Una giornata di emozioni intense, vissuta soltanto in momenti essenziali legati ai riti religiosi, nel pieno rispetto delle normative anti contagio.
Il Presidente Alfredo Minelli: “Non vi nascondo la mia emozione e malinconia, questo avrebbe dovuto essere il primo appuntamento dell’anno di avvicinamento alla nostra amata Festa dei Ceri. Oggi significa che tante cose sono cambiate, viviamo da un anno in un clima che ha stravolto la nostra vita con lutti e dolori. Sappiamo anche che la nostra prossima Festa dei Ceri si allontana”

Il Capodieci Andrea Tomassini con l’omaggio floreale per Sant’Antonio (foto Famiglia dei Santantoniari) 

GUBBIO – Nella giornata di domenica 17 gennaio, Gubbio ha celebrato la festa di Sant’Antonio Abate secondo un programma essenziale messo a punto dalla Famiglia dei Santantoniari nel pieno rispetto delle normative anti contagio, limitando gli appuntamenti ai soli riti religiosi.

La giornata è iniziata con la Messa delle ore 9.00 nella chiesa di San Secondo celebrata dai Canonici Regolari Lateranensi.

Sempre in mattinata c’è stata la visita alla Statua di Sant’Antonio recentemente riqualificata a Cipolleto.

Erano presenti il Capodieci Andrea Tomassini che ha deposto i fiori e il capocetta Fabio Vagnarelli.

Nel pomeriggio alle ore 15.30 si è tenuta la Benedizione degli animali alla vecchia Chiesa di Madonna del Ponte organizzata dalla Parrocchia e dal Circolo Anspi.

Don Gabriele ha parlato della figura storica di Sant’Antonio e ha benedetto gli animali: è stata una cerimonia essenziale, erano presenti soprattutto persone con cani al guinzaglio.

Alle ore 18.30San Domenico si è tenuta la Messa in onore di Sant’Antonio Abate celebrata dal Vescovo Luciano Paolucci Bedini, dal cappellano dei Ceri don Mirko Orsini e dal cappellano della Famiglia dei Santantoniari don Marco Cardoni.

La funzione religiosa è stata trasmessa in diretta social attraverso il canale Facebook della Diocesi di Gubbio.

Per l’occasione erano presenti i Capodieci della Festa dei Ceri, i Capitani, i Presidenti delle Famiglie ceraiole, i Presidenti del Maggio Eugubino e dell’Università dei Muratori, oltre al Sindaco Stirati.

Il Vescovo Luciano

Durante l’omelia il Vescovo Luciano ha detto: “Celebriamo oggi la memoria cara di Sant’Antonio Abate. Nel Vangelo appena letto, abbiamo appreso di Giovanni che prepara i discepoli ad attendere il Messia.

Significa che abbiamo bisogno di maestri e guide sapienti che ci ricordino qual è la via giusta della nostra vita…

Il significato della vita cristiana è stare con Gesù e conoscerlo. Antonio ritirandosi nel deserto a via spirituale diventa un maestro di vita, e il suo esempio ci ricorda che la vita va vissuta in maniera consapevole, in profondità e ascoltando i consigli di chi ci è padre e maestro“.

Sono state recitate la “Preghiera a Sant’Antonio Abate” scritta da Pietrangelo Farneti in occasione della visita ad Arles in Francia il 2 novembre 2002, e la “Preghiera del Ceraiolo” composta dall’avvocato Giorgio Gini a Gubbio il 14 settembre 1977.

Il Presidente Alfredo Minelli

E’ quindi intervenuto con un discorso durante il quale si è commosso, il Presidente della Famiglia dei Santantoniari, Alfredo Minelli: “E’ sicuramente una giornata stravolta ma nel rispetto delle norme perché ogni Associazione deve lanciare questo messaggio.

Quest’anno non abbiamo potuto benedire i 37 bambini nati nel 2020, però stasera leggiamo i lori nomi, e sotto la reliquia del Santo abbiamo sistemato i loro fazzolettoni. 

Non vi nascondo la mia emozione e malinconia, questo avrebbe dovuto essere il primo appuntamento dell’anno di avvicinamento alla nostra amata Festa dei Ceri. Oggi significa che tante cose sono cambiate, viviamo da un anno in un clima che ha stravolto la nostra vita con lutti e dolori. Sappiamo anche che la nostra prossima Festa dei Ceri si allontana. 

Non dobbiamo pensare a queste rinunce come a qualcosa di irrinunciabile ma essere consapevoli del nostro ruolo di solidarietà, siamo capaci di vivere certe emozioni anche in solitudine. Viviamo il nostro tempo per come possiamo e come dobbiamo, sempre fedeli ai nostri scopi e ai nostri valori“.

Stirati durante l’intervento a San Domenico

Ha chiuso gli interventi il sindaco Filippo Stirati, che ha ringraziato il Presidente Minelli per il “discorso appassionato e mirabile“. Stirati ha detto: “L’anno scorso con il Vejone dei Santantoniari chiudevamo un periodo di gioia e non immaginavamo minimamente cosa sarebbe successo dopo. 

La perdita progressiva delle relazioni sociali sia in famiglia che nella vita di tutti i giorni e le difficoltà economiche per i lavoratori. Dobbiamo affrontare i prossimi mesi con grande spirito di solidarietà, mai come in questo momento mi sento vicino a tutti gli eugubini.

Non dobbiamo abbandonare le nostre speranze, ma guardare avanti con la giusta consapevolezza, vicini e coesi come una grande famiglia“.

E’ stato cantato dalla soprano “Vincerò” come inno di speranza sul Coronavirus. Nel tardo pomeriggio, attorno alle ore 18, come tradizione era stato acceso e subito spento anche il fuoco simbolico nella Piazzetta di Sant’Antonio.

Francesco CaparrucciFotografia di copertina Cronaca Eugubina