Continua a Perugia il Processo per l’esplosione del 7 maggio 2021 al laboratorio di lavorazione della cannabis light a “Canne Greche” di Gubbio, in cui persero la vita Elisabetta D’Innocenti e Samuel Cuffaro, con due feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che riportarono lesioni gravissime.
Un 50enne ha riferito di essere stato incaricato da uno degli imputati di scaricare da un Tir 16 fusti da 200 litri di liquido infiammabile, ma il giorno successivo li ha spostati e collocati nella parte posteriore del magazzino dove era presente una tettoia. La preoccupazione dell’imputato che lo aveva istruito a fare così, era quella che i fusti non si gonfiassero a causa del calore.

Gaetano Cuffaro e l’Avvocato Ubaldo Minelli in Basilica

Le parole di Melania Cuffaro, sorella di Samuel, hanno toccato il cuore e commosso tutti i presenti in aula. Melania ha ripercorso gli anni della prima fanciullezza e dell’adolescenza, passata con il fratello Samuel dal quale la divideva appena un anno di età. Ha ricordato, con molta sofferenza e lacrime agli occhi, e con interruzioni dovute al pianto, i momenti tragici del 7 maggio 2021. 
Più volte ha ripetuto, l’aggettivo “spento”, riferendosi alla perdita di ogni entusiasmo rispetto alle cose più semplici e ordinarie. Melania ha detto: “E’ una vita spenta in cui si sopravvive”.

PERUGIA – Nuova udienza del Processo sull’esplosione del 7 maggio 2021 al laboratorio di lavorazione della cannabis light a “Canne Greche” di Gubbio, in cui persero la vita Elisabetta D’Innocenti e Samuel Cuffaro, con due feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che riportarono lesioni gravissime.

L’udienza si è tenuta giovedì 13 giugno presso l’Aula degli Affreschi della Corte di Assise del Tribunale di Perugia, presieduta dalla Presidente Dottoressa Carla Maria Giangamboni, con Giudice a latere la Dottoressa Elena Mastrangeli, alla presenza dei Giudici popolari.

Riportiamo di seguito un riassunto delle fasi salienti del Processo in Tribunale, nel rispetto della privacy delle persone sentite sui fatti accaduti.

Esplosione Canne Greche 7 maggio 2021

Sotto la tettoia

Nell’udienza del 13 giugno sono stati sentiti i testi delle parti civili Gaetano Cuffaro e Fiorella Alonge (i genitori di Samuel), patrocinate dall’Avvocato Ubaldo Minelli. Inizialmente è stato sentito un eugubino 50enne (G.G.), che ha riferito dell’incarico conferitogli da uno degli imputati, di scaricare 16 fusti di colore verde di liquido, che un corriere aveva portato con un Tir nei pressi del laboratorio magazzino di via Masaccio, località Canne Greche.

Il testimone ha parlato di fusti da 200 litri, di colore verde, recanti ognuno il simbolo di liquido infiammabile. Il testimone 50enne ha riferito che, presenti alla consegna dei fusti collocati su 4 bancali, c’erano due degli imputati.

A domanda dell’Avvocato Ubaldo Minelli, ha puntualizzato di aver posizionato i 16 fusti nei pressi del cancello di ingresso dell’immobile di via Masaccio, ma su richiesta di uno degli imputati, il giorno successivo li ha spostati e collocati nella parte posteriore del magazzino dove era presente una tettoia. La preoccupazione dell’imputato che lo aveva istruito a fare così, era quella che i fusti non si gonfiassero a causa del calore.

Ha riferito infine, che per tale attività è stato retribuito dall’imputato, specificando di non essere mai entrato nel laboratorio, ma nel magazzino dove veniva effettuata la “trimmatura” (vale a dire la pulitura delle infiorescenze della cannabis light con la separazione dalle foglie e dai rami).

La Famiglia Cuffaro nella Taverna di Sant’Ubaldo

Melania in lacrime

Ancora prima era stata sentita Melania Cuffaro, sorella di Samuel, le cui dichiarazioni hanno toccato il cuore e commosso tutti i presenti in aula.

Melania ha ripercorso gli anni della prima fanciullezza e dell’adolescenza, passata con il fratello Samuel dal quale la divideva appena un anno di età.

Ha parlato di un rapporto simbiotico e di una crescita serena e intensa per un rapporto fraterno molto intenso.

Ha ricordato poi, con molta sofferenza e lacrime agli occhi, e con interruzioni dovute al pianto, i momenti tragici del 7 maggio 2021, di come è venuta a conoscenza della tragica esplosione, del suo arrivo nel laboratorio magazzino di Canne Greche, di cui non sapeva nemmeno l’esistenza. (Samuel lavorava nei campi a Ferratelle, e quel giorno per caso venne chiamato a svolgere alcune mansioni lavorative all’interno del laboratorio di via del Masaccio).

I soccorritori sul posto in Zona Sette Strade

E’ una vita spenta”

Melania ha raccontato che una volta giunta sul posto, è rimasta sconcertata e non riusciva a realizzare i contorni di una vicenda che le sembrava un film. Ma nel suo intimo, fin da subito, sentiva che suo fratello, nonostante le ricerche dei Vigili del Fuoco, non sarebbe uscito vivo.

E infatti qualcuno dei soccorritori dopo aver messo un lenzuolo sopra il cadavere di Samuel, con un gesto faceva alla stessa capire che suo fratello era deceduto.

Ha poi parlato dei mesi successivi al tragico evento, dei risvolti psicologici, suoi e dei suoi familiari, e del fatto che da quel momento ha iniziato a soffrire di attacchi di panico.

Più volte ha ripetuto, l’aggettivo “spento”, riferendosi alla perdita di ogni entusiasmo rispetto alle cose più semplici e ordinarie. Melania ha detto: “E’ una vita spenta in cui si sopravvive”.

Ha parlato poi anche della sorellina che attualmente ha 9 anni, Azzurra, e del fatto che la tragica scomparsa del fratello ha portato la piccola a un processo di maturazione per cui rifiuta i giocattoli e i giochi delle coetanee.

Ha parlato infine delle ripercussioni psicologiche anche nei riguardi dei propri genitori e di una sua lettera letta al Teatro comunale di Gubbio “Luca Ronconi” il 21 maggio 2024 dagli amici di Samuel in occasione di uno spettacolo organizzato in commemorazione del fratello, una lettera che ha commosso l’intero Teatro e che è stata acquisita agli atti del Processo.

Sopralluogo a Sette Strade mercoledì 19 Maggio

L’operaio nigeriano

E’ stato poi sentito il terzo testimone, un operaio nigeriano 45enne (I.O.), che ha lavorato alle dipendenze di Greenvest presso i terreni in località Ferratelle, dove si occupava di tutto il ciclo produttivo delle piantagioni di cannabis. ù

Successivamente, ha firmato un contratto anche con la Green Gentics, in base al quale si occupava della pulitura dei fiori della piante di cannabis light nel magazzino di via del Masaccio.

L’operaio nigeriano ha precisato che, il giorno dell’esplosione, non era presente in quanto aveva terminato il suo lavoro nei campi alle ore 12:30 ed era andato a casa.

Prossime udienze

Gli altri tre testimoni che sarebbero dovuti essere presenti in aula, non lo erano, e verranno riconvocati per la prossima udienza fissata per la data del 18 luglio 2024.

In questa udienza terminerà l’esame dei testimoni delle parti civili, e se consentiranno, si procederà in altra udienza successiva, all’esame dei cinque imputati a cui seguirà l’esame dei testimoni indicati dalle difese degli imputati che sono circa una decina di persone.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina