Reportage da Carestello e San Cipriano, dove la popolazione locale, dal 2020 ad oggi, chiede con continui appelli la sistemazione e riasfaltatura della strada comunale n.72 che dal bivio di Villa Fassia sale verso Montanaldo. Sono 7 km di strada completamente disseminata di buche, voragini e cedimenti della sede stradale, con un breve tratto inziale asfaltato e la restante parte sterrata.
“E difficile perfino percorrerla in automobile. Lo Scuolabus impiega un tempo indicibile a percorrere pochi chilometri, i mezzi di Soccorso quando intervengono sono sempre in difficoltà. La strada serve 20 Famiglie e alcune attività ricettive. D’estate la polvere è insopportabile“.
Lungo la strada è stata misurata una voragine piena d’acqua piovana: è fonda 20 cm e larga 1 metro e 60 centimetri. “Servono interventi strutturali, i fossi di scolo sono pieni di detriti“.
A metà mattinata arrivano due Tecnici comunali: spiegano che devono eseguire dei rilievi perchè almeno 700 metri di strada, a ridosso del ponte sul torrente Acquina, in direzione di Gubbio, verranno sistemati a breve.
GUBBIO – Da anni i cittadini residenti sono impegnati per ottenere la sistemazione e riqualificazione della strada che dal bivio di Villa Fassia sale a Carestello e San Cipriano.
Una strada comunale lunga circa 7 km fino al bivio montano con la strada di Montanaldo, la prima parte asfaltata, la seconda parte sterrata, dal ponte sul torrente Acquina fino al valico con Montanaldo.
Il primo tratto della strada comunale n.72, dal bivio di Villa Fassia fino alla zona di Col di Molino, è in condizioni accettabili. Mentre da quel punto preciso in poi, le carreggiate diventano una mulattiera piena di sconnessioni e buche profonde, con la sede stradale che in alcuni punti ha ceduto, per cui la strada è quasi impercorribile tra voragini e continui avvallamenti.
I cittadini residenti a Carestello e San Cipriano si dicono “esasperati da questa situazione di difficoltà che dura da anni, nonostante le continue segnalazioni al Comune di Gubbio, all’Urp, al personale comunale presso la struttura di via Venata.
Ci sono lavoratori e lavoratrici che percorrono anche quattro volte al giorno la strada in queste condizioni.
E’ veramente difficile, soprattutto perchè la strada è completamente buia e d’inverno cosparsa di fango e sassi che scendono dalla collina con le piogge e non vengono più raccolti dai fossi di scolo pieni di detriti.
Qui vivono circa 20 Famiglie eugubine e la popolazione è composta da persone giovani e da anziani. Tutte le mattine questa strada è percorsa dallo Scuolabus che impiega un tempo indicibile a percorrere pochi chilometri a causa delle buche che deve evitare per viaggiare in sicurezza“.
Ora i cittadini chiedono che la strada di Carestello e San Cipriano sia sistemata e riqualificata perchè “così non si può più andare avanti”. Lunedì mattina 11 marzo, si sono ritrovati lungo la strada comunale n.72 e hanno mostrato al nostro giornale i punti più critici che necessitano di interventi urgenti.
Sono state misurate anche alcune buche: la più grande ha una profondità di 20 cm e la larghezza di 1 metro e 60 centimetri.
Per evitarla, i residenti transitano con le auto sulla banchina, tanto che si è creata una sorta di carreggiata di fango parallela alle due principali.
“L’Amministrazione comunale non risponde e noi cittadini ci sentiamo isolati. – spiegano uomini e donne che vivono a Carestello e San Cipriano – Anni fa avevamo sperato in un intervento da finanziare con fondi del Psr che probabilmente sono stati destinati ad altri progetti d’intervento.
Nel frattempo la condizione di questa strada è peggiorata, tanto che fanno difficoltà ad intervenire anche i mezzi di soccorso, come ad esempio le ambulanze del 118. La sede stradale è tutta rotta, qui a malapena si riesce a transitare con un’automobile“.
I residenti raccontano che il primo asfalto risale al 1991, ma è stata asfaltata soltanto una parte della strada perchè quella che sale dal ponte sull’Acquina a Montanaldo è ancora sterrata.
Lungo la strada ci sono case private, ma anche attività e aziende agricole (alcune lavorano le carni allevate), che hanno più volte sollevato il problema della polvere estiva che invade tutto e crea disagio. “Non è possibile lavorare avvolti dalla polvere. – spiegano i residenti – La strada deve essere asfaltata tutta“.
Passiamo l’intera mattinata di lunedì 11 marzo a Carestello e San Cipriano, su e giù per questa strada comunale, di cui cerchiamo di documentare le condizioni in cui si trova grazie alle spiegazioni dei cittadini del posto.
Le priorità sono tante: la sistemazione della parte di strada comunale che da Col di Molino sale verso Montanaldo, disseminata di buche e sconnessioni del terreno che ha ceduto, compresa l’asfaltatura dell’ultimo tratto sterrato e sassoso.
La bonifica dei fossi di scolo delle acque piovane completamente otturati e sotterrati dai detriti scesi con le piogge dalla montagna.
L’installazione della segnaletica e di alcuni punti luce visto che la strada è del tutto buia.
A metà mattina passa una pattuglia dei Carabinieri Forestale, e dopo pochi minuti arriva un’automobile del Comune di Gubbio con due Tecnici a bordo.
Spiegano che devono eseguire dei rilievi perchè almeno 700 metri di strada, a ridosso del ponte sul torrente Acquina, in direzione di Gubbio, verranno sistemati a breve.
I cittadini danno dei consigli ai Tecnici, li informano sullo stato delle cose e sulle condizioni della strada, e chiedono che l’intervento sia strutturale e non tampone.
“Basta tappare buche con la pala, qui vivono 20 Famiglie eugubine e ci sono attività ricettive che hanno diritto ad avere una strada dignitosa per tornare a casa di giorno e di notte, oltre ai turisti che sono una risorsa economica dell’intero territorio eugubino“.
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Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina