Il Capodieci: “Vorrei ringraziare la mia famiglia ed anche la muta alla quale appartengo, la muta di San Martino in Colle – Spara, li ringrazio tutti sentitamente

Andrea Tomassini abbraccia il padre

GUBBIO – Nel pomeriggio di domenica 12 gennaio, presso la Taverna di via Fabiani, si è tenuta l’elezione del Capodieci del Cero di Sant’Antonio per l’anno 2020.

I Santantoniari hanno votato nella taverna già dalle ore 9 e l’elezione si è protratta fino al pomeriggio alle 16.

Dopo lo spoglio, iniziato con il ricordo del defunto ceraiolo Santantoniaro Mauro de Baldone (“uomo Capodieci che ha vissuto vicino a noi tutta la sua vita e che ha rappresentato in pieno i nostri valori, i nostri scopi, il piacere della condivisione, l’amore per la nostra terra”) è stato eletto Primo Capodieci Andrea Tomassini (detto dei Muli) della manicchia di San Martino in Colle – Spara con 423 voti.

Al termine della Messa per Sant’Antonio Abate

Poi Paolo Fioriti (detto Ciri) della manicchia di Madonna del Ponte con 210 voti e Andrea Allegrucci (detto Roscio) della manicchia di Mengara con 125 voti, con circa 20 schede tra bianche e nulle, per un totale di 778 elettori.

Al termine dell’elezione il neoeletto Capodieci ha festeggiato con un commovente abbraccio con il padre.

Lo abbiamo contattato telefonicamente per farci narrare in prima voce le sensazioni, il percorso ceraiolo e la preparazione verso il 15 maggio. “L’emozione è grandissima.dice Andrea TomassiniPerché mi è stato affidato un grande compito e una grande responsabilità. Provengo da una famiglia di grande tradizione Santantoniara, come mio nonno e mio padre e la famiglia dei “Muli”.

Con loro abbiamo vissuto insieme questa elezione con grande emozione. Vorrei ringraziare la mia famiglia ed anche la muta alla quale appartengo, la muta di San Martino in Colle – Spara, li ringrazio tutti sentitamente”.

Il Capodieci Andrea Tomassini

Successivamente Andrea ci racconta il suo percorso ceraiolo. “Nasco nella muta di San Martino in Colle – Spara, come tutti ho iniziato dal Cero Piccolo portandolo nei tratti dei “Meli” del Buchetto e del Monte, e poi di seguito il Mezzano e Grande come Ceppo avanti e “barelone” in tratti come il Corso e San Martino”.

Alla domanda su come vivrà i giorni che separano l’elezione dal giorno della Festa del 15 maggio il neoeletto Capodieci di Sant’Antonio dice: “Li vivremo insieme con tutti i ceraioli di Sant’Antonio, cercando di essere uniti il più possibile nello spirito Santantoniaro che ci contraddistingue. W Sant’Antonio!”.

Daniele LilliFoto Photostudio Gubbio