Due forti “botti” a distanza di una ventina di minuti l’uno dall’altro, sono stati avvertiti dai cittadini eugubini nella zona di Santa Lucia poco prima della mezzanotte. I Vigili del Fuoco hanno compiuto una perlustrazione anche con l’ausilio delle torce, ma non è stato trovato nulla di anomalo. 
Mentre si svolgeva questa ricognizione, un secondo “botto” è stato avvertito più a monte, forse amplificato dal vento, più o meno in zona Santa Croce. A caldo, si presume si tratti di “forti petardi” esplosi da ignoti. I Carabinieri sono presenti nel centro storico di Gubbio e zone limitrofe. Nessun ferito. 

GUBBIO – Pochi minuti prima della mezzanotte, sono stati avvertiti dalla popolazione eugubina residente nella zona di Santa Lucia, due forti “botti”, il primo dei quali è stato sentito fino in via Leonardo da Vinci, così raccontava un cittadino lì residente.

I cittadini hanno chiamato i Vigili del Fuoco, che sono subito intervenuti sul posto per sincerarsi dell’accaduto. Contemporaneamente sono arrivati anche i Carabinieri.

In strada una decina di persone, sotto l’arco di Santa Lucia, che hanno indicato a Vigili del Fuoco e Carabinieri il luogo dove si sarebbe sentito il forte “botto”. Si tratterebbe di un’area demaniale, prospicente il parcheggio sterrato dell’ex Seminario, appena sotto il parapetto di pietra che corre parallelo a via del Teatro Romano e Largo Pentapoli.

I Vigili del Fuoco hanno perlustrato la zona, anche con l’ausilio delle torce, ma non è stato notato, ne trovato, nulla di anomalo. Mentre si stava svolgendo questa perlustrazione, con i Carabinieri che pattugliavano la zona, si è sentito un secondo “botto” più verso il monte (zona Santa Croce per dare più o meno un punto di riferimento), amplificato forse dal vento.

La prima ipotesi a caldo è la seguente: si presume si tratti di due “forti petardi” esplosi da ignoti a distanza di una ventina di minuti l’uno dall’altro. Non ci sono danni a cose o persone, nessuno è rimasto ferito. I Carabinieri sono presenti nel centro storico di Gubbio e zone limitrofe.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina