Il murales è stato realizzato in un corridoio interno della struttura di Fornacette di Gubbio, è lungo 12 metri per 2 metri e 30 centimetri di altezza. L’arteterapeuta del CSM Silvia Baldelli : “I ragazzi hanno prima partecipato ad un laboratorio espressivo che parlava del tema della casa, e poi hanno realizzato materialmente il murales“.

Il murales realizzato a Fornacette

Si chiama muralEspressivo perchè i soggetti dipinti nascono da un lavoro intimo interiore che poi si sviluppa in un confronto di gruppo. Piano piano il murales è stato arricchito di zone di Gubbio, come ad esempio il Monte Ingino, la Comunità di Fornacette, la Basilica di Sant’Ubaldo, l’Alberto di Natale più grande del mondo, il Palazzo dei Consoli, ma c’è stata anche tanta fantasia.
Ora, il desiderio è quello di realizzare altri murales a Gubbio riqualificando zone della città poco curate. 

GUBBIO – Presso la comunità terapeutica di Fornacette, lungo la strada che sale a Sant’Ubaldo, è stato inaugurato un MuralEspressivo realizzato dai ragazzi della Comunità lungo un corridoio interno alla struttura che li ospita, davanti le camerette.

L’idea è stata degli stessi ragazzi ospiti della Comunità, che desideravano abbellire il corridoio di accesso alla zona notte: al progetto di lavoro ha collaborato l’Arteterapeuta del CSM Gubbio Silvia Baldelli.

Prima di realizzare il muralesspiega al nostro giornale Silvia Baldelli i ragazzi hanno partecipato ad un laboratorio espressivo che parlava del tema della casa, quindi i ragazzi hanno detto  che cosa è per loro la casa: un posto sicuro, la Famiglia, un luogo dove una persona si sente libera, dove c’è affetto, calore e amore, insomma un posto dove ci si può sentire bene.

I ragazzi hanno disegnato tante casette con tante finestre: al loro interno c’è proprio il loro intimo. C’è ad esempio chi ha dipinto un faro perchè è alla ricerca di una luce che lo guidi, un altro ragazzo ha dipinto all’interno della finestra un’isola con il mare, un luogo di pace dove stare bene“.

L’idea di realizzare il murales interno alla Comunità di Fornacette è stata accolta positivamente dai Dottori, Psicologi e Psichiatri che lavorano all’interno della struttura. E’ stato quindi un lavoro a più mani e da qui la definizione di muralEspressivo “perchè prima c’è stata la parte espressiva e poi si è realizzato concretamente”. 

Il murales realizzato a Fornacette

Si tratta di un murales di 12 metri per 2 metri e 30 centimetri. Piano piano il murales è stato arricchito di zone di Gubbio, come ad esempio il Monte Ingino, la Comunità di Fornacette, la Basilica di Sant’Ubaldo, l’Alberto di Natale più grande del mondo, il Palazzo dei Consoli, ma c’è stata anche tanta fantasia.

Riguardo il murales, i ragazzi della Comunità hanno scritto: “Il progetto è nato da un desiderio comune di abbellire il corridoio della nostra struttura, il tema scelto è stato quello di creare un  villaggio fantastico, ricco di tante casette, che poi nel tempo si è modificato e arricchito di tanti particolari…

Le casette non sono come nella realtà ma sono ricche di colori perchè volevamo rappresentare qualcosa di fantastico e allegro. Alcune finestre sono personalizzate e aprono lo sguardo al mondo che vorremmo vedere fuori, ma anche dentro noi stessi“.

All’inaugurazione erano presenti i Dottori, Psicologi e Psichiatri dei Centro Salute Mentale Ausl 1, Dottoressa Armellini, Salciarini, Lorenzetti, Tomassoli e il Dottor Grignani.

Presenti anche i rappresentanti delle Associazioni “La Crisalide”, “La Bottega Azzurra” che ha offerto i dolci di produzione propria, “Altra Città”, “Gli Amici di Elio” che hanno donato alla struttura di Fornacette un impianto audio e proiettore per “la notte sotto le stelle“.

Erano presenti anche gli operatori del servizio del CSM Asl 1 Gubbio, i responsabili e promotori del progetto MuralEspressivo Silvia Baldelli (arteterapeuta del CSM Gubbio), e Elena Lippi responsabile del CAD il passo di Ulisse, centro diurno del CSM Gubbio.

Si chiama muralEspressivo perchè i soggetti dipinti nascono da un lavoro intimo interiore che poi si sviluppa in un confronto di gruppo. L’arteterapia si occupa di cura e benessere attraverso l’uso di materiali artistici: non è necessario avere doti artistiche, quello che conta è il processo.

Ora, il desiderio è quello di poter realizzare altri murales a Gubbio, riqualificando zone della città meno curate e poter collaborare insieme ad altri protagonisti per un lavoro costruttivo, gioioso e di integrazione.

Francesco Caparrucci