Don Fausto in Basilica

Don Stefano Bocciolesi: “E’ un uomo con il senso della Chiesa, che significa anche senso della fede dei semplici e attento a promuoverla, difenderla e proteggerla come dovrebbe fare ogni buon pastore che non scappa di fronte al lupo ma lo affronta per il bene dei fedeli affidati alle sue cure pastorali

GUBBIO – Sono tante le cose per cui rendere grazie al Signore nel giorno dell’80esimo compleanno di Monsignor Fausto Panfili (domani 23 febbraio 2021). Io, come suo ex collaboratore e convivente, siamo stati chiamati per ben 7 anni a reggere e animare la Basilica di Sant’Ubaldo, posso solamente riportare la mia esperienza.

Cosa mi ha insegnato Don Fausto durante questi anni di vita comune e impegno in Diocesi? Praticamente tutto. Sarebbe lunghissimo l’elenco delle cose che mi ha donato come un patrimonio da conservare e gelosamente custodire. 

Diciamo così: Don Fausto mi ha guidato, prendendomi per mano come un Padre, verso il senso più profondo e vero del sacerdozio ministeriale. E’ con lui che ho capito chi è il Prete e la bellezza di essere prete al servizio della Chiesa.

Devo molto a Don Fausto ma fra tutte le cose che mi ha donato, e sono molte, di una gli sono particolarmente grato: Don Fausto, pur con tutti i suoi limiti è e resta un vir ecclesiasticus inteso nella sua accezione originaria, cioè un uomo

Don Fausto e don Stefano in Basilica

di Chiesa, nella Chiesa o, in maniera forse più precisa, un uomo della Chiesa.

Un Uomo, cioè, che non si serve della Chiesa ma serve la Chiesa, un uomo che non ha mai ricercato la sua volontà e notorietà o fama con qualche propria “stravaganza” e “originalità” perché sa benissimo che la Chiesa non è cosa sua e non si inventa.

E’ un uomo della Tradizione che ama e conosce il passato della Chiesa, medita la sua storia ma non si ferma ad essa perché sa che lo Spirito è sempre presente e continua anche oggi a soffiare. E’ un uomo libero di quella libertà di chi vive da Figlio di Dio. Una libertà che sa “dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” senza confondere i diversi piani e livelli di autorità.

Parla e prende decisioni ascoltando tutti ma senza lasciarsi condizionare da alcuno. Ha il coraggio di prendere delle decisioni scomode e impopolari per il bene della Chiesa, non è un populista a caccia di consensi ma un ricercatore coraggioso della Verità.

E’ rispettoso dei ruoli e sa stare al posto suo e soprattutto è rispettoso realmente del Vescovo non perché è un suo superiore ma perché è il Vescovo, il successore degli Apostoli. E’ l’uomo dell’obbedienza, ma quella vera, che pone i suoi fondamenti nella tradizione biblica ed ecclesiale. Un obbedienza scelta, libera, consapevole e responsabile, che non è sottomissione od opportunismo clericale.

Don Fausto Panfili

E’ l’uomo della penultima parola e mai dell’ultima e, anche se le cose vanno secondo altre direzioni rispetto a quelle proposte da lui, non minaccia dimissioni ma rimane fedelmente e umilmente al suo posto, a servizio del Vescovo, per il bene della Chiesa.

In altri termini è un uomo con il senso della Chiesa, che significa anche senso della fede dei semplici e attento a promuoverla, difenderla e proteggerla come dovrebbe fare ogni buon pastore che non scappa di fronte al lupo ma lo affronta per il bene dei fedeli affidati alle sue cure pastorali.

Ultima cosa, proprio perché è così saldamente ancorato alla fede della Chiesa, sicuro della propria identità, Don Fausto sa ascoltare e dialogare con tutti senza che le proprie convinzioni siano un ostacolo al dialogo e senza che diventino un ideologia.

Proprio per questo sa promuovere l’altro, chiunque egli sia, riconoscendo i suoi talenti e aiutandolo concretamente a svilupparli e a farli crescere. Tutto questo è don Fausto e non è poco. 

Don Stefano BocciolesiFotografie Cronaca Eugubina