L’architetto Paolo Capacciola: “È un progetto ‘zero’ perché nasce alla fine del 2019, da un’idea molto più importante, e ha come obiettivo Gubbio e creare un centro di coworking con una ventina di professionisti all’interno

Cronaca Eugubina n. 210

GUBBIO – Un gruppo di giovani eugubini si è unito per portare avanti un progetto importante, sono il team di Perugina 46, sette giovani con competenze lavorative differenti che cooperano insieme nello stesso spazio fisico.

Perugina 46 è composto da 3 architetti, 1 geometra, 1 fotografa e 2 broker assicurativi e da la possibilità a chi è interessato di condividere delle postazioni e un modo diverso di lavorare.

Coworking e spacesharing

Un modo di lavorare che si fonda su due concetti principali: il coworking e lo spacesharing.

Il coworking è una nuova esperienza professionale e lavorativa che ha molto successo in Europa e in Italia ma che è poco conosciuta a Gubbio, i ragazzi di Perugina 46 hanno allestito questo spazio e creato un gruppo professionale che possa cooperare e condividerne le potenzialità, le spese e la clientela.

Paolo Capacciola, architetto e uno dei 7 giovani del team, ci spiega meglio l’idea di questo progetto: “Questa realtà di coworking nasce a Gubbio nel settembre 2020, in piena emergenza covid, in questa forma è una nuova esperienza per Gubbio. 

Siamo 7 professionisti che lavoravano in modo autonomo in 5 campi differenti, abbiamo preso in gestione questo spazio in via Perugina e condividiamo gli spazi, all’interno di questo grande contenitore ognuno ha la propria autonomia dove poter svolgere il proprio lavoro.

Condividiamo i servizi e alcuni locali comuni, ma diamo anche la possibilità a chi vuole di poterne usufruire, quindi oltre al concetto di coworking noi offriamo un’altra esperienza professionale che è lo spacesharing, cioè la condivisione con chiunque del nostro spazio e dei nostri servizi: la sala riunioni dotata di tecnologie per videoconferenze, per smartworking , un servizio stampa, una caffetteria, un bagno e parcheggi privati”.

La sede di “Perugina 46” a Gubbio 

La rete di contatti

Paolo Capacciola: “Oltre alla nostra esperienza professionale insieme, creiamo una rete di contatti che possiamo definire disomogenea perché, non facendo tutti lo stesso lavoro, i clienti che possiamo raggiungere sono molteplici, quindi il contenitore di professionalità permette anche ai singoli professionisti di entrare in contatto con una clientela che altrimenti non conoscerebbe.

Nonostante tutti i problemi che il covid ci ha creato, siamo attivi al 100% dai primi di ottobre. È un progetto ‘zero’ perché nasce alla fine del 2019, da un’idea molto più importante, e ha come obiettivo Gubbio e creare un centro di coworking con una ventina di professionisti all’interno. Il covid ha un po’ fermato questo processo e siamo rimasti un numero più ristretto.

Abbiamo però l’intenzione di  dare alla città un luogo di incontro, di accoglienza, dove gli spazi possono essere affittati a chiunque lo voglia, come agli studenti, e ai professionisti di passaggio che hanno bisogno di un posto dove lavorare”.

Cronaca Eugubina n.210: https://www.yumpu.com/xx/document/read/65127075/cronaca-eugubina-n210

Viviana BarbiFotografie di repertorio Eleonora Ferranti