Un gruppo di ragazzi e ragazze hanno cantato la “Pasquella di Scheggia” in Paese, spostandosi anche a Campitello e Ponte Calcara.
Una ragazza al seguito racconta: “Un bel modo per augurarsi il buon anno, con tanta ospitalità ricevuta dagli abitanti che hanno accolto in casa i cantori. La particolarità è il mantello rosso che al tempo serviva per coprirsi dal freddo. Per il canto del maggio infatti si utilizzano soltanto i fazzoletti rossi“.
SCHEGGIA – Una tradizione che si è rinnovata nella notte dell’Epifania tra il 5 e 6 gennaio 2023, non soltanto a Gubbio grazie al gruppo pasqualari “Gli Eugubini“, che hanno girato tutto il territorio comunale fino a Sigillo, ma anche grazie ad altri gruppi di ragazzi che si sono dimostrati molto attaccati alle tradizioni storiche.
Stiamo parlando del gruppo di ragazzi e ragazze, vestiti con mantelli rossi, che hanno contato la “Pasquella” a Scheggia Campitello e Ponte Calcara andando borgo per borgo, casa per casa a portare l’annuncio del Messia e i canti della tradizione.
Si è cantata la “Pasquella di Scheggia” accompagnandola con le chitarre classiche, il tamburello a scandire il tempo, e il coro delle ragazze.
“Un bel modo per augurarsi il buon anno, con tanta ospitalità ricevuta dagli abitanti che hanno accolto in casa i cantori. – racconta una ragazza al seguito dei cantori della Pasquella – La particolarità è il mantello rosso che al tempo serviva per coprirsi dal freddo. Per il canto del maggio infatti si utilizzano soltanto i fazzoletti rossi“.
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Francesco Caparrucci – Si ringrazia Caterina Panfili