La Messa è stata celebrata dal Vescovo Monsignor Paolucci Bedini a Santa Croce della Foce. Don Luciano: “La Croce di Gesù è un atto vivo di amore eterno, non è un simbolo o un immagine. Ogni stagione difficile della vita si attraversa soltanto con il dono dell’amore condiviso con i fratelli e le sorelle”

Il Vescovo Luciano alla Festa di Santa Croce della Foce

I nuovi sette confratelli sono: Silvia Alunno, Luca Bedini, Luciana Barbi, Giovanni Filippetti, Alessandro Minelli, Francesco Zoppis, Fabio Menichini 

GUBBIO – Oggi (martedì 14 settembre), è stata celebrata nel tardo pomeriggio la “Festa della Esaltazione della Santa Croce”.

Secondo la tradizione, Elena, madre dell’imperatore Costantino, durante un pellegrinaggio al Calvario nel 326 ritrovò la vera Croce di Cristo, una parte della quale essa avrebbe portato a Roma e collocata nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme da lei fatta costruire.

La Croce, innalzata al centro della vita cristiana, è simbolo del trionfo d’amore. Già strumento di supplizio, si rivela sorgente di luce, per merito di Cristo che ne fece un dono gratuito del suo amore.

La venerabile “Confraternita di Santa Croce della Foce”, oltre ad essere custode dell’omonima Chiesa e di tutte le celebrazioni ad essa collegate, ha “il prezioso compito di salvaguardare e tramandare alle nuove generazioni tutte le testimonianza di fede e di solidarietà e di mantenere vivo il culto della Croce di N.S. Gesù Cristo attraverso iniziative religiose e culturali (articolo 1 dello Statuto)”.

Nel pomeriggio, il Vescovo don Luciano Paolucci Bedini ha officiato la Messa Cantata durante la quale, come previsto dallo Statuto della Confraternita, si è svolta la cerimonia d’ingresso di sette nuovi confratelli: Silvia Alunno, Luca Bedini, Luciana Barbi, Giovanni Filippetti, Alessandro Minelli, Francesco Zoppis, Fabio Menichini (nella foto di Cronaca Eugubina con don Giuliano e il Vescovo Luciano)

I sette nuovi confratelli a Santa Croce della Foce

Durante l’omelia il Vescovo Luciano ha detto: “La Croce di Cristo ha reso possibile la vita eterna e la nuova comunione con Dio. La Croce ci rimanda al Crocifisso e a colui che su quella Croce è salito e ha dato la sua vita per la nostra salvezza. 

La Croce di Gesù è un atto vivo di amore eterno, non è un simbolo e neppure un immagine. Il Crocifisso è un messaggio vivo, noi ci segniamo con il segno della croce. 

Essere Confraternita oggi non è una cosa scontata. Oggi vuol dire accettare che la nostra vita ha senso, se la condividiamo da fratelli e da sorelle. Ogni stagione difficile della vita si attraversa soltanto con il dono dell’amore condiviso con i fratelli e le sorelle“.

Cronaca Eugubina n.220: https://www.yumpu.com/xx/document/read/65863320/cronaca-eugubina-220-2021-web

Francesco Caparrucci Fotografie Cronaca Eugubina