I fatti risalgono alle ore 4:30 della mattina di venerdì 23 settembre, quando Padre e Figlio di 60 e 32 anni, partono in auto da Cantiano per raggiungere l’Ospedale di Branca, perchè il Padre accusa un forte dolore al cuore e potrebbe avare un infarto in corso.
Giunti quasi sulla Galleria della Contessa le condizioni dell’uomo peggiorano, ma il Figlio non può chiamare nessuno perchè il telefono cellulare è isolato. Così decide di ridiscendere verso il Bar Ristorante San Bartolomeo per chiedere aiuto al titolare.
Qui trovano un defibrillatore, Gianluca lo sa utilizzare, e l’uomo ricomincia a respirare. Quindi arriva il 118 e lo trasportano a Branca, poi a Perugia dove viene operato d’urgenza. Ora è stubato e risponde ai messaggi al cellullare.
CANTIANO – “Il cuore di papà batte da solo“. Lo dice il Figlio 32enne al nostro giornale, al termine di una giornata passata a spalare fango a Cantiano, dove l’emergenza alluvione costringe ancora tante persone a fare i conti con i forti danneggiamenti provocati dalla piena del Burano.
Questi i fatti: sono le ore 4:30 di mattina di venerdì 23 settembre, quando il Figlio sale in auto il Padre 60enne che inizia ad accusare forti dolori di cuore e sta male. Da Cantiano decidono di recarsi presso l’Ospedale comprensoriale di Branca in Umbria, piuttosto che a Urbino nelle Marche, o Cagli dove un tempo c’era un Ospedale e oggi un solo presidio di Guardia Medica.
L’uomo continua a stare male, ed anzi le sue condizioni peggiorano di minuto in minuto. Imboccata la Contessa, il Figlio vuole chiamare il 118 ma il cellulare è isolato e non riesce a telefonare.
“Quasi in cima alla Galleria della Contessa – racconta al nostro giornale – papà era morto e non respirava più. Mi sono fermato in mezzo alla strada, ho cercato di chiamare il 118 ma il telefono continuava a essere isolato.
Sono sceso dall’auto, e ho cercato di rianimare mio padre, nella speranza che qualche automobile potesse transitare e fermarsi, ma non è passato nessuno. La strada era deserta. Così ho fatto marcia indietro e sono ridisceso al Bar Ristorante San Bartolomeo nella speranza che il titolare e la sua Famiglia potessero aiutarmi in qualche modo.
Fortunatamente al ‘Bar Ristorante San Bartolomeo’ c’era un defibrillatore, e Gianluca lo ha utilizzato perchè lo sapeva fare, e papà ha ricominciato a respirare. Poi è arrivato il 118 da Branca e mio padre è stato trasportato in Ospedale.
Da qui è stato trasferito al Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove la stessa mattina è stato operato d’urgenza. Ora sta meglio, il suo cuore batte da solo, lo hanno stubato e risponde ai nostri messaggi con il cellulare. Mio padre è una persona semplice, che ha affrontato tante situazioni anche più difficili nella vita.
E’ metalmeccanico a Cagli, e tutti i compagni di lavoro gli fanno un grande in bocca al lupo e lo salutano. Molti concittadini mi hanno chiesto se il malore di papà sia legato in qualche modo all’alluvione, e a quello che è successo negli ultimi giorni a Cantiano, ma io credo di no, che non ci sia relazione tra le due cose“.
L’uomo al momento è ricoverato in Ospedale a Perugia, l’operazione è riuscita, le sue condizioni sono costantemente monitorate, ma la Famiglia è ottimista che tutto possa risolversi positivamente.
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Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina