16 Maggio 2021: Pontificale in Cattedrale per la Festa di Sant’Ubaldo. Monsignor Luciano Paolucci Bedini: “Chi dice oggi le parole di Ubaldo in questa sua terra? chi prosegue la sua paterna cura in questa Chiesa che ha tanto amato?
Chi lotta come lui ogni giorno perché tra noi il bene vinca sul male, e i nemici siano riconciliati? Chi se non noi, suoi figli. Noi eredi indegni della sua santità. E chi se non proprio lui, nostro santo pastore, può insegnarcene la via?”

Autorità civili, politiche e militari al Pontificale

GUBBIO – Questa mattina (16 maggio 2021), giorno consacrato a Sant’Ubaldo Vescovo e Patrono di Gubbio, è stato celebrato in suo onore in Cattedrale il solenne Pontificale, con le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria che non hanno consentito lo svolgimento della Processione con la Statua dalla Chiesa dei Neri.

Il Pontificale è parte essenziale dell’Omaggio a Sant’Ubaldo, che si concluderà in serata con la sonata del Campanone e l’accensione delle luminarie nel centro storico di Gubbio.

La Santa Messa è stata officiata da Monsignor Luciano Paolucci Bedini, con la presenza in Cattedrale del sindaco Filippo Stirati, e delle autorità civili, politiche e militari della città di Gubbio.

Il Vescovo Luciano

Nell’omelia, il Vescoco Luciano ha detto: “In circostanze a dir poco eccezionali, anche quest’anno, celebriamo la festa solenne del nostro santo Patrono Ubaldo.

Pur orfani, ancora una volta, della manifestazione più partecipata e popolare della meravigliosa festa dei Ceri, rendiamo qui, uniti e solidali, l’omaggio devoto del popolo eugubino e di tutta la Chiesa diocesana al pastore beato, protettore di questa terra, concittadino e padre di tutti noi.

Ci stringiamo con fiducia alla testimonianza di fede di Ubaldo in questi giorni mesti, preoccupati e dolorosi per l’intera nostra comunità. E in questo abbraccio di affetto e partecipazione non dimentichiamo i tanti che, pur sparsi nel mondo, custodiscono le radici profonde in questi luoghi benedetti dal Vescovo santo…-

Il giorno di Sant’Ubaldo quest’anno coincide con quello dell’ascensione, che è una delle date più importanti del calendario di Pasqua. Sant’Ubaldo viveva come se fosse sempre rivolto al cielo, e allo stesso tempo legato alle sue responsabilità terrene. Ha ricondotto alla pace ciò che parlava di violenza…

La sua compassione, il suo coraggio, la mitezza e la bontà che di lui conosciamo sono luminosi riflessi della misericordia di Dio. Ma chi dice oggi le parole di Ubaldo in questa sua terra? chi prosegue la sua paterna cura in questa Chiesa che ha tanto amato?

Chi lotta come lui ogni giorno perché tra noi il bene vinca sul male, e i nemici siano riconciliati? Chi se non noi, suoi figli. Noi eredi indegni della sua santità. E chi se non proprio lui, nostro santo pastore, può insegnarcene la via?”.

Francesco Caparrucci