Intervista a Caterina Spigarelli e Luca Fumanti, titolari del Ristorante Locanda del Conte Vico lungo la Flaminia. Caterina: “Mi auguro di tornare a lavorare come un tempo, rispettando tutte le normative del Governo. Quello che chiedo è di poter ricominciare a vivere, a stare insieme e a festeggiare…

Cronaca Eugubina n.226

Ad agosto c’è stato un bel movimento, si è rivisto un po’di turismo e abbiamo lavorato molto bene fino a novembre inoltrato, per poi rimanere chiusi nel mese di dicembre a causa dell’incremento dei casi”.

FOSSATO DI VICO – Le tradizioni vanno mantenute. Lo sanno bene Caterina Spigarelli e Luca Fumanti, proprietari della Locanda del Conte Vico, un ristorante che dal 2004 offre ricette antiche e tradizionali dell’Appennino umbro marchigiano, situato lungo la via Flaminia nel comune di Fossato di Vico.

Il menù presenta una grande varietà di cibi: dall’antica ribollita toscana alla coratella, dai primi di cacciagione alla pizza. Ma la specialità della casa è senza dubbio la carne di ottima qualità proveniente dall’Irlanda e dall’Argentina.

Come tutti i ristoratori italiani, anche Luca e Caterina hanno dovuto far fronte all’emergenza sanitaria, pagando inevitabilmente delle conseguenze: “Il covid ci ha dato una gran bella mazzataspiega Caterinae abbiamo rischiato addirittura di perdere tutto il personale durante quel periodo. Siamo usciti da otto mesi di chiusura, avendo avuto solo due settimane di fascia gialla, poi siamo stati di nuovo chiusi per le continue restrizioni per poi riaprire soltanto a giugno.

Appena tornati a lavoro il da fare era poco, in quanto una buona percentuale dei nostri clienti proviene dalle Marche che inizialmente erano in fascia gialla e le cerimonie come cresime e comunioni sono state perse. Ne contavamo una trentina nel pre-covid, con il lockdown siamo rimasti quasi a zero”.

Di fatto un colpo basso che non si aspettava nessuno, ma da bravi ristoratori Luca e Caterina sono riusciti a ripartire: “Ad agosto c’è stato un bel movimento sottolinea la proprietaria -, si è rivisto un po’di turismo e abbiamo lavorato molto bene fino a novembre inoltrato, per poi rimanere chiusi nel mese di dicembre a causa dell’incremento dei casi”.

La voglia di non mollare e la passione per il proprio lavoro hanno dato speranza di ulteriori miglioramenti, non facendo mancare gli auspici di Caterina per il 2022: “Mi auguro di tornare a lavorare come un tempo, rispettando tutte le normative del Governo. Quello che chiedo è di poter ricominciare a vivere, a stare insieme e a festeggiare”.

Simone Anastasi