Si tratta del secondo libro dell’Avvocato Pieri dopo quello del 2018 La Grande Corsa, Tourist Trophy”, presentato nel 2018 a Palazzo Pretorio alla presenza di Giacomo Agostini. 

La presentazione del 1° libro nel 2018

In quella occasione l’Avvocato Pieri raccontò: “Vorrei ricordare i due Nelli, che nella mia vita di sportivo hanno avuto una grande importanza. Sto parlando di Nello Pierini e Nello Rossi, che ho conosciuto per caso andando dal barbiere. Fu proprio il barbiere a dirmi che i due Nelli andavano alle corse a Monza. Così ci parlai, e gli chiesi se potevano portarmi con loro a Monza“.

GUBBIO – L’Avvocato eugubino Piero Pieri, da tutti conosciuto come un grande appassionato di motociclismo e di viaggi, ha dato alle stampe l’ultimo suo lavoro che si intitola “Tourist Trophy, Il sogno continua“, edito da Tau Editrice, con la prefazione di John McGuinness il pilota vivente che detiene il record di vittorie all’Isola di Man.

Al nostro giornale l’autore del libro spiega: “Si tratta della leggendaria corsa più antica del mondo che si corre ogni anno sul mitico percorso del Mountain, lungo 37,7 miglia, corrispondenti a 60,5 Km, con medie da capogiro“.

È il secondo libro scritto da Piero Pieri dopo quello intitolato “La Grande Corsa, Tourist Trophy
del 2018, presto esaurito, e presentato in anteprima in Sala Trecentesca a Palazzo Pretorio alla presenza del Campione di Motociclismo Giacomo Agostini.

In quella occasione Giacomo Agostini disse: “Ogni tanto ricevevo lettere di Pieri, a cui rispondevo con piacere perchè contenevano molti apprezzamenti sul mio modo di essere sportivo e campione. Poi ci siamo incontrati ed è nata l’amicizia. Ci siamo rivisti al TT e in Italia“.

L’Avvocato Piero Pieri: “Vorrei ricordare i due Nelli, che nella mia vita di sportivo hanno avuto una grande importanza. Sto parlando di Nello Pierini e Nello Rossi, che ho conosciuto per caso andando dal barbiere. Fu proprio il barbiere a dirmi che i due Nelli andavano alle corse a Monza. Così ci parlai, e gli chiesi se potevano portarmi con loro a Monza.

Ma Nello Pierini mi disse che ci voleva l’autorizzazione di mio padre. Mi disse: ‘Devi trovare una tuta bianca su cui farti cucire lo stemma della Shell’. Mia madre preparò la tuta e andammo alle corse con la 124 di Nello Rossi. Arrivati, indossammo le tute bianche ed entrammo ai box. Fu qui che nel 1966 conobbi Giacomo Agostini, avevo 14 anni. Grazie ai Nelli sono entrato nel mondo delle corse e ne sono rimasto estasiato“.

Francesco Caparrucci