Un riconoscimento di grande prestigio. Nella lettera di Giovanni Malagò (Coni), si legge: “Con questa onorificenza l’Organizzazione sportiva nazionale, oltre che attestare le tue capacità e i risultati conseguiti in tale attività, desidera anche esprimerti profonda riconoscenza per la generosa collaborazione e l’impegno dedicati allo sport in tanti anni di servizio”. 
Fabrizio Fondacci non ha bisogno di presentazioni, per tanti anni direttore di gara a Monza, e collaboratore del CECA  per l’organizzazione del Trofeo “Luigi Fagioli” a Gubbio. 

GUBBIO – “E’ stata una sorpresa da parte del Coni“. Così la definisce il Direttore di gara Fabrizio Fondacci, che spiega al nostro giornale di aver ricevuto la nomina per il conferimento dell’onorificenza “stella d’argento” al merito sportivo.

A scrivere è Giovanni Malagò: “Con grande felicità comunico che il Coni ti ha conferito la Stella d’Argento al Merito Sportivo, per l’anno 2021, in riconoscimento delle benemerenze acquisite nella tua attività dirigenziale. 

Con questa onorificenza l’Organizzazione sportiva nazionale, oltre che attestare le tue capacità e i risultati conseguiti in tale attività, desidera anche esprimerti profonda riconoscenza per la generosa collaborazione e l’impegno dedicati allo sport in tanti anni di servizio. 

Mi congratulo profondamente con te, augurando che nel prosieguo dell’attività dirigenziale possa conseguire ulteriori traguardi e soddisfazioni”.

L’onorificenza sarà consegnata al Direttore di gara eugubino Fabrizio Fondacci nel corso di una cerimonia predisposta dal Comitato Territoriale del Coni.

Per capire l’importanza del riconoscimento, basti dire che la Stella d’Argento venne istituita per la prima volta nel 1933, mentre in epoca moderna è servita per “premiare atleti, tecnici, dirigenti e società che si fossero particolarmente distinti nel dare lustro allo sport italiano“.

Fabrizio Fondacci non ha bisogno di presentazioni, per tanti anni direttore di gara a Monza, e collaboratore del CECA  per l’organizzazione del Trofeo “Luigi Fagioli”.

Francesco Caparrucci