Il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini: “Solo 194 mila euro alle imprese colpite a fronte dei 70 milioni di euro di danni subiti. Consiglio straordinario per pagare le ditte. La Regione Marche deve fare la sua parte”.
“L’odore di gasolio e fango sono indelebili”

Cronaca Eugubina n.245
Cinzia Fiorucci: “Mio figlio e mio marito tenevano la porta contro l’impeto dell’acqua”. Marica, Omar, Filippo: “Tuoni e fulmini hanno squarciato il cielo fino a mezzanotte”.
CANTIANO – Nell’attesa di una nuova assemblea pubblica, un confronto aperto a 4 mesi dall’alluvione, il sindaco Alessandro Piccini tira le somme di questi 120 giorni.
“Un tempo intollerabile per i cittadini e le attività di impresa che attualmente contano solo su 194 mila euro a fronte dei 70 milioni di euro di danni subiti. Abbiamo oltre 1 milione di euro di lavori già assegnati alle ditte e di questi solo 240 mila euro sono stati inseriti nel piano di pagamento e l’80% ci è stato liquidato. Abbiamo fatto un Consiglio straordinario per pagare intanto le ditte.
Il nostro appello è sempre quello: le tempistiche sono fondamentali. Il sostegno alle attività socio economiche è stato solo quello ricevuto dalle offerte delle raccolte fondi: 280 mila euro in una prima fase toccando una cinquantina di attività d’impresa ed entro gennaio vorremmo distribuire una seconda tranche, in totale quasi mezzo milione di euro destinandoli sempre alle attività a seconda dei danni subiti con la speranza di poter indennizzare poi anche qualche privato.
In questo senso la situazione chiaramente è più complicata per via di controlli burocratici e di entità dei danni subiti.
La Regione Marche ha quantificato il danno in 400 milioni di euro su 3 anni da dividere però con molti più comuni rispetto ai 17 iniziali. Altri 56 comuni aggiunti quindi. Dobbiamo sapere quando arriveranno i ristori e in quale misura.
Il Comune è ad un passo dal collasso, non ha più la forza di supportare questo meccanismo burocratico: 136 abitazioni private e 61 attività d’impresa già messe a dura prova a cui dover richiedere la certificazione dei danni. Si ritiene opportuno che sia la Regione ad occuparsi di questo compito.
Dovrebbe essere un contributo a fondo perduto per intervenire poi in un secondo momento. La torta purtroppo è piccola e se gli stanziamenti annunciati rimarranno questi si tratterà di dover prendere delle decisioni scomode”.

Cinzia Fiorucci e la sua Famiglia
Cinzia Fiorucci
“Ho chiuso una telefonata di lavoro e sono corsa a spostare la macchina”, racconta Cinzia Fiorucci, insegnante scuola primaria, moglie e mamma di due ragazzi, residente in via Augusto Fiorucci, una delle zone maggiormente colpite dall’alluvione.
“Nel frattempo il fiume è esondato, sono corsa in casa, il tempo di salvare il gatto che l’acqua è iniziata ad entrare. Mio figlio maggiore è sceso e ha cercato di tenere la porta contro l’impeto dell’acqua, poi è sceso anche mio marito. Io e l’altro mio figlio siamo saliti di sopra. Non sapevo come tranquillizzarlo perché la situazione era fuori controllo.
L’acqua saliva, ci siamo rifugiati tutti nell’appartamento di sopra e abbiamo salvato il salvabile. Il frastuono, l’odore del gasolio e del fango rimarranno indelebili nella nostra mente. Ho visto una delle nostre due auto trascinata via dall’acqua, eravamo senza corrente e con un solo cellulare carico.
Soltanto alle 6 del mattino con l’aiuto di un vicino siamo riusciti ad uscire portando con noi solo alcuni abiti. Ora siamo tornati a casa, abbiamo cambiato il portone da appena un mese, ma quando piove un senso d’ansia ci assale. Le cose stanno migliorando, ma nulla tornerà come prima”.

Don Marco Cardoni
Don Marco Cardoni
Tra tutti gli edifici, uno di quelli più danneggiati è stata la chiesa Collegiata di San Giovanni battista che avrà bisogno di un restauro importante anche dal punto di vista degli impianti.
Anche l’ufficio parrocchiale, la sacrestia e l’ex cinema non si sono salvati. La chiesa di San Nicolò è stata ugualmente alluvionata, comunque è rimasta l’unica agibile. San Crescentino anch’essa invasa dal fango e Sant’Ubaldo ha avuto un cedimento strutturale.
I fondi per ricostruire arriveranno in parte dall’assicurazione parrocchiale e dalla Soprintendenza delle belle arti marchigiana, ma al momento non è possibile capire con certezza se tutto potrà essere ripristinato. I danni stimati sono un milione di euro circa.
La parrocchia in accordo con la diocesi ha stanziato una raccolta fondi che ha raccolto l’importante cifra di 50mila euro grazie a quanti hanno effettuato donazioni. “Sono stati tre mesi intensi – spiega il parroco di Cantiano Don Marco Cardoni – nella devastazione del paese abbiamo sperimentato però la vicinanza e l’aiuto di tante persone amiche e inaspettate. Con la preoccupazione per il futuro ci adoperiamo per affrontare un lungo cammino di ripresa”.

Marica Omar e Filippo
Marica, Omar, Filippo
“Sono rientrata alle ore 19. – racconta Marica consulente del lavoro che con il marito Omar e il figlio Filippo abita in Piazza Luceoli – La pioggia era già fortissima, incessante. Mio marito, vista la situazione è sceso al piano terra per portare di sopra alcune cose, ignari comunque di quello che sarebbe accaduto. Filippo scendeva a controllare il livello dell’acqua che è poi salito fino a 2 metri e 40 cm.
Omar nel frattempo ha messo in salvo un’auto e tornando l’acqua in piazza era già ad 1 metro, non sono più riuscito a rientrare in casa. Mi sono rifugiato davanti alla tabaccheria insieme ad altri ragazzi tra cui Davide, lo chef della Cantina Sociale, il ristorante che ha subito danni ingentissimi.
Siamo rimasti lì impotenti nel buio, con tuoni e fulmini che squarciavano il cielo fino a mezzanotte quando finalmente sono riuscito a tornare a casa, intanto ho visto l’altra auto trascinata via dalla furia dell’acqua”.

Volontari puliscon o scenografie la Turba
Associazione Turba
“Anche l’associazione Turba come il resto del paese ha avuto i suoi danni a costumi, scenografie e pubblicazioni che erano in deposito”. Il Presidente dell’Associazione Turba Maurizio Tanfulli racconta gli eventi che hanno visto protagonista la nota rappresentazione religiosa.
“Si sono rovinati i costumi nuovi, quelli realizzati per la Processione dello scorso anno e quelli per le funzioni di accompagno della Turba, come per esempio quelli degli incappucciati. Le scenografie, anch’esse collocate nel capannone comunale sono state investite da 80 cm di acqua e le pubblicazioni in gran parte sono andate perse. Attualmente si sta lavorando per ripulirle dalla melma e quest’anno riusciremo solo a fare questo e altri piccoli lavori.
La conta dei danni chiaramente non è stata immediata perché c’erano emergenze che avevano la precedenza, ma poi il sostegno non è mancato. L’Amministrazione comunale ci ha rappresentato nelle varie sedi istituzionali e un primo grande contributo è arrivato dalla Cassa di Risparmio di Pesaro ma anche dall’Associazione Ilaria Giacomini.
Anche il direttivo nazionale di Europassion ha voluto esprimere la propria solidarietà e nel mese di gennaio arriverà un contributo importante. Il teatro popolare di Sordevolo (in provincia di Biella), dove si realizza l’evento della passione di Cristo più importante d’Italia, ci ha donato 5000 euro.
C’è gran voglia di Turba dopo tre anni di covid, dobbiamo riportare l’attenzione su Cantiano, abbiamo gli strumenti per ripartire con grinta”.
Serena Agostinelli