Ha realizzato vestiti per gran parte delle signore eugubine degli anni ’50 e ’60 per occasioni particolari come balli e vejoni, che all’epoca segnavano l’ingresso delle nobil donne in società

GUBBIO – La signora Emma Vispi ha compiuto 100 anni, e li festeggerà domenica 26 luglio al Crocifisso assieme alla propria famiglia, circondata dall’affetto delle figlie Vilma e Rita e dei nipoti.

La sua è una storia di vita fatta di lavoro e di ricordi legati al lavoro. La signora Emma è nata cento anni fa a San Benedetto, dove un tempo c’erano le fonti per lavare i panni, e a 12 anni ha iniziato subito a lavorare. Tutta la vita è stata sarta, fino a pochi anni fa ancora cuciva vestiti, “ma l’età mi ha tolto la vista e adesso non posso lavorare più“, spiega la signora a Cronaca Eugubina.

Siamo andati ad intervistarla, accompagnati da un amico di famiglia Gianni Casoli, in un afoso pomeriggio di luglio, con la signora che ci ha accolti molto cordialmente e ha subito familiarizzato con noi, raccontandoci tutta la sua vita con precisione e lucidità.

Emma Vispi è stata una delle migliori sarte di Gubbio, per 70 anni ha esercitato questa professione nobilissima realizzando vestiti per gran parte delle signore eugubine del tempo, e per occasioni particolari come balli e vejoni degli anni ’50 e ’60, che all’epoca segnavano l’ingresso delle nobil donne in società.

Ero felice quando lavoravo.ci racconta la signora Emma VispiQuando le mie figlie erano bambine e tornavano da scuola, gli insegnavo a fare i segni sulla stoffa dove dovevano essere fatte le righette“.

La signora Emma con le figlie Vilma e Rita

Ci ha imparato a fare tutto.continuano le figlie Vilma e Rita Ma non ha voluto cucirci gli abiti da sposa quando ci siamo sposate perché la mamma ha sempre detto che cucire un vestito in casa portava disgrazia. Così siamo andate ad acquistarlo a Roma“.

I ricordi legati al mio lavoro da sarta sono tanti. dice la signora Emma VispiMi ricordo, ad esempio, di aver realizzato un vestito per una signora molto importante della Gubbio degli anni ’60. Questa signora doveva indossare l’abito al Vejone dell’800 che si sarebbe tenuto al Teatro comunale. Lavorai una stoffa di organza fina fina e tesa con la plissettatura“.

Emma Vispi si assenta un attimo e ritorna con due fotografie, una del 1959 che ritrae una giovane signora con in dosso un magnifico abito bianco, l’altra del 1962 con una signora del tempo con in dosso un abito molto elegante. Forse le foto si riferiscono al Vejone dell’800 al Teatro comunale, ma questo la signora Emma non se lo ricorda, è passato più di mezzo secolo.

Ero proprio appassionata del mio lavoro.dice la signora Emma in conclusione dell’intervistaOra mi manca molto il rapporto con il cliente. Quando venivano le clienti qui al Crocifisso, si andava a prendere un caffè o un gelato al bar, si parlava, si stava insieme e intanto io lavoravo. Alle persone ci si affeziona“.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina