E’ un progetto che vede uniti il Comune di Gubbio, l’associazione “Il Bucaneve” e la Asl per dare risposte concrete a tanti ragazzi e ragazze che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. In Italia anoressia e bulimia sono la prima causa di morte per malattia tra i 12 e i 25 anni. 
La Presidente Maria Grazia Giannini (“Il Bucaneve”): “E’ un problema che va oltre il cibo e l’alimentazione, è un problema di identità”. La Dottoressa Sara Boldreghini (biologa nutrizionista): “La sofferenza che prova la persona affetta dal disturbo, è la sofferenza delle persone che le sono accanto. Si guarisce, ma c’è bisogno di conoscere e di speranza”. 

Inaugurazione Punto di ascolto per persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare

Il numero di telefono, anche whatsapp, che si potrà chiamare il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 15:00 alle 19:00 è il 348.6545587.

GUBBIO – Si tratta di un progetto che mette insieme il Comune di Gubbio, l’associazione “Il Bucaneve” e la Asl, pensato per dare una risposta concreta alle tante ragazze e ragazzi che soffrono di disturbi del comportamento alimentare: così nasce lo sportello gratuito di ascolto, un luogo di accoglienza, ascolto e indirizzo alle giuste cure che vede finalmente la luce.

In Italiaha spiegato l’assessora alle Politiche Sociali Simona Minelli sono tre milioni i giovani che soffrono di DCA, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre sia dai familiari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: anoressia e bulimia sono la prima causa di morte per malattia tra i 12 e i 25 anni in Italia.

Se intercettati e trattati in tempo, i disturbi dell’alimentazione possono essere curati, ma, purtroppo, solo il 10% di chi ne soffre chiede aiuto. Per questo è fondamentale fare luce su questi disturbi, per rompere il silenzio e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati soprattutto grazie all’individuazione precoce del disturbo.

Questo sportello serve proprio a questo, a dare concretamente aiuto e vicinanza, creando fiducia nelle possibilità di miglioramento e guarigione e consapevolezza che la storia della malattia può cambiare completamente se intercettata precocemente”.

Il numero di telefono, anche whatsapp, che si potrà chiamare il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 15:00 alle 19:00 è il 348.654 5587.

All’inaugurazione hanno preso parte, oltre all’assessore Simona Minelli, Maria Grazia Giannini, presidente de Il Bucaneve, Paola Tomassoli, direttore del distretto Alto Chiascio, Sara Boldreghini, biologa nutrizionista, Marta Borsellini, rete Dca Usl 1 dell’Umbria.

Gli interventi 

Maria Grazia Giannini (presidente dell’associazione “Il Bucaneve”): “E’ un problema che va oltre il cibo e l’alimentazione, è un problema di identità. Chi ha un disturbo alimentare vive fuori dalla realtà, non ha più contatti con la realtà, come in un quadro di Magritte, che dipingeva i sogni. 

I disturbi alimentari sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Lo Sportello è anche per i familiari perchè tutto gira intorno a questo problema in una famiglia. Il colloquio non ha fini terapeutici, è un ascolto non giudicante. I minorenni che arrivano allo Sportello devono avere il consenso dei genitori. 

Le persone che ascoltano allo Sportello sanno bene cos’è il problema perchè lo hanno vissuto nella loro esperienza di vita“.

Dottoressa Paola Tomassoli (direttore del distretto Alto Chiascio): “Le parole d’ordine sono esserci, ascoltare e accompagnare. Andiamo avanti insieme“.

Assessore alle politiche sociali Simona Minelli: “Sono orgogliosa che siamo qui a inaugurare il Punto di ascolto. Tutto questo è frutto di una sinergia, l’obiettivo è costruire qualcosa di sempre più strutturato. Il Punto di ascolto è un punto di riferimento anche per le famiglie, gli amici e le scuole“.

Dottoressa Sara Boldreghini (biologa nutrizionista): “Finalmente il Punto di ascolto oggi è realtà. I disturbi alimentari sono una sofferenza angosciante, un incubo. La sofferenza che prova la persona affetta dal disturbo, è la sofferenza delle persone che le sono accanto. Si guarisce, ma c’è bisogno di conoscere e di speranza“.

Dottoressa Marta Borsellini (rete Dca Usl 1 dell’Umbria): “Tre milioni e mezzo di persone in Italia soffrono di disturbi dell’alimentazione, con un abbassamento dell’età fino a 8 anni. Si tratta di una gravità psichica.

In Umbria esiste una rete che prevede tutti i livelli di assistenza pubblica con cure di alta formazione. La questione dell’ascolto è essenziale nella società di oggi, è fondamentale per intraprendere qualsiasi cura“.

La serata si è conclusa con Giulia Nardi, Emma Grace, Maria Stocchi e Letizia Bianconi che hanno curato una “pausa creativa” dedicata al prendersi cura.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina