Alla conferenza stampa di presentazione a Castel D’Alfiolo sono intervenuti Fabrizio Cece (storico e ricercatore eugubino), Matteo Monchiero (agronomo e collaboratore dell’Università di Torino), Raffaele Pistucchia (enologo), Valentina Pompei (Amministratrice dell’Azienda Agricola Castel D’Alfiolo).

Valentina Pompei
E’ stato presentato il Santamaria, un vino eugubino unico, affinato in botti di acciaio e lavorato con tecniche artigianali per non intaccarne in nessun modo le proprietà organolettiche, “un vino del territorio” come lo ha definito il sommelier Claudio Baldinelli, ottenuto miscelando diverse varietà di vitigni tra le quali spiccano il dolcetto, barbera e nebbiolo, originarie del Piemonte e arrivate a Castel D’Alfiolo a fine ‘800.
GUBBIO – Lunedì mattina presso Castel D’Alfiolo, in località Padule, a Gubbio, l’omonima Azienda Agricola ha presentato al pubblico il vino Santamaria, prodotto con una selezione di uve della vendemmia 2021.
Alla conferenza di presentazione sono intervenuti: Fabrizio Cece, storico e ricercatore eugubino, che ha illustrato gli studi in corso per ricostruire la storia dell’Abbazia D’Alfiolo, Matteo Monchiero, agronomo e collaboratore dell’Università di Torino, consulente per l’azienda agricola e Raffele Pistucchia, enologo, che ha illustrato il processo produttivo che ha portato alla nascita di Santamaria.
Insieme a loro Valentina Pompei, amministratrice dell’Azienda Agricola Castel D’Alfiolo che hanno illustrato agli oltre 20 operatori del settore e ristoratori invitati i progetti presenti e futuri.

Il vino Santamaria
Attualmente l’Azienda Agricola Castel D’Alfiolo conta in totale 600 ettari di terreni, 200 seminativi, 6 ettari di vigneti, il resto per il pascolo degli animali.
Tutto è strutturato in un’ottica di sostenibilità, gli animali pascolano liberi per 9-12 mesi all’anno, sono state create colture per far prosperare le api e tutta l’agricoltura è integrata, cioè a basso impatto ambientale, con uso minimo di prodotti fitosanitari per concimare e fertilizzare il terreno.
In cantiere c’è la ristrutturazione della cantina per migliorare il processo produttivo del vino, la creazione di un nuovo vigneto e lo sviluppo della parte riguardante l’allevamento.
Molto interessante l’introduzione storica di Fabrizio Cece sull’Abbazia, risalente al 13° secolo. Pare che la zona dove sorge l’Abbazia fu teatro di un epocale scontro da Guelfi e Ghibellini, che avevano occupato la città di Gubbio con le milizie di Uguccione della Faggiola, di cui parla anche Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Verso la fine del 1300 l’Abbazia, vista la sua posizione strategica, viene dotata di una torre militare e una piccola guarnigione, da qui la definizione di “Castello”. Verso la metà del 1400 la struttura subisce ingenti danni a causa di un incendio, ristrutturata diventa la residenza estiva del Vescovo di Gubbio.

Presentazione del vino Santamaria a Castel D’Alfiolo
Nel corso dei secoli l’Abbazia è stata ristrutturata più e più volte fino al 1946, quando fu rilevata dalla famiglia Salvati. Dopo i cenni storici la parola è passati agli esperti di vino.
Il Santamaria è un vino eugubino unico, affinato in botti di acciaio e lavorato con tecniche artigianali per non intaccarne in nessun modo le proprietà organolettiche, “un vino del territorio” come lo ha definito il sommelier Claudio Baldinelli, ottenuto miscelando diverse varietà di vitigni tra le quali spiccano il dolcetto, barbera e nebbiolo, originarie del Piemonte e arrivate a Castel D’Alfiolo a fine ‘800.
Un prodotto che rivela tutta la passione e l’amore che Valentina Pompei e tutti quelli che curano l’azienda agricola mettono ogni giorno in quello che fanno.
A partire dal nome, Santamaria, un nome femminile, che si rifa all’antica Abbazia di Santa Maria D’Alfiolo (come ha spiegato Fabrizio Cece il termine Castello è di moda ma tecnicamente improprio) e che vuole indicare un punto di partenza per ripercorrere la storia di questo straordinario luogo.

Conferenza stampa a Castel D’Alfiolo
Un luogo unico, ricco di storia. Sembra infatti che i vigneti di Nebbiolo di Castel D’Alfiolo risalgano alla fine dell’800, inizi ‘900, quando la produzione del vino diventa, per la città di Gubbio, un’attività importante che permette il progresso del territorio.
La vendemmia 2021 ha dato un vino giovane, “moderno”, con profumi di frutta e fiori rossi, all’assaggio si riconosce immediatamente la ciliegia, con una piacevole nota balsamica, colore rosso intenso tendente al porpora, gusto pieno, ricco, fresco grazie alla sua acidità.
Tutte queste caratteristiche lo rendono un vino molto bevibile, in grado di sgrassare la bocca e prepararla ad accogliere il boccone successivo. Le 3.000 bottiglie della vendemmia 2021 di Santamaria sono in vendita presso l’azienda agricola Castel D’Alfiolo.
Per informazioni e contatti
Web – https://www.abbaziacasteldalfiolo.com/
Mail – info@abbaziacasteldalfiolo.com
Cell: – +39 3208812152
– comunicato stampa –