Dal punto di vista economico è scontato il diminuito fatturato, ma con questa nuova imposizione di chiusura anticipata anche la riduzione del personale ha fatto seguito oppure la mancata attivazione di contratti di lavoro stabili

GUBBIO – A fronte del nuovo Dpcm del 13 ottobre, le attività quali pub, bar e ristoranti dovranno adeguarsi al rispetto delle nuove norme che prevedono la chiusura anticipata alle ore 24 con servizio al tavolo e divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze di cibi e bevande dopo le ore 21.

Il decreto conferma l’obbligo dell’uso di mascherine sia al chiuso che all’aperto ed il rispetto del distanziamento sociale di almeno 1 metro. 

A tal proposito abbiamo intervistato il titolare di un’attività di Gubbio per capire come gli esercizi pubblici si stanno riorganizzando dopo il nuovo Dpcm e comprendere i possibili risvolti economici ed occupazionali.

Quali misure dovrete rispettare in questo primo weekend dopo l’uscita del nuovo Dpcm?

Mentre alcune norme come quella del rispetto del distanziamento sociale, l’obbligo della mascherina e la contingentazione degli ingressi erano già attive, con il nuovo Dpcm avremo una chiusura anticipata del locale alle ore 24 e dalle ore 21 sarà vietata la somministrazione di cibi o bevande all’esterno dell’attività, quindi sarà consentito solo il servizio al tavolo.

Personalmente non credo che la chiusura anticipata sia l’elemento protettivo più rilevante contro la diffusione del virus, la cosa che potrebbe fungere da deterrente contro le violazioni delle disposizioni è l’aumento dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

Come titolare di attività posso garantire il rispetto delle norme all’interno del mio locale, ma ciò che accade al di fuori di esso non può essere sotto il mio diretto controllo, per questo credo sia più importante aumentare i controlli piuttosto che limitare il nostro orario di apertura al pubblico.

Bisogna comprendere la reale fattibilità delle norme, è difficoltoso pensare che dopo un certo orario devo ‘cacciare’ i miei clienti dal locale, sarebbe più opportuno vietare l’accesso al locale dopo le ore 24, ma dare a coloro che stavano consumando all’interno il tempo di ultimare ciò che avevano ordinato“.

Cosa potrebbero comportare per voi queste nuove disposizioni sul piano economico ed occupazionale?

Malgrado alcuni posticipi, la tassazione non ha subito modifiche e continua a pesare sui bilanci delle attività. Credo che le Istituzioni debbano attivare una serie di azioni volte a sostenere le attività come le mie che sono sottoposte a maggiori restrizioni.

Anche a livello personale ed emotivo questa situazione di incertezza e precarietà causa non poco scoraggiamento e ogni possibile progetto viene rimandato data la mancanza di sicurezze per il prossimo futuro, come il periodo natalizio.

L’idea di allestire all’esterno, come è accaduto per il periodo estivo, è abbastanza difficoltosa perché presupporrebbe un investimento impegnativo in un periodo dove si vive alla giornata.

Dal punto di vista economico è scontato il diminuito fatturato, ma con questa nuova imposizione di chiusura anticipata anche la riduzione del personale ha fatto seguito oppure la mancata attivazione di contratti di lavoro stabili“.

Qual è a suo avviso la prospettiva per il futuro?

Ad oggi è difficile fare previsioni, c’è molta confusione e incertezza, tutti gli investimenti promozionali e pubblicitari sono rimandati nell’ottica del vivere alla giornata con il dubbio che alcuni eventi come quelli natalizi possano essere annullati. Il nostro lavoro è fatto di progettualità, idee e collaborazioni che in questo momento non possono avvenire“.

Eliana BucchiFotografie di repertorio Cronaca Eugubina