I Finanzieri, per evitare che i destinatari scoprissero che la “merce” era stata intercettata e sequestrata, hanno adottato diversi stratagemmi, tra cui la sostituzione della marijuana con erba del tutto innocua e la simulazione di problemi tecnici relativi alla spedizione

PERUGIA – L’attività delle Forze di Polizia a contrasto del traffico di stupefacenti assume una sempre maggiore rilevanza all’interno del contesto umbro.

È quanto emerge dalla relazione annuale recentemente pubblicata, relativa al 2019, dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, articolazione specializzata del Ministero dell’Interno.

A fronte di un numero di interventi sostanzialmente invariato, sono state sequestrate quantità di droga più che doppie rispetto all’anno precedente. In particolare, è stata sequestrata marijuana, la droga “leggera” più diffusa, in quantitativi otto volte superiori rispetto al 2018, per un incremento di circa il 750%.

È in questo quadro di maggiore qualità degli interventi che si inserisce l’operato del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, responsabile del coordinamento dell’attività delle Fiamme Gialle sul territorio della Provincia.

Merita particolare attenzione il servizio svolto dal Gruppo Operativo Antidroga, coordinato dalla locale Procura della Repubblica, che ha da poco concluso l’operazione denominata China Express, arrestando un cittadino cinese che, in combutta con altri connazionali sparsi sul territorio nazionale ed estero, faceva parte integrante di un’associazione a delinquere con base a Perugia.

Le indagini appena portate a termine, durate diversi mesi, sono state effettuate con l’ausilio delle più avanzate tecniche investigative: intercettazioni telefoniche, ambientali, riprese audiovisive e persino il “captatore informatico” (cosiddetto trojan), in grado di “infettare” i dispositivi elettronici degli indagati.

L’attività si è svolta con il supporto del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, grazie al quale è stato possibile effettuare ricerche all’interno del “deep web” (normalmente inaccessibile per l’utente medio) ed esaminare varie transazioni effettuate tramite criptovalute (la più famosa delle quali è il bitcoin).

Sono stati individuati e sequestrati, nel tempo, più di venti pacchi contenenti marijuana che, spediti dalla Spagna, dovevano transitare in Umbria per poi arrivare nel Regno Unito. Per mascherare il commercio illegale, i trafficanti si avvalevano di diverse attività commerciali intestate a meri prestanome, tra cui una ditta di trasporti con un’unità operativa nel centro storico di Perugia.

I Finanzieri, per evitare che i destinatari scoprissero che la “merce” era stata intercettata e sequestrata, hanno adottato diversi stratagemmi, tra cui la sostituzione della marijuana con erba del tutto innocua e la simulazione di problemi tecnici relativi alla spedizione.

Gli esami sulla “purezza” della droga hanno permesso di stimare un valore di mercato di 2 milioni di euro. Gli accertamenti patrimoniali svolti dai militari hanno inoltre portato al sequestro di un’automobile, appena acquistata da uno degli associati con i proventi del traffico.

L’operazione, oltre a evidenziare l’importanza che il Corpo della Guardia di Finanza pone sull’aggiornamento tecnologico del personale, testimonia il ruolo delle Fiamme Gialle nella lotta al traffico di stupefacenti, fenomeno che sempre più evidenzia profili di complessità e internazionalità.

Guardia di FinanzaComando Provinciale di Perugia