Dopo la pausa estiva, sono riprese alla Corte di Assise del Tribunale di Perugia, le udienze del Processo sull’esplosione del 7 maggio 2021 al laboratorio di lavorazione della cannabis light a “Canne Greche” di Gubbio in cui persero la vita Elisabetta D’Innocenti e Samuel Cuffaro, con due feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che riportarono lesioni gravissime.
L’esame dell’imputato R.A. di 35 anni si è prolungato per circa tre ore e mezzo. A domanda “chi fosse l’ideatore del procedimento chimico di abbattimento del THC o principio attivo della cannabis light“, R.A. ha risposto di essere stato lui l’ideatore.
L’avvocato della Famiglia Cuffaro, Ubaldo Minelli, ha fatto molteplici contestazioni all’imputato, ricordandogli come lo stesso, fosse stato dopo lo scoppio, pienamente lucido, “essendosi sbarazzato del suo telefono cellulare lungo il tragitto per andare all’Ospedale“.
Il cellulare è stato ritrovato da un cittadino eugubino, il giorno dopo l’esplosione del 7 maggio 2021, sotto il cavalcavia di Fontevole, a circa 2 km dal luogo dell’esplosione.
La persona che lo ha ritrovato, lo ha portato dai Vigili Urbani di Gubbio, che hanno intuito che poteva essere importante per le indagini in corso, e lo hanno consegnato ai Carabinieri che sono risaliti al legittimo proprietario, l’imputato R.A. di 35 anni. Il telefono è stato sequestrato.
PERUGIA – Sono riprese questa mattina (giovedì 26 settembre), presso l’Aula degli Affreschi della Corte di Assise del Tribunale di Perugia, le udienze del Processo sull’esplosione del 7 maggio 2021 al laboratorio di lavorazione della cannabis light a “Canne Greche” di Gubbio, in cui persero la vita Elisabetta D’Innocenti e Samuel Cuffaro, con due feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che riportarono lesioni gravissime.
L’udienza, presieduta dalla Presidente Dottoressa Carla Maria Giangamboni, con Giudice a latere la Dottoressa Elena Mastrangeli, alla presenza dei Giudici popolari, prevedeva l’audizione dell’ultimo test di parte civile Cuffaro e l’esame in aula dei cinque imputati.
Il testimone (un sottufficiale delle Forze dell’Ordine), non era presente per legittimo impedimento. La Corte di Assise ha disposto la revoca della testimonianza, salvo sentirlo al termine di tutte le testimonianze, qualora si ravvisasse la necessità di recuperare la sua testimonianza.
Si è quindi passati all’esame dell’imputato R.A. di 35 anni, uno dei titolari delle aziende Greenvest e Green Genetics, ideatore del sistema di abbattimento del THC con il pentano.
Erano presenti anche gli imputati M.G. e M.G., che hanno dichiarato che non acconsentiranno al proprio esame, ma rilasceranno soltanto dichiarazioni spontanee nel corso delle prossime udienze. Non acconsentiranno ad essere esaminati, neppure i coimputati R.L. e M.G.
Si è proceduto all’esame dell’imputato R.A. di 35 anni, che si è prolungato per circa tre ore e mezzo.
All’imputato, sono state fatte domande sul suo ruolo nell’ambito delle due società Greenvest e Green Genetics, sulle sue funzioni, sulla data di inizio dell’attività lavorativa presso il laboratorio di Canne Greche, sulle caratteristiche del laboratorio e sull’impiantistica.
L’imputato, ha ricevuto domande anche sulle macchine lavatrici a ultrasuoni, sui prodotti pentano e altri solventi utilizzati nel ciclo di lavorazione della cannabis light, sul luogo e sulle modalità di stoccaggio e di conservazione dei fusti di pentano, sul responsabile dell’approvvigionamento e acquisto del pentano, e sulle trattative commerciali per questo acquisto.
A domanda “chi fosse l’ideatore del procedimento chimico di abbattimento del THC o principio attivo della cannabis light”, R.A. ha risposto di essere stato lui l’ideatore.
Ulteriori domande sono state fatte sulla conoscenza da parte dei dipendenti dell’estrema pericolosità dell’attività lavorativa esercitata all’interno del laboratorio di Canne Greche, e sul fatto se i dipendenti avessero ricevuto una specifica formazione.
Altre domande hanno riguardato la mancata attuazione di misure di tutela e di prevenzione nei confronti del personale dipendente, sulle cause dell’incendio e dell’esplosione che ha provocato il crollo dell’edificio situato in via del Masaccio.
Sugli accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza presso la sede di via del Risorgimento il 5 maggio 2021, due giorni prima dell’esplosione a Canne Greche.
Le ultime domande sono state fatte per ricostruire la giornata del 7 maggio 2021, con particolare riferimento ai soggetti presenti all’interno del laboratorio e alle attività da loro espletate.
L’imputato R.A. di 35 anni ha ricordato il tragico momento dell’esplosione, le ferite riportate, e di aver chiesto semi incosciente a un soggetto presente nel piazzale (un 40enne eugubino dipendente di uno dei coimputati), di essere accompagnato immediatamente all’Ospedale di Branca per la cura delle ferite riportate.
R.A. ha parlato di ustioni sul 30% del corpo, che non gli avrebbero consentito nessun movimento. Su questo punto, l’avvocato della Famiglia Cuffaro, Ubaldo Minelli, ha fatto molteplici contestazioni all’imputato, ricordandogli come lo stesso, fosse stato dopo lo scoppio, pienamente lucido, “essendosi sbarazzato del suo telefono cellulare lungo il tragitto per andare all’Ospedale“.
L’avvocato Ubaldo Minelli ha contestato all’imputato, anche il fatto che lungo il tragitto verso l’Ospedale di Branca, prima di gettare dal finestrino dell’auto il proprio cellulare, avesse fatto e ricevuto alcune telefonate.
Il cellulare è stato ritrovato da un cittadino eugubino, il giorno dopo l’esplosione del 7 maggio 2021, sotto il cavalcavia di Fontevole, a circa 2 km dal luogo dell’esplosione.
La persona che lo ha ritrovato, lo ha portato dai Vigili Urbani di Gubbio, che hanno intuito che poteva essere importante per le indagini in corso, e lo hanno consegnato ai Carabinieri che sono risaliti al legittimo proprietario, l’imputato R.A. di 35 anni. Il telefono è stato sequestrato.
L’udienza è stata rinviata alla data del 24 ottobre per l’audizione di tutte le difese degli imputati, che sono complessivamente 12.
Questo il calendario stabilito dalla Corte di Assise del Tribunale di Perugia per il processo sull’esplosione di Canne Greche: 24 e 31 ottobre, revocata l’udienza del 28 novembre, 12 e 19 dicembre. La sentenza di primo grado è presumibile possa essere emessa entro fine anno.
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