Lucia Rughi spiega che il Comune di Gubbio, tramite i Servizi Sociali e l’Ufficio Cittadinanza, mette a disposizione dei nuclei familiari con Isee da 0 a 6mila euro anche la possibilità di usufruire di contributi pubblici, qualora non riescano a far fronte alla spesa mensile da 4 a 20 euro di retta per la ristorazione scolastica.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina