I fatti risalgono al 20 febbraio 2021, quando nel bosco di Cotie di Cantiano (foto di copertina), una decina di persone stavano tagliando legna di comune accordo. La carambola eccezionale e imprevedibile che si innescò dopo il taglio di una prima pianta alta 18 metri, uccise un 57enne di Cantiano. 

L’Avvocato Ubaldo Minelli

L’imputato, anch’egli 57enne cantianese difeso dall’avvocato Ubaldo Minelli, fu rinviato a giudizio per omicidio colposo. Giovedì mattina, di fronte al Tribunale penale di Urbino, la sentenza di assoluzione perchè il fatto non costituisce reato. Si chiude così una vicenda che aveva profondamente colpito la comunità cantianese. 

URBINO – I fatti che raccontiamo di seguito risalgono al 20 febbraio 2021, a Cotie di Cantiano, dove un gruppo di circa 10 persone si trovavano fin dalle prime ore del mattino per tagliare una porzione di bosco.

Proprietario del bosco è il Comune di Cantiano, che lo concede in concessione ai cittadini che ne fanno domanda per il taglio della legna. Quel giorno, circa 10 persone, tutti abitanti della zona, erano lì per il taglio della legna che era stata organizzata in comune accordo.

Durante la giornata di lavoro, l’imputato, all’epoca 57enne, residente a Cantiano, taglia una pianta alta 18 metri dopo aver preso tutte le precauzioni, e messo a distanza coloro che collaboravano al taglio. Durante il taglio, le altre persone erano ad una distanza di almeno 30/40 metri, come hanno riferito i vari testimoni sentiti durante le indagini effettuate dai Carabinieri di Cantiano e dai Carabinieri Forestale di Cantiano e Cagli.

Tutte le altre persone si trovavano a valle ed erano state avvertite del taglio. Ad un certo punto, però, questo albero alto 18 metri, dopo essere stato tagliato con la motosega, va ad impattare contro un altro albero posto più a valle, che, anziché trattenerne la caduta, avendo le radici marce, si spezza e va ad impattare contro un terzo albero che con effetto molla lo proietta sopra la vittima (che stava pulendo dai rami i tronchi già abbattuti), anch’egli all’epoca 57enne di Cantiano, che rimane ucciso sul colpo per le gravi ferite riportate (come confermato dall’autopsia).

Sul posto intervennero subito i soccorsi, il 118, che ha constatato il decesso dell’uomo, i Carabinieri di Cantiano e i Carabinieri Forestali di Cantiano e Cagli, che hanno eseguito gli accertamenti e rilievi di legge, coordinati dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Urbino.

All’esito di tutte le indagini e degli accertamenti, e dell’audizione di tutti i soggetti presenti il 20 febbraio 2021 nel bosco di Cotie, il Procuratore capo Dr. Andrea Boni della Procura della Repubblica di Urbino, ha disposto il rinvio a giudizio di colui che aveva tagliato la pianta alta 18 metri, per omicidio colposo.

Questa nel particolare la contestazione: “per imperizia, imprudenza e negligenza, aveva omesso di verificare e valutare durante le operazioni di taglio, le idonee distanze di sicurezza dalle altre persone presenti nelle vicinanze“.

L’imputato si è rivolto per la difesa all’avvocato Ubaldo Minelli, il quale, davanti al Gip del Tribunale di Urbino Dr. Egidio De Leone, ha dimostrato che in realtà l’imputato aveva adottato ogni misura finalizzata alla tutela e alla sicurezza degli operatori presenti. E che il decesso è stato il frutto di un caso fortuito di straordinaria eccezionalità.

In pratica, tre carambole, straordinarie, eccezionali, assolutamente imprevedibili e imponderabili. All’esito dell’udienza di giovedì 18 maggio dinanzi al Tribunale penale di Urbino, il Giudice ha accolto in pieno la tesi difensiva pronunciando sentenza di assoluzione dell’imputato perchè il fatto non costituisce reato.

Si chiude così una vicenda che ha sconvolto la comunità di Cantiano dove tutte le persone si conoscono e sono legate da rapporti di reciproca stima e rispetto.

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Francesco Caparrucci Fotografie Cronaca Eugubina