Uno dei momenti più importanti degli interventi che hanno anticipato l’inaugurazione dell’edicola sacra, è stato l’intervento del vaticanista di fama nazionale professor Piero Schiavazzi, la cui mamma ancora in vita è nata a Carbonesca, che ha parlato delle relazioni tra Papa Francesco e Sant’Ubaldo

GUBBIO – Domenica pomeriggio 13 settembre si è tenuta a Carbonesca l’inaugurazione dell’edicola sacra in onore di Sant’Ubaldo, con grande partecipazione di cittadini, di autorità civili e militari, con le massime cariche ceraiole presenti.

E’ stato il vicario del Vescovo, don Fausto Panfili, a benedire la statua e tagliare il nastro tricolore insieme a Raoul Dragoni in rappresentanza della Pro Loco di Carbonesca.

Uno dei momenti più importanti degli interventi che hanno anticipato l’inaugurazione, è stato l’intervento del vaticanista di fama nazionale professor Piero Schiavazzi, la cui mamma ancora in vita è nata a Carbonesca.

E’ stato il Presidente Simone Paciotti a presentarlo, e a spiegare la natura del suo intervento basato sulle relazioni tra Papa Francesco e Sant’Ubaldo. Questo, a sommi capi, l’intervento del professor Piero Schiavazzi, scusandoci anticipatamente con i nostri lettori qualora emergessero delle inesattezze.

Don Fausto Panfili e Raoul Dragoni durante il taglio del nastro

Il professor Schiavazzi ha detto: “Nel settembre del 2013 Papa Francesco rilasciò un’intervista durante la quale disse che il Papa non poteva non essere autoritario ma nella dolcezza. Anche Sant’Ubaldo era molto sobrio, ad esempio non amava i paramenti, il suo è stato un governo della città con dolcezza.

Come Bergoglio, anche Sant’Ubaldo fece geopolitica perché si confrontò con l’Imperatore Federico Barbarossa, ma Sant’Ubaldo è famoso soprattutto per un altro assedio che dovette fronteggiare, quello delle 11 città, che è molto simile all’attacco che Bergoglio subisce oggi dai curiali, cioè da dentro la Chiesa.

Nel luglio del 2013 Papa Francesco è in Brasile, e parla di come vede la Chiesa: come una luce in movimento. Ebbene qui a Gubbio ci sono tre luci in movimento (con riferimento ai Ceri ndr.).

Il Papa parlò anche di Chiesa come Ospedale da campo, qui la similitudine è con la barella dei Ceri. Disse anche che la Chiesa non è una ong, ma è eretta come i Ceri, per forza di cose verticale e non tocca terra e nei passaggi difficili della sua storia ha bisogno di persone che la portino avanti, come i bracceri.

Papa Francesco nel 2013 è eletto l’uomo dell’anno dalla stampa mondiale, il suo pontificato inizia in discesa, come la prima parte della Festa dei Ceri che è tutta in discesa, anche se i ceraioli dicono che la parte in discesa è quella più insidiosa perché puoi cadere. Oggi però la vita di Papa Francesco è in salita come la seconda parte della Corsa dei Ceri“.

Il professor Schiavazzi ha concluso il proprio intervento con una battuta, dicendo che se si invita a Gubbio Papa Francesco utilizzando questi argomenti, il Papa non potrà non venire. Tanti applausi per un intervento molto apprezzato da tutti i presenti.

Francesco Caparrucci Fotografie Cronaca Eugubina