Da oltre 50 anni la Famiglia Piergentili porta avanti le ricette e i piatti della tradizione eugubina, con il friccò all’eugubina, la coratella d’agnello, il salmì di faraona o il baccalà all’eugubina e tante altre ricette del territorio

GUBBIO (F.C.) – La storia della famiglia Piergentili nel settore gastronomico è un pezzo di storia della città di Gubbio. Dai nonni Benito e Nunziatina, ai figli Enrico e Sabrina, ai nipoti e al genero Andrea, tre generazioni che hanno saputo portare avanti le ricette e i piatti tipici della cucina tradizionale locale.

Come il friccò all’eugubina, per il quale la Gastronomia Eugubina ha ottenuto una citazione di merito da un web-magazine di fama nazionale. Ce ne ha parlato Sabrina Piergentili in uno dei rari momenti di pausa del lavoro.

A Cronaca Eugubina la signora Sabrina ha spiegato: “È stata una soddisfazione e una sorpresa inaspettata, noi non ne eravamo a conoscenza e lo abbiamo scoperto tramite le piattaforme social all’interno delle quali è stato condiviso l’articolo del web-magazine intitolato “Vacanze in Italia: i piatti regionali più desiderati”, secondo una nota piattaforma di prenotazione e recensioni del mondo della ristorazione.

All’interno di questa piattaforma abbiamo una media molto alta di voti e gradimento, con ottime recensioni e per questo motivo siamo stati inseriti all’interno dell’articolo. Per noi è stata una sorpresa molto gradita della quale siamo contenti”. 

Sabrina, Andrea, Enrico

Secondo lei, Sabrina, come è rappresentata l’Umbria dal punto di vista culinario?

In Umbria si mangia bene ovunque, dove vai mangi bene. Secondo me siamo rappresentati da ogni città perché ognuna ha le sue tipicità che la caratterizzano e questo ci rende ben rappresentati in tutta Italia. Anche se la nostra cucina umbra è fatta di tradizioni povere sappiamo farle emergere nella maniera giusta“.

A proposito del “friccò all’eugubina”, da quanti anni lo cucinate?  Ci può dare alcuni suggerimenti sulla preparazione?

Abbiamo aperto nel 1987, dietro la passione che aveva la mamma per la cucina, e da li siamo stati sempre dietro alla tradizione, proponendo ad esempio il friccò e a volte rinnovandola, ma con attenzione ai prodotti di qualità. La materia prima viene sempre ricercata con accuratezza e cerchiamo di dare un prodotto locale.

Il friccò è una ricetta che a livello nazionale è molto importante e riconosciuta, una ricetta che sembra semplice, ma allo stesso tempo va saputa fare. Viene tutto con l’esperienza e più lo fai più viene bene.

Posso dire che il procedimento consiste nel saltare la carne in padella con olio, aglio e rosmarino, poi un po’ di vino bianco e dopo una cottura veloce si aggiunge il pomodoro e il piatto è fatto. Oltre a questa ricetta proponiamo molte altre tipicità della tradizione come la coratella d’agnello, il salmì di faraona o il baccalà all’eugubina e tante altre ricette del territorio“.

Quanto è importante mantenere vive le tradizioni anche dal punto di vista culinario?

Per me è essenziale mantenere vive le tradizioni in questo mondo dove a livello ristorativo siamo tutti uniformati, mantenere le tradizioni e farle riscoprire ai giovani di oggi è di vitale importanze.

Come gastronomia cerchiamo di fare tutto come se lo facessimo all’interno delle nostre case perché con esperienza e passione ogni piatto sarà simile, ma diverso dall’altro. Non è una macchina che produce oppure che tutto viene pesato e calibrato, non funziona così.

Per la preparazione del bancone alla mattina ogni giorno è diverso in base a quello che troviamo di materie prime, riscoprire la stagionalità dei prodotti secondo me è molto importante perché la società è abituata al tutto e subito. Una delle nostre battaglie più grosse è proprio quella legata alla stagionalità dei prodotti e alla loro qualità“.

Eliana BucchiFotografia di copertina di repertorio di Simone Grilli