Ordinato sacerdote il 26/6/1960 da Mons. Beniamino Ubaldi, dopo un periodo trascorso come parroco di Scritto e Biscina, gli fu affidata la parrocchia di San Marco eretta dal vescovo Mons. Cesare Pagani con decreto del 15 agosto 1973. I funerali saranno celebrati mercoledì 12 agosto alle ore 17 a San Marco

Don Menotti Stafficci con i parrocchiani

GUBBIO – E’ profonda in queste ore la commozione degli abitanti di San Marco per la scomparsa di don Menotti Staffici, storico parroco della frazione per 47 anni.

Domenica 13 ottobre 2019, la parrocchia di San Marco visse una giornata particolare: Don Menotti Stafficci concelebrò la Santa Messa insieme a Don Angelo Fanucci e a padre Luigi Marioli per salutare, dopo appunto 47 anni di attività, i suoi amati parrocchiani che numerosissimi gremivano la Chiesa.

Don Menotti lasciò la parrocchia per il meritato riposo. Ordinato sacerdote il 26/6/1960 da Mons. Beniamino Ubaldi, dopo un periodo trascorso come parroco di Scritto e Biscina, gli fu affidata la parrocchia di San Marco eretta dal vescovo Mons. Cesare Pagani con decreto del 15 agosto 1973.

La lettera

Con una lettera inviata all’epoca a Cronaca Eugubina, gli abitanti di San Marco ringraziarono don Menotti Stafficci con queste parole:

Don Menotti, fece il suo ingresso ufficiale il 30 settembre dello stesso anno. La situazione trovata dal nuovo primo parroco non era tra le più felici; tutto il complesso di proprietà comunale presentava la chiesa con segni di evidente incuria e la casa quasi cadente. L’unico locale disponibile per iniziare un minimo di attività pastorale era la piccola sacrestia, tanto che il parroco fu costretto a trovare degli ambienti in affitto.

Il nuovo parroco ha dovuto affrontare tra le tante difficoltà anche i guasti causati dagli eventi sismici del 1984, che arrecarono notevoli danni alle strutture della chiesa, dichiarata inagibile.

Don Menotti non si è mai arreso di fronte alle tante difficoltà, e con la collaborazione degli affezionati parrocchiani e degli Enti preposti, oltre al recupero del monumentale tempio, ha dato vita al centro di San Felicissimo per le attività sociali e ludico-sportive e ha restituito la dovuta dignità e funzionalità alla vecchia canonica, utilizzata per vari decenni dal Comune come scuola, ma che ultimamente versava in condizioni fatiscenti. Il restauro complessivo della chiesa ha fatto includere questo tempio tra i più belli dell’epoca barocca nella nostra città.

Don Menotti Staffici

Caro Don Menotti con la celebrazione di domenica i Sammarcaioli ti hanno voluto salutare ed esternare i sensi della loro gratitudine e del loro affetto.

Hai operato per oltre quarantasette anni tra di loro, nella qualità di parroco, con la tua personalità e la tua energia, diffondendo la Parola di Dio, ma anche attraverso un impegno sociale per nulla affatto trascurabile, per di più nel silenzio che il Vangelo impone a chi ben opera a favore del prossimo.

Il tempo, però, tiranno, inclemente, al quale nessun essere umano può sfuggire, ha battuto i suoi rintocchi sull’orologio della storia ed è giunto il momento del commiato dopo 47 anni di vita insieme. La nostra Parrocchia vuole ringraziarti attraverso tutte le sue componenti:

I nostri ammalati ti ringraziano per i tanti momenti di preghiera a loro dedicati.

Le nostre famiglie ti ringraziano: hai cercato di trasmettere loro la quotidianità di un Vangelo vissuto veramente fatto di azioni concrete e non di sole parole; sempre sorridente, affabile e disponibile con tutti, hai elargito senza reticenza e con generosità attenzioni per tutti, parole di conforto, gesti di vero e sentito amore per i più bisognosi.

I nostri giovani ti ringraziano: hai condiviso con loro tanti momenti felici e tristi, stando loro vicino a modo tuo, senza mai essere invadente.

La nostra chiesa ti ringrazia: ti sei impegnato per rendere sempre più dignitosa la casa di Dio con restauri straordinari e appropriati per riportarla al suo antico originario splendore, ma soprattutto hai permesso così che i riti come il Battesimo e le altre liturgie acquisissero una solennità ed una dignità diverse.

Ti ricorderemo per la tua intelligenza umana e spirituale che ti ha permesso di affrontare con coraggio e dedizione il tuo incarico sacerdotale in una comunità di sicuro ricca ma complessa. È proprio la tua intelligenza umana e spirituale che ti ha consentito di ottenere il rispetto e l’affetto delle persone, che ti ha dato la forza di prestare orecchio alle lodi di critici sinceri e di affrontare ed accettare giudizi meno positivi.

È proprio la tua intelligenza umana e spirituale che ci ha aiutato a far emergere in ognuno di noi gli aspetti positivi e a curare quelli negativi. Per questo ti diciamo grazie.

Noi tutti ti affidiamo a “Gesù Buon Pastore” perché il tuo meritato riposo sia anche occasione di rivederci spesso, perché ci mancherà la tua energia, il tuo vigore spirituale, il tuo ottimismo. Ci mancheranno persino le tue lunghe omelie domenicali.

Battute a parte, ti diciamo grazie per tutto quanto hai dato alla nostra comunità e che, siamo sicuri, apprezzeremo ancora di più da ora in avanti, ricordando sempre di essere una famiglia di famiglie.

I parrocchiani