Il Giudice per le indagini preliminari, Dottoressa Angela Avila, ha rinviato l’udienza al 25 gennaio 2023, richiesta formulata dal Pubblico Ministero per replicare alle Difese. Compatte le Parti civili nel ritenere l’indagine precisa, completa, esaustiva.
Per l’esplosione di Sette Strade del 7 maggio 2021, il Pubblico Ministero in data 13 luglio 2022, aveva formulato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 5 persone. Questa mattina in sala “Capitini”, le Difese avrebbero parlato di  “colpa” e non di “dolo”, sostenendo la tesi dell’omicidio colposo. 

PERUGIA – Questa mattina si è tenuta, presso la “sala Capitini” del Tribunale di Perugia, l’udienza preliminare del procedimento relativo all’esplosione di Sette Strade a Gubbio del 7 maggio 2021, che distrusse integralmente un edificio adibito a laboratorio per il trattamento della cannabis light dove persero la vita Samuel Cuffaro ed Elisabetta D’Innocenti con due feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che riportarono lesioni gravissime, mentre un terzo ferito (uno dei titolari dell’attività) riportò lesioni più lievi.

Ha parlato per primo il Pubblico Ministero, chiedendo il rinvio a Giudizio di tutti gli imputati (5 persone), richiesta già formulata con una lettera il 13 luglio 2022 al Giudice, Dottoressa Angela Avila, in vista dell’udienza preliminare di oggi, con la costituzione delle Parti civili nella prima udienza del 20 ottobre 2022.

Il Pubblico Ministro ha confermato i capi di imputazione. “L’Ufficio contesta agli indagati il delitto di omissione dolosa di cautele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e quelli particolarmente gravi di incendio doloso e soprattutto di omicidio doloso e lesioni dolose, si è ritenuto infatti configurabile, in relazione alla particolare gravità dell’attività svolta, nell’attività dei soggetti il dolo sia pure eventuale piuttosto che la colpa, come si era ipotizzato nella prima fase delle indagini.

Nei confronti degli indagati è stata ipotizzata anche la violazione della legge sugli stupefacenti e contestata la detenzione illecita della cannabis e la cessione di essa, ritenendo che quella attività di “manipolazione” svolta fosse non consentita e quindi inidonea a considerare il prodotto come cannabis light“.

Hanno discusso tutte le Parti civili (tra le quali ricordiamo l’Avvocato Ubaldo Minelli legale della Famiglia Cuffaro, e l’Avvocato Francesca Pieri legale della Famiglia Cacciapuoti), e tutte le Difese. Il Pubblico Ministro ha chiesto un breve rinvio per poter replicare, così l’udienza è stata rinviata al 25 gennaio sempre nella sede del “Capitini”.

Sono stati ripercorsi gli atti processuali, e l’Avvocato Francesca Pieri ha sottolineato l’importanza che il Processo ha per le Parti civili per arrivare “ad una verità, e dare risposte alle Famiglie delle vittime, e per avere giustizia“.

Le parti civili sono compatte nel ritenere l’indagine precisa, completa, esaustiva. Le Difese avrebbero parlato di “colpa” e non di “dolo”, sostenendo la tesi dell’omicidio colposo. Il 25 gennaio sono previste le repliche, poi la Dottoressa Avila si pronuncerà sul rinvio a giudizio.

Francesco Caparrucci Fotografie Cronaca Eugubina