A fine giugno 1944 gli Alleati liberarono Perugia, ma ci volle circa un mese per liberare Gubbio, gli Alleati entrarono in città soltanto il 24 luglio 1944. I Tedeschi in ritirata si erano fortificati lungo la “linea Albert” che correva da Ancona sud a Follonica passando per Gubbio: erano asserragliati sul monte Ingino e da qui sparavano granate sulla pianura contro gli Alleati per rallentarne l’avanzata.
Una di queste granate da 15 kg esplose a “Sorbo” di Fontanelle nell’aia di una casa di campagna, e una scheggia colpì mortalmente Ubaldo Palazzari che si trovava a dorso di un somarello, con accanto le sorelline. Lo soccorse il padre Enrico ma non ci fu nulla da fare.
Per tre giorni la Famiglia dovette tenere il corpo in casa perchè i Tedeschi non volevano fosse seppellito per evitare una rappresaglia dei partigiani.

La lapide che ricorda Ubaldo Palazzari a Fontanelle
La sorella Elena Palazzari (93 anni): “Lo lavavamo con l’aceto, e il terzo giorno all’imbrunire lo trasportammo a Scorcello e poi al Cimitero nascosto sotto la paglia, su una barella per trasportare il letame, evitando i Tedeschi“.
Il Presidente della Pro Loco Massimo Fiorucci: “Tre persone di Fontanelle morirono in quei giorni, Raffaele Marchegiani con i 40 Martiri, Fernando Menichetti ucciso presumibilmente dai fascisti lungo la strada di Montegranelli, e Ubaldo Palazzari“.
Il sindaco Vittorio Fiorucci: “Provo oggi le stesse emozioni che ho provato alla commemorazione di Umberto Paruccini. E’ importante non perdere la memoria storica. Si tratta di ferite che mai si rimargineranno. La nostra Amministrazione è presente, la storia di Ubaldo ci emoziona tutti“.
GUBBIO – La comunità di Fontanelle ha ricordato Ubaldo Palazzari, giovanissimo martire della Seconda Guerra Mondiale, ucciso a “Sorbo” da una granata tedesca nel luglio 1944 all’età di 16 anni, mentre lavorava nei pressi dell’aia di famiglia.
Erano circa le ore 14:30 di un caldo giorno di luglio, quando i Tedeschi in ritirata spararono alcune granate sulla pianura eugubina, dall’alto delle fortificazioni e delle posizioni dov’erano appostati sul monte Ingino, per colpire gli Alleati e rallentarne l’avanzata.
Erano giorni di intensi combattimenti nel territorio eugubino: la città di Perugia era stata liberata dagli Alleati a fine giugno 1944, ma dopo un mese Gubbio rimaneva ancora sotto l’occupazione Tedesca. I Tedeschi erano forti e asserragliati lungo la “linea Albert” che in linea retta correva da Ancona sud a Follonica. Gubbio fu liberata soltanto il 24 luglio 1944.

Il Presidente Massimo Fiorucci e il Sindaco Vittorio Fiorucci
Quel giorno una granata tedesca del peso di circa 15 kg cadde a Fontanelle, vocabolo “Sorbo”, all’interno dell’aia di una casa di contadini, e una grossa scheggia colpì mortalmente al petto il 16enne Ubaldo Palazzari uccidendolo all’istante. Ubaldo, che era sul dorso di un somarello, si trovava intorno a casa insieme alle sorelline.
La scheggia di granata lo uccise subito, illese le sorelline e l’asinello. Il padre Enrico, uscì subito dalla stalla e soccorse il figlio, ma non ci fi nulla da fare.
Il giovane Ubaldo fu tenuto tre giorni in casa senza che potesse essere portato al Cimitero perchè i Tedeschi non volevano che si sapesse che fosse morto, temendo una rappresaglia dei partigiani.
Elena Palazzari (93 anni), sorella di Ubaldo, racconta così quegli istanti strazianti: “Tenemmo in casa tre giorni il corpo di Ubaldo che era stato completamente dilaniato dalla scheggia di granata. Lavavamo il corpo con l’aceto e solo il terzo giorno riuscimmo a portarlo a Scorcello e da lì fino al Cimitero di Gubbio.
Viaggiamo all’imbrunire insieme alla Famiglia Ruspi che ci aiutò, con il corpo di Ubaldo nascosto sotto la paglia, su una barella che utilizzavamo per trasportare il letame, con quattro maniglie. Viaggiammo cercando di evitare i Tedeschi che non volevano fosse sepolto. Nostro padre Enrico è morto a 50 anni di crepacuore“.

Elena Palazzari e Margherita Belardi
Anche la signora Margherita Belardi è una testimone storica dell’epoca, e ricorda tutto quanto è accaduto in maniera perfetta. Oggi era presente a Fontanelle accanto all’amica di una vita Elena Palazzari e al signor Ezio Palazzari (72 anni), nipote di Ubaldo.
I genitori di Ubaldo Palazzari realizzarono una lapide in ricordo del figlio, che con il tempo è andata persa, e oggi è stata ritrovata nel “Casolare Ragnetti” in vocabolo “Sorbo” e restaurata dalla Pro Loco di Fontanelle grazie all’interessamento del Presidente Massimo Fiorucci e di tutta la comunità locale.
Il Presidente Massimo Fiorucci ha ricordato che tre abitanti di Fontanelle persero la vita durante la Seconda Guerra Mondiale: sono Raffaele Marchegiani ucciso con i Quaranta Martiri, Fernando Menichetti ucciso presumibilmente dai fascisti lungo la strada di Montegranelli, e Ubaldo Palazzari.
Il mortaio utilizzato dai Tedeschi per sparare sugli Alleati era munito di ruote, quindi era possibile spostarlo, aveva un lancio massimo di 5 chilometri, e sparava bombe di 15 kg.

Il giornalista RAI Gianluca Sannipoli
Il giornalista professionista RAI, Gianluca Sannipoli, che da anni studia e ricostruisce la Seconda Guerra Mondiale a Gubbio, ha spiegato: “Nei giorni in cui morì Ubaldo Palazzari, ci furono altre morti a Gubbio.
Una granata tedesca cadde sul tetto di Palazzo Stirati in Piazza Bosone causando la morte di tre persone, altre tre persone rimasero uccise a Padule per un fatto simile“.
Il sindaco di Gubbio Vittorio Fiorucci: “Non avrei mai potuto mancare a questa cerimonia in ricordo di Ubaldo Palazzari. Provo oggi le stesse emozioni che ho provato alla commemorazione di Umberto Paruccini.
E’ importante non perdere la memoria storica. Si tratta di ferite che mai si rimargineranno. I giovani devono continuare a cercare la verità. La nostra Amministrazione è presente, la storia di Ubaldo ci emoziona tutti“.
Era presente anche il vice sindaco Avvocato Francesco Gagliardi che ha sottolineato la presenza massiccia della popolazione locale di Fontanelle. “Manifestazioni che rafforzano i rapporti all’interno di una comunità“.

La posa della lapide in ricordo di Ubaldo Palazzari
La Presidente dell’Associazione Famiglie dei Quaranta Martiri, Laura Tomarelli: “Lavoriamo alla cultura della pace“. La Presidente di ANPI Gubbio, Ellis Gulli: “Dobbiamo fare memoria tutti insieme, e vivere evitando in futuro tragedie di questo genere“.
A conclusione della cerimonia di inaugurazione della lapide in ricordo del giovane Ubaldo Palazzari, sono stati ringraziati la Falegnameria Martini, il marmista artigiano Luca Grilli, Enrico Ciarafischi, la Famiglia Rogari e quella Cacciamani, la Pro Loco di Fontanelle.
-RIPRODUZIONE RISERVATA–
Immagini video Pagina Instagram Cronaca Eugubina: https://www.instagram.com/cronaca_eugubina/
Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina