Suor Daniela: “Pier Paolo possedeva tre luci: il suo sguardo profondissimo, il silenzio che non era mai buio ma luce, il sorriso, quando lo donava cambiavano le giornate proprio come oggi. Queste tre luci sono l’inizio del suo viaggio incontro a Dio, che ha sempre cercato

GUBBIO – “Questo commiato è un abbraccio collettivo“, sono le parole con le quali Luigi Filippini ha ringraziato tutti i presenti per la grande e sincera partecipazione al rito funebre laico che si è tenuto nella mattinata di oggi (sabato 30 maggio), al Parco della Vittorina, per la morte del figlio Pier Paolo durante un’escursione sul monte Tremol in provincia di Pordenone.

Una notizia che appena giunta a Gubbio alcuni giorni fa, ha suscitato il cordoglio unanime dell’intera città e delle Istituzioni locali con il Sindaco Stirati in testa, che ha parlato di “ferita difficile da accettare“.

C’era davvero molta gente stamane al Parco della Vittorina per l’estremo saluto a Pier Paolo Filippini (nel rispetto delle normative e tutti muniti di mascherina). Gli amici d’infanzia e di una vita hanno portato il feretro di Pier Paolo fin davanti alla Chiesetta della Vittorina, con i bambini delle scuole elementari dove insegna la madre Maria Clara presenti con palloncini bianchi e disegni colorati.

Tanti anche i musicisti eugubini, tra i quali abbiamo riconosciuto Migliarini, Pugno, Ceccarelli, Giuliano Bei, che hanno accompagnato il rito funebre e i vari interventi con note di blues. “Proviamo a dare misura con le parole a ciò che è smisurato.è stato detto all’inizio della cerimoniaPier Paolo è vissuto in tanti luoghi e ha avuto tante amicizie“.

E’ quindi intervenuto il padre Luigi Filippini: “Questa tragedia mi ha riportato indietro negli anni al 1962, quando è morta mia sorella. Sia la morte di mia sorella, sia quella di Pier Paolo sono state due cadute. Questa devastazione mi ha tolto le lacrime per due morti ingiuste. Un padre non dovrebbe mai seppellire i propri figli.

Pier Paolo era un esploratore della vita, spesso testardo, il nostro rapporto è stato anche conflittuale, non so se sono stato un padre adeguato o inadeguato, probabilmente avevamo lo stesso carattere e ci volevamo bene, lui creava sempre empatia con le persone che attraversavano la sua vita. 

Un momento del rito funebre laico alla Vittorina

Con il suo ricordo e il suo esempio forse riuscirò ad essere una persona migliore. Pier Paolo continuerà ad essere con noi perché la morte non è la fine di tutto. Come diceva Pessoa, morire è continuare a vivere e non vedersi“.

Ha quindi parlato la zia di Pier Paolo, molto commossa, ed è stato letto dal fratello Sebastiano un breve brano del Vangelo di San Tommaso. Poi una signora, con al fianco Maria Clara, ha letto le parole molto belle scritte dalla mamma, che così possiamo riassumere: “Figlio ferito, figlio arrabbiato, figlio lontano, figlio in salita, figlio che ama, figlio impaziente, figlio che cerca, figlio mai in pace, figlio in cammino, figlio perduto. La mamma“.

Sotto il feretro c’era il tamburo del 15 maggio, tanti gli amici tamburini e i ceraioli presenti alla Vittorina. Suor Daniela ha spiegato che la univa a Pier Paolo la lettura del Vangelo secondo Matteo e la figura di San Francesco.

Suor Daniela ha detto: “Pier Paolo era pronto, andava incontro agli amici e alla vita. Possedeva tre luci: il suo sguardo profondissimo, il silenzio che non era mai buio ma luce, il sorriso, quando lo donava cambiavano le giornate proprio come oggi. Queste tre luci sono l’inizio del suo viaggio incontro a Dio, che ha sempre cercato“.

Poi i ragazzini delle scuole elementari si sono avvicinati al feretro con Maria Clara a guidarli, hanno liberato in cielo i palloncini e donato alla mamma di Pier Paolo rose bianche. E’ stato il momento culminante del rito funebre laico, sottolineato da un grande e prolungato applauso di tutti i cittadini presenti.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina