Il 4 novembre il Consiglio dei Ministri stanziò 600 mila euro per i danni provocati dall’alluvione del 15 settembre 2022 a Gubbio, Pietralunga, Scheggia e Pascelupo. Privati e titolari di attività eugubini sono scettici a credere che basteranno per affrontare i danneggiamenti provocati nella zona di Camporeggiano, a San Bartolomeo per l’esondazione del “Burano”, lungo il torrente San Donato stravolto dalla piena, sulla strada da Mocaiana a Petazzano. 

L’esondazione del torrente Burano il 15 settembre 2022

Per la Regione Marche, la più colpita dall’alluvione, il Governo ha stanziato 400 milioni di euro “per la riduzione del rischio residuo, la ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e paesaggistici e dal patrimonio edilizio“.

GUBBIO – Il Consiglio dei Ministri, nel corso della riunione del 4 novembre scorso, ha approvato lo stanziamento di 600 mila euro a favore dei comuni umbri colpiti dall’alluvione del 15 settembre 2022.

I Comuni che beneficeranno del provvedimento sono Gubbio, Pietralunga, Scheggia e Pascelupo. Il territorio eugubino, rispetto alle Marche e alla vicina Cantiano, è stato colpito marginalmente dall’alluvione ma ci sono situazioni che andranno affrontate, e cittadini e titolari di attività sono scettici sul fatto che i fondi stanziati bastino per ripristinare la normalità.

La Contessa a San Bartolomeo il 15 settembre 2022

San Bartolomeo

La prima situazione riguarda il corso del torrente Burano a San Bartolomeo, con l’orografia del suolo completamente stravolta dalla piena che causò allagamenti diffusi di abitazioni private e attività commerciali.

I privati si sono rimboccati le maniche e hanno bonificato le proprie attività, sono stati dichiarati danni per oltre 1 milione di euro considerati quelli alle strutture e l’investimento sostenuto per ripartire: l’acqua era penetra nelle abitazioni e attività per oltre 1 metro e 50 centimetri di altezza lasciando cumuli di fango e detriti.

I Vigili del Fuoco sono intervenuti con le ruspe a San Bartolomeo lungo il corso del “Burano”, ma ci sono ancora i detriti da portare via e gli argini del torrente completamente da ricostruire. Inoltre le attività umbre colpite dall’alluvione al momento non hanno ottenuto alcun indennizzo.

Strada per Petazzano

La seconda situazione riguarda la strada che da Monteleto sale a Petazzano, che in alcuni tratti è del tutto impercorribile a causa dei crateri scavati dall’acqua nei giorni dell’alluvione.

L’acqua veniva giù a scosci dalla montagna e ha scavato tutta la strada. Adesso non passerebbe nessuna auto se non i fuoristrada, tanto meno i mezzi di soccorso e le ambulanze. spiega un cittadino di MocaianaLungo la strada ci sono attività e Famiglie residenti, che tutti i giorni faticano molto a raggiungere Gubbio. La strada è rovinata sia sul lato di Monteleto che su quello della Contessa”.

Un tratto del torrente San Donato

Torrente San Donato

La terza situazione segnalata dagli eugubini riguarda le condizioni del torrente San Donato che, al pari del “Burano”, ha visto completamente sconvolto dalla piena alluvionale il letto del torrente che adesso è un cumulo di detriti soprattutto di ferro e plastica.

I residenti nella zona di San Donato sono molto preoccupati perchè temono che con l’arrivo delle piogge invernali, situazioni simili a quelle del 15 settembre, possano ripetersi. “Con il letto del torrente in questo statospiega una residente del postoil San Donato potrebbe esondare, e le abitazioni distano soltanto qulche centinaio di metri dal torrente”.

Già il 9 giugno 2020 Tecnici della Regione e Carabinieri Forestale intervennero sul torrente San Donato per il crollo di una gabbionata a forma di cubo realizzata 30 anni fa dalla Comunità Montana sulla sponda idraulica sinistra per rafforzare gli argini.

Altre criticità a Gubbio riguardano la zona di Camporeggiano, dove i Vigili del Fuoco di Perugia intervennero per liberare dai detriti il ponte sull’Assino, con danni alle piccole Aziende agricole del territorio, e lungo la Pian d’Assino tra Zangolo e Camporeggiano dove storiche attività della pesca subirono danni ingenti tanto da chiudere.

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Regione Marche

Cantiano – Piazza Luceoli

CANTIANO – Il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha stanziato 400 milioni di euro per le zone alluvionate delle Marche, duramente colpite dagli eventi calamitosi del 15 settembre scorso.

Nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.5 del 22 novembre 2022 si legge: “… si introducono misure a favore dei territori delle Marche colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 15 settembre 2022, per la realizzazione, attraverso ordinanze di protezione civile e nei limiti delle risorse disponibili, di interventi finalizzati all’organizzazione ed all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento.

Al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale; all’attivazione di prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale.

Alla realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo; alla ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e paesaggistici e dal patrimonio edilizio“.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina