L’Amministratore delegato del Park Hotel Ai Cappuccini spiega il difficile momento del turismo e l’importanza della Guida di Repubblica dedicata a Gubbio.
I Cappuccini fin dagli anni ‘90 e anche prima sono stati sempre un riferimento per questa città. Nel mio modo di condurre I Cappuccini devono essere l’albergo di Gubbio e quindi è fondamentale che i suoi cittadini sentano questa struttura come propria e ne siano orgogliosi

La Guida di Repubblica dedicata a Gubbio

GUBBIO – La città di Gubbio è stata protagonista nel mese di dicembre de “Le guide di Repubblica”, la prestigiosa collana che racconta le bellezze d’Italia.

La Guida è stata in edicola dal 24 dicembre grazie alla collaborazione fra Comune di Gubbio e Gal Alta Umbria e con il supporto di tanti operatori economici che anche in questi difficili momenti hanno continuato a investire sull’attrattività del territorio.

Pensata e realizzata come un vero e proprio storytelling di Gubbio e dei territori circostanti, la guida rappresenta sicuramente un punto di partenza su cui costruire la ripresa che gli operatori del settore turistico sperano possa concretizzarsi nei prossimi mesi, anche come segnale di un graduale ritorno alla normalità.

Cronaca Eugubina ha intervistato la Dottoressa Carmela Colaiacovo che, durante la presentazione della Guida a Palazzo Pretorio, ha parlato di “uno strumento preziosissimo anche per noi operatori, capace di fornire a turisti e visitatori inedite ed eccellenti motivazioni di viaggio.

La Guida rappresenta per gli operatori anche un importante strumento per aumentare la durata dei pernottamenti”.

Dottoressa Colaiacovo, la Guida di Repubblica è indubbiamente un’operazione culturale e di marketing di grande prestigio per Gubbio. Come si è arrivati a questo risultato e qual è stato il suo ruolo?

Repubblica da diversi anni si sta dedicando ai territori e alle città italiane con un taglio un po’ diverso rispetto alle classiche guide offrendo ai turisti la possibilità non solo di visitare i luoghi ma anche di viverli con esperienze e un contatto diretto con la popolazione. Questa guida nasce grazie alla volontà del Comune di Gubbio e il GAL alta Umbria. Il mio ruolo è stato unicamente quello di mettere in contatto la nostra amministrazione con la redazione”.

Park Hotel ai Cappuccini

Negli ultimi anni si è molto parlato di “Gubbio città del turismo”.

Questo è un momento in cui è difficile parlare di turismo visto che l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo lo ha del tutto azzerato, ma in prospettiva, quando l’economia ripartirà, che cosa dovrà fare la città di Gubbio secondo lei per non perdere il treno “regionale” e “nazionale” della ripresa economica?

Il Comune di Gubbio in questi ultimi anni ha subito una grande perdita a livello di posti letto, praticamente abbiamo pochissimi hotel e dopo questo periodo di Lockdown altri alberghi saranno chiusi. Senza posti letto sarà sempre più difficile organizzare eventi con numeri elevati”.

Lei è Presidente della struttura ricettiva più qualificata della nostra città. Eppure negli anni il Park Hotel Ai Cappuccini ha saputo aprire le porte sia ad un turismo di eccellenza che ad eventi popolari come ad esempio i Vejoni dei Ceri e tanti matrimoni di comuni cittadini.

E’ stata una cosa voluta, oppure si è manifestata spontaneamente?

I Cappuccini fin dagli anni ‘90 e anche prima sono stati sempre un riferimento per questa città. Nel mio modo di condurre I Cappuccini devono essere l’albergo di Gubbio e quindi è fondamentale che i suoi cittadini sentano questa struttura come propria e ne siano orgogliosi”.

Cosa significa per lei oggi gestire il Park Hotel ai Cappuccini in un momento storico così difficile?

Questo è un momento molto difficile, i dipendenti sono in cassa integrazione e stiamo lavorando con la scelta precisa di essere un presidio territoriale. Ovviamente mi ritengo molto fortunata avendo alle spalle una proprietà forte che come è accaduto in altri momenti ci ha sostenuto”.

Francesco Caparrucci